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Retroscena Mercedes: ricostruita la catena di errori

Scopriamo come si è inceppato il meccanismo, solitamente perfetto, del pit stop Mercedes: la squadra campione del mondo, da un problema radio, ha collezionato una serie di errori che ha portato George Russell e Valtteri Bottas da una possibile doppietta nel GP di Sakhir a posizioni di rincalzo. Abbiamo ricostruito tutti i passaggi di un cambio gomme che ha rivoluzionato la classifica, togliendo al giovane inglese il possibile successo al debutto con la W11.

George Russell, Mercedes F1 W11, pit stop

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

I meccanismi perfetti a volte s’inceppano. Parliamo di un sistema che la Mercedes utilizza da dieci anni, ma che ieri in Bahrain si è incagliato a causa di un messaggio-radio che non è stato espresso in modo chiaro o recepito in modo corretto (questo lo verificheranno oggi a Brackley).

Il tutto ha innescato una serie di eventi che Toto Wolff ha definito una “caz..ta colossale”, che hanno privato la Mercedes di una doppietta considerata già in cassaforte, Russell del giorno più bello della sua carriera (per ora) e Bottas della possibilità di riscattare una corsa che fino a quel momento lo aveva visto soccombere al giovane e nuovo compagno di squadra.

Vediamo nel dettaglio cosa è accaduto.

Perché la Mercedes ha richiamato ai box Russell e Bottas

Al giro 61 Russell è passato sul traguardo con 5 secondi di vantaggio su Bottas e 42 su Perez, un margine di grande tranquillità per il muretto box della Mercedes, che nei piani non aveva più alcun pit-stop da effettuare.

In seguito all’incidente di Aitken, la direzione gara ha per prima cosa attivato il regime di Virtual Safety Car, e successivamente ha fatto entrare in pista la Safety Car. Quest’ultima decisione ha convinto gli strateghi della Mercedes a richiamare ai box entrambe le monoposto, valutando tre aspetti: il gap tra i due piloti che avrebbe permesso i due pit-stop in sequenza, il margine molto ampio sul primo degli inseguitori, ovvero Perez.

Il più importante era la volontà di ‘coprirsi’ alla ripartenza. Ovvero la Mercedes non voleva correre il rischio di ritrovarsi alle spalle una monoposto (soprattutto Perez) con gomme fresche di una mescola più morbida rispetto alle hard montate da Russell (giro 45) e Bottas (giro 49), con il rischio di subire un attacco nei primi giri dopo la ripartenza.

Poco preavviso e problema via-radio

Normalmente la squadra si prepara con ampio anticipo al cambio gomme, ma non è stato possibile nel doppio pit-stop di ieri.

Quando la direzione gara ha attivato il regime di safety car, Russell era all’ingresso dell’ultima curva, e nel box c’è stata molta concitazione per preparare due pit-stop con un preavviso così limitato.

Il sistema Mercedes prevede che le due squadre che gestiscono le gomme (nei rispettivi lati dei box) vengano avvisate dell’imminente cambio di pneumatici dal team manager Ron Meadows, e così è stato anche ieri.

Ma la comunicazione via radio non è stata perfetta. Quello che avrebbe dovuto essere un messaggio “box 1 pronto, box 2 pronto”, è giunto come “pronto, box 2 pronto”, ed il risultato è stato che i due meccanici addetti alla consegna delle gomme anteriori di Russell sono rimasti al loro posto non sentendo o non comprendendo la chiamata.

I meccanici che gestiscono le gomme di Bottas, sono invece usciti dai box consegnando le gomme alla squadra che si occupa del pit-stop, la quale in piena concentrazione per l’operazione imminente non hanno controllato a quale dei due piloti appartenesse.

Quando sono entrate in corsia box entrambe le monoposto era chiaro che non ci fossero tutte le gomme necessarie per il doppio pit-stop (avrebbero dovuto esserci 2+2 pneumatici anteriori, ed invece erano solo 2 in tutto) e i meccanici che si occupano dell’asse anteriore hanno dato per scontato che le gomme medie consegnate fossero quelle corrette, ovvero quelle di Russell, ma in realtà erano quelle di Bottas.

Bottas senza gomme anteriori

Quando è stato il turno del finlandese, si è capito l’errore. Le sue gomme non erano lì ad aspettarlo, bensì sulla monoposto del compagno di squadra all’uscita della corsia box.

I meccanici addetti al pit-stop si sono guardati, capendo quanto era stato fatto di sbagliato, ma in quel momento intorno a loro c’era sei gomme, e in un momento così concitato è stato impossibile capire come fossero suddivise. A quel punto è arrivato l’ordine di rimontare le hard appena smontate, e Bottas è tornato in pista con le stesse gomme che aveva all’ingresso in pit-lane.

Da quel momento la gara del finlandese è diventata ancor più un calvario, poiché la temperatura delle sue gomme nel frattempo era crollata. La decisione migliore sarebbe stata quella di richiamare ai box Bottas per montargli un set di medie fresche, ma anche in questo caso gli strateghi Mercedes hanno compreso l’errore quando ormai Valtteri era precipitato in settima posizione.

L’ultimo atto necessario per riparare ai problemi creati nel pit-stop da incubo è stato richiamare ai box Russell (al giro 63) per montare le sue gomme, togliendo quelle punzonate per Bottas montate per errore la tornata precedente.

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