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Retroscena Mercedes: Hamilton indotto all'errore da "Bono"

La Mercedes ha mantenuto l'imbattibilità a Sochi con il successo di Bottas, ma il team di Brackley non ha vissuto una domenica senza problemi. Hamilton sarebbe stato indotto al doppio errore nei giri di pre-griglia dal suo ingegnere di pista Bonnington: è stato il tecnico ad autorizzare le simulazioni di partenza nell'area vietata, ma il team di Brackley fa quadrato intorno ai suoi uomini. Toto Wolff critica la decisione dei commissari; Allison, invece, è più realista.

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1

Steve Etherington / Motorsport Images

“Ma dove è scritta questa cosa?”, ha chiesto Lewis Hamilton via-radio. È scritta nell’International Sporting Code, ovvero uno dei tanti fascicoli che contengono le norme tecniche e sportive che regolamentano la Formula 1.

Una vera e propria enciclopedia e andando a spulciare al punto 12.1.1 (i) emerge che i piloti possono provare le partenze subito dopo il semaforo posto all’uscita della pit-lane. Ma Lewis Hamilton nei giri di pre-griglia è andato molto oltre quel punto, fermandosi al termine della corsia d’uscita dai box, e lo ha fatto per due volte.

Come da prassi è scattata la sanzione, con 5 secondi da scontare per ognuna delle partenze effettuata: totale 10 secondi, che Hamilton ha scontato al pit-stop avvenuto al sedicesimo giro di gara.

Errore indotto da “Bono”

Quando Hamilton è uscito dalla pit-lane nei giri di pre-griglia, ha chiesto al suo ingegnere Peter Bonnington se fosse possibile provare la partenza al termine della corsia d’uscita dai box.

“Sì, Lewis, ma lascia lo spazio a chi ti segue”, è stata la risposa di “Bono”, e questo ha indotto Hamilton all’errore. Quaranta minuti dopo è stato lo stesso Bonnington a doversi scusare con Lewis: “Mi spiace Lewis, le partenze che hai provato ci costeranno cinque secondi di penalità ciascuna”.

Il campione del Mondo ha accusato il colpo, anche perché al via era riuscito a mantenere il comando della corsa grazie ad un ottimo avvio e al maggior grip che gli ha garantito la gomma soft in uscita dalla curva-2, punto in cui Bottas lo aveva affiancato.

Non era una vittoria ormai in tasca, quella di Lewis, ma indubbiamente si era messo in una condizione buona per giocarsela. Purtroppo per Hamilton tutto era già compromesso prima del via, anche se ha appreso della penalità solo al sesto giro, ed a quel punto ha capito che sarebbe stata una domenica tutta in salita, come poi è stato confermato da quanto è accaduto in pista.

Toto Wolff polemico

Toto Wolff a fine gara ha accennato una posizione polemica (“Accettiamo la decisione ma non condividiamo”), sottolineando che Hamilton è stato penalizzato per non aver provato la partenza nel posto corretto, ma che allo stesso tempo nella normativa non è spiegato quale sia il posto corretto.

“Se sono ben informato le regole dicono che si possono provare le partenze dopo il semaforo – ha commentato il team principal della Mercedes – ed è ciò che ha fatto Lewis. Non sempre è una questione di bianco o nero, ci deve essere spazio di interpretazione, e ci vuole buon senso”.

Il buon senso dice anche che se diciannove piloti provano la partenza nello stesso punto per tre giorni, e solo uno decide poco prima del via di provarle duecento metri più avanti, il caso non è proprio campato in aria e qualche interrogativo sia Hamilton che il box Mercedes devono porselo.

Wolff ha difeso comunque l’operato del suo team, mentre il direttore tecnico James Allison è stato invece più concreto: “Non so perché Lewis abbia provato le partenze da quella posizione, e non so perché dopo la prima partenza nessuno lo abbia avvisato che era una posizione vietata”. In realtà è stato lo stesso muretto-box ad indurre Hamilton in errore…

Lewis si sgonfia, Bottas recita da numero 1

Con il senno di poi è difficile anche ipotizzare come Hamilton, al di là della penalizzazione, avrebbe potuto avere ragione di Bottas per il successo finale. Lewis è partito molto bene, ma il pit-stop è avvenuto al giro programmato, e il ritmo successivo ha confermato che oggi chi è scattato con le gomme medie ha potuto contare su un notevole vantaggio.

Indubbiamente dopo aver ricevuto la notizia della penalità non si è visto un Lewis Hamilton particolarmente aggressivo, forse per aver realizzato in tempo reale che le chance per puntare alla vittoria erano di fatto azzerate.

Per completare i 37 giri con un set di hard, Lewis ha dovuto gestire la gomma in modo più conservativo rispetto a quanto ha potuto fare Bottas (che ha effettuato il suo pit-stop dieci giri dopo), ma la zampata non si è vista, zampata che invece ha piazzato Bottas con una serie di giri veloci che hanno confermato il vero potenziale della Mercedes W11 mettendo Verstappen a distanza di sicurezza.

Col senno di poi emerge chiaramente che i problemi per Hamilton sono iniziati in qualifica, quando ha perso (anche per colpe non sue) la possibilità di scattare al via con gomme medie, poi la penalità in gara lo ha relegato all’unico risultato possibile, ovvero il terzo posto.

Sono quindici punti comunque preziosi in ottica Mondiale, che limitano molto i danni. Per puntare alla vittoria numero 91 c’è tempo, arriverà comunque presto, poco prima del titolo Mondiale numero 7.

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