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Retroscena Mercedes: ecco perché Hamilton è partito male in SQ

James Allison, responsabile tecnico di Brackley, ha spiegato che Lewis aveva fatto più burn out con le gomme per mandarle in temperatura, ma in realtà erano più fredde del previsto allo spegnimento dei semafori. L'inglese non ha commesso errori al rilascio della frizione, ma le coperture posteriori hanno iniziato a slittare. Per evitare di pattinare di più, il campione del mondo non ha spalancato tutto il gas e per questo è stato passato da Verstappen al sabato.

Lewis Hamilton, Mercedes W12, Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B, Valtteri Bottas, Mercedes W12, Charles Leclerc, Ferrari SF21

Lewis Hamilton, Mercedes W12, Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B, Valtteri Bottas, Mercedes W12, Charles Leclerc, Ferrari SF21

Zak Mauger / Motorsport Images

È stato James Allison a tenere il consueto ‘debrief’ della Mercedes dopo il GP di Gran Bretagna. Il responsabile tecnico della sede di Brackley ha risposto ad alcuni dei punti rimasti sospesi dopo il weekend di Silverstone, spiegando i motivi che hanno causato la brutta partenza di Hamilton nella Sprint Qualifying (uno dei momenti chiave del fine settimana) ed analizzando l’incidente tra Lewis e Max nel primo giro del Gran Premio.

L’ingegnere britannico ha promosso le novità tecniche introdotte a Silverstone, confermando che si tratta dell’ultimo pacchetto di aggiornamenti pianificato sul progetto W12.

Cosa ha determinato la brutta partenza di Lewis nella Sprint Qualifying? È stato un episodio o c’è un problema di base nel sistema di avvio?
“La partenza di Lewis nel Gran Premio è stata buona, ma in generale quello di Silverstone non si è confermato il nostro miglior weekend su questo fronte. Venendo nello specifico, la partenza di Lewis nella Sprint Qualifying è stata ovviamente un momento difficile, che ha visto evaporare tutto il grande lavoro fatto il giorno prima con la conquista del miglior tempo".

"Cerchiamo sempre di arrivare allo slot della griglia con la temperatura delle gomme un po' più alta rispetto a quella che vogliamo al momento dello spegnimento del semaforo, perché dal momento in cui la monoposto si ferma nella sua posizione in grigli,a la temperatura degli pneumatici inizia a scendere. Per questo motivo vediamo i piloti nelle prime file fare dei burnout prima di posizionarsi nella loro casella, alzano la temperatura delle gomme al di sopra di quella ‘target’ che si desidera in partenza”.

Cosa è andato storto nel caso di Lewis?
“In uno scenario perfetto la temperatura delle gomme inizia a scendere dal momento in cui un pilota si ferma nella sua casella ed arriva al valore ideale nel momento in cui si spegne il semaforo".

"Nel nostro caso Lewis ha fatto molti burnout nel giro di ricognizione, arrivando ad alzare la temperatura più di quanto avevamo raccomandato, ed è stato comunque positivo perché al momento dello spegnimento del semaforo gli pneumatici erano in una finestra più bassa di quella attesa, si erano raffreddati troppo".

"Quando poi Lewis ha mollato la frizione ha centrato perfettamente l’obiettivo che si era prefissato, ma gli pneumatici non hanno garantito il grip che ci aspettavamo, erano troppo freddei ed invece di aderire perfettamente all’asfalto hanno iniziato a slittare".

"È una situazione che innervosisce il pilota, le gomme girano ma la monoposto non accelera come avrebbe dovuto fare. In quel momento il pilota ha ancora il dito sulla frizione, così Lewis sentendo lo slittamento ha mantenuto ancora per qualche istante la frizione per non dare massima potenza alle ruote, temendo uno pattinamento ancora maggiore, ma in questo caso è stato un piccolo errore da parte sua".

"Dare meno potenza ha significato vedere gli avversari sfilargli davanti, è stato un piccolo, piccolissimo errore causato dallo sbaglio che abbiamo fatto nella stima delle temperature corrette in partenza che ha causato quel piccolo slittamento iniziale della ruota”.

Gli aggiornamenti montati sulla W12 lo scorso fine settimana hanno garantito i risultati attesi?
“Direi di sì. Abbiamo portato in pista un pacchetto aerodinamico che si è comportato correttamente, c’è stato un miglioramento delle nostre prestazioni e siamo molto contenti. È davvero difficile dire se la performance abbia superato le nostre aspettative, perché non abbiamo avuto il tempo per fare delle prove comparative con la precedente configurazione, ma dai dati che abbiamo rilevato con i sensori e, soprattutto, valutando i riscontri sul monitor dei tempi, direi che siamo riusciti a ridurre il gap sulla Red Bull e di conseguenza tutto il nostro weekend è stato più competitivo".

"Quindi, siamo tornati a casa dal fine settimana piuttosto contenti per quanto riguarda gli aggiornamenti. C'è altro in arrivo? Potrebbe esserci qualcosa, ma il principale sforzo industriale del nostro programma di sviluppo è quello che avete visto, è stato l'ultimo grande pacchetto che porteremo in pista quest'anno. Ci saranno alcune novità qua e là se valuteremo che sarà possibile fare delle migliorie senza distrarci dal grande sforzo che stiamo affrontando sul progetto del prossimo anno”.

Che danni ha riportato la monoposto di Lewis dopo il contatto con Max?
“Siamo stati fortunati, i danni sono stati stato piuttosto lievi. Il cerchione anteriore sinistro era quasi rotto, comunque molto danneggiato, ed in più c'era solo un piccolo problema all’ala anteriore con il supporto del sensore che misura la temperatura delle gomme”.

Durante la sosta dovuta alla bandiera rossa abbiamo visto i tecnici riparare quel supporto con colla e nastro adesivo. Per quale motivo non è stata sostituita l’ala?
“Perché era la cosa più semplice da fare, visto che l’ala in sé non era stata danneggiata dal contatto. Abbiamo visto i dati e tutto era okay, sapevamo che l’ala era perfettamente equilibrata, e non avevamo motivo di ‘disturbare’ la monoposto montando una nuova ala anteriore".

"Ci sono spesso delle piccole differenze di fabbricazione tra le ali anteriori, ed avrebbero potuto darci un equilibrio leggermente diverso, quindi abbiamo ritenuto che fosse più opportuno riparare solo il piccolo danno che avevamo subito con un po' di nastro adesivo e colla piuttosto che dover cambiare l’intero elemento. Era la cosa più semplice da fare per noi in quel momento e il modo migliore per assicurarci di avere prestazioni identiche dopo la ripartenza”.

Pensi che il collegio dei Commissari Sportivi abbia preso la scelta giusta in merito all’incidente tra Lewis e Max?
“Ci sono state molte discussioni mentre aspettavamo di ripartire. La manovra di Lewis credo sia stata in linea con il regolamento FIA. Se sei all'interno della curva, ad un pilota è chiesto di essere al fianco dell’avversario, di avere l’asse anteriore oltre il punto medio dell’altra vettura, e Lewis lo aveva ben più di quanto prevede il regolamento".

"La FIA chiede anche che un pilota sia nelle condizioni di poter affrontare la curva, e Lewis in quel momento lo era, detto questo non significa che un pilota nelle condizioni di Lewis ha diritto a sfilare davanti all’avversario, ma neanche che debba indietreggiare e dare spazio all’altra monoposto".

"Mi rendo conto che non tutti sono d'accordo con questa analisi, ma aggiungo che non sia una discriminante che si tratti di Copse o di una curva lenta, bensì delle regole da rispettare quando di sorpassa".

"In altre fasi di gara Lewis ha completato altri due sorpassi in quel punto, usando esattamente la stessa guida e non c'è stato alcun contatto, quindi personalmente ritengo che sia stata una decisione dura quella presa dai Commissari Sportivi, anche se poi non ha avuto effetti sul risultato della nostra gara”.

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