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F1 | Retroscena Ferrari: il motore rotto di Sainz era PU2?

Dal weekend nero dello spagnolo costretto al ritiro in Austria per il ko del 6 cilindri che è andato a fuoco, emerge un dato positivo: a cedere non è stato il motore fresco montato a Silverstone, ma l'unità due. Il madrileno al Paul Ricard smarcherà una nuova unità pagando una penalizzazione, ma avrà a disposizione le prime modifiche per l'affidabilità. Potrebbe iniziare la svolta di una stagione penalizzata dalle improvvise rotture dello 066/7 molto potente ma fragile.

I commissari spostano la vettura di Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Il volto funereo di Carlos Sainz dopo il ritiro al giro 56 del GP d’Austria mentre stava braccando Max Verstappen per costruire una storica doppietta Ferrari in casa della Red Bull, era più scuro del cofano motore bruciato della sua F1-75, andata parzialmente arrosto dopo l’improvviso cedimento della power unit.

Il pilota spagnolo, sempre più a suo agio con la rossa (in qualifica era a soli 53 millesimi da Charles Leclerc), ha visto letteralmente andare in fumo le speranze di poter lottare per il mondiale per un cedimento che lo porta a 75 punti dal leader del campionato e a 37 dal compagno di squadra.

Carlos Sainz, Ferrari

Carlos Sainz, Ferrari

Photo by: Ferrari

La delusione del madrileno, quindi, è pienamente giustificata, anche se sta emergendo un aspetto molto interessante che dovrebbe ridare un po’ di morale a Carlos: sembra che la power unit esplosa a Spielberg non sia la tre, montata a Silverstone, ma la due con una vita di cinque GP (Imola, Miami, Spagna, Baku, Canada) considerato che a Monte Carlo può essere stato riesumato il motore 1.

La prima notizia, quindi, è che l’esplosione non sarebbe arrivata da un motore fresco, ma da un’unità che sarebbe giunta ben oltre la metà della sua vita. Comunque troppo poco per contrastare il passo alla power unit RBPTH001 (Honda) che, invece, viaggia come un orologio svizzero.

La Ferrari F1-75 di Sainz subito dopo l'incendio dovuto al ko di motore nel GP d'Austria

La Ferrari F1-75 di Sainz subito dopo l'incendio dovuto al ko di motore nel GP d'Austria

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Lo staff diretto da Enrico Gualtieri è sotto pressione per cercare una soluzione anche se Mattia Binotto ha ammesso: “E’ possibile che il difetto sia stato lo stesso di Leclerc a Baku. In Austria potevamo fare un’altra doppietta e non ci siamo riusciti. Questa è la dimostrazione che non siamo ancora al riparo dai problemi di affidabilità, dobbiamo lavorarci ancora di più. Ora analizzeremo quanto è successo a Sainz e cercheremo di capire per trovare soluzioni a breve termine”.

Lo smontaggio del motore di Sainz, in effetti, ha confermato che a cedere è stato il 6 cilindri nello stesso particolare di quello che aveva fermato Leclerc a Baku, per cui è stata individuata l’area nella quale è necessario irrobustire lo 066/7 tanto potente quanto fragile.

Ferrari F1-75: ecco la power unit 066/7

Ferrari F1-75: ecco la power unit 066/7

Photo by: Uncredited

La FIA vieta lo sviluppo dei motori che sono congelati, ma autorizza a lavorare se gli interventi sono finalizzati alla durata. Carlos Sainz, quindi, potrebbe andare in penalità in Francia per montare la quarta unità, la prima con gli interventi per l’affidabilità. Il Paul Ricard è una pista dove è possibile recuperare posizioni e con una PU più robusta potrà andare all’attacco.

Lo spagnolo, in ogni caso, dispone del motore 3 che ha corso solo il GP di Gran Bretagna ed è ancora fresco: a Maranello non vogliono andare incontro a sorprese in un appuntamento come quello dell’Hungaroring dove conterebbero di costruire una doppietta. E l’esigenza di liberare un propulsore è data anche dal fatto che serve un motore con meno chilometri per le prove libere, visto che la PU1 ha già fatto ampiamente la sua parte.

Sainz, quindi, aprirà la strada del propulsore più robusto e, in funzione delle risultanze che emergeranno dal motore dello spagnolo, verrà delineato il programma delle rotazioni dei motori di Leclerc. Il monegasco nel suo carniere dispone di due unità (la 4 e la 5) con le quali potrà affrontare Francia e Ungheria senza troppi timori, dando tempo ai motoristi di correre ai ripari.

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