
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Renault R.S.20: l'idea del muso è interessante
Dopo aver visto la parte anteriore della macchina di Enstone è lecito porsi il dubbio se la Casa francese abbia fatto un po' di pretattica per nascondere una soluzione inedita che va molto oltre il solito cape della Mercedes.

La Renault ha bluffato: dopo aver visto la parte anteriore della R.S.20 ci sorge il forte dubbio che la Casa francese nella (deludente) presentazione di Parigi del 12 febbraio abbia voluto fare un po’ di pretattica per non mostrare in anteprima alcune soluzioni della monoposto di Enstone.
Il muso, in effetti, evidenzia un’attenta ricerca aerodinamica che somma la sensibile riduzione della sezione, andando nella direzione delle scelte Mercedes, a un cape che è improprio chiamare ad ala di manta, perché nel team della Losanga hanno pensato bene di allungare il pavimento del convogliatore di flusso per fare a meno dei turning vanes.
Si tratta di un’idea nuova che lavora in sinergia perfetta con il successivo barge board. Anche la presa d’aria che alimenta l’S-duct è piuttosto generosa nelle forme e evidenzia la volontà dei tecnici Renault di spostare molto flusso sulla parte superiore del telaio per avere un buon riempimento sotto e aumentare sensibilmente il carico aerodinamico

Dettaglio muso Renault R.S.20 e l'ala anteriore upwash
Photo by: Giorgio Piola
L’immagine di Giorgio Piola ci mostra anche l’ala anteriore con i flap che non si votano alla filosofia dell’outwash, preferendo seguire i dettami della Mercedes ai quali la R.S.20 si ispira.
La sospensione anteriore, invece, riprende uno schema che richiama quello della Williams FW43: il triangolo superiore è sollevato e disassato da un bracket molto sporgente, ma è curioso registrare che il braccio di sterzo è ancorato alla parte alta del porta mozzo, mentre il triangolo inferiore si allinea al centro ruota.
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