Renault: la galleria del vento chiusa per oltre un mese
La squadra di Enstone ha fermato il wind tunnel ben oltre il periodo previsto dalla sosta delle vacanze estive e che haa bloccato lo sviluppo aerodinamico della R.S.19: un aggiornamento si è reso necessario per trovare la correlazione dei dati con la pista dopo l'ammodernamento.
Foto di: Giorgio Piola
La Renault cerca scuse. E per spiegare il buco nero nel quale è finita c’è chi tira in ballo la galleria del vento. Cyril Abiteboul, CEO di Renault F1, ha voluto spiegare che lo sviluppo aerodinamico della R.S.19 è stato rallentato dal fatto che il rinnovato wind tunnel di Enstone è rimasto chiuso per diverse settimane a causa di un aggiornamento che si è reso necessario durante l’estate.
"Conosciamo il problema - ha detto Abiteboul a Motorsport.com - le attuali ali anteriori sono super sensibili, il modo in cui influenzano il lavoro della carrozzeria, del fondo è tale che va analizzato con cura in galleria del vento”.
Ma se dopo aver rinnovato il wind tunnel con soluzioni più moderne i dati non tornano è meglio chiudere per oltre un mese l’impianto per rifare la corretta calibrazione, tenuto conto che in questa delicata fase della stagione si alternano tre progetti diversi: lo sviluppo finale della macchina di quest’anno, la nascita di quella 2020 e lo studio di quella 2021.
“Ciò ha significato che la galleria del vento è stata ferma ben più della prevista sosta estiva. E sebbene la cosa abbia provocato un ritardo sui progetti che stiamo portando avanti, abbiamo ritenuto l’intervento come un importante investimento”.
“Se vogliamo crescere abbiamo dovuto fare questi passaggi ch considero dei segni incoraggianti per il futuro. Ma so che c'è ancora molto da fare, quindi preferisco tenere la testa bassa".
"Lo stop è stato avviato prima delle vacanze estive ed è stato completato dopo, quindi significa che abbiamo perso quasi un mese nel quale non abbiamo assolutamente utilizzato la galleria del vento”.
"Con l'avvicinarsi delle regole 2021, dovevamo essere pronti a tutto, anche se ciò significava sacrificare parte dello sviluppo della monoposto di quest'anno".
In realtà la Renault sta vivendo un periodo molto particolare: la carenza di risultati pari alle aspettative si combina con gli scossoni che arrivano dal vertice della società che ha appena cambiato il suo timone: la direzione generale è stata affidata a Clotilde Delbos, ma l’uomo forte è certamente Jean-Dominique Senard ch si sta chiedendo se abbia senso proseguire l’avventura in F1 tenuto conto degli ingenti investimenti e gli esigui risultati?
A complicare il quadro, infatti, si aggiunge il reclamo che Racing Point ha presentato ai commissari sportivi del GP del Giappone.
In un documento di 12 pagine i tecnici del team di Silverstone avrebbero spiegato che i piloti Renault disporrebbero di un ripartitore di frenata automatico che agirebbe senza l’intervento del pilota, dal momento che la vettura saprebbe riconoscere la sua posizione GPS sul tracciato adeguando il ripartitore secondo una specifica mappatura elettronica.
I problemi, come si può capire, vanno ben oltre i limiti di una monoposto sbagliata e con poco sviluppo…
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