F1 | Red Bull: sviluppo della RB19 sacrificato guardando al 2024
Le qualità di base del progetto RB19 sono state fondamentali per la Red Bull non solo per dominare la stagione in corso. Il dominio imposto nella prima parte di campionato ha consentito di sacrificare lo sviluppo della RB19 per concentrarsi su quello della vettura 2024, cosa che ha consentito non solo di attenuare il gap in galleria del vento imposto dalle sanzioni 2022, ma anche di limitare le spese in tema di budget cap.
Commentando il venerdì di Città del Messico, buono ma non eccezionale come in altre occasioni, Christian Horner ha analizzato il momento della Red Bull spiegando la gestione delle risorse in chiave 2024. Questo fine settimana si è conclusa la penalità inflitta lo scorso anno (per la vicenda legata al superamento del budget cap) che aveva ridotto del dieci per cento il tempo a disposizione per l’utilizzo della galleria del vento. La Red Bull torna così ad un regime normale, con il 70% del monte ore rispetto al settimo classificato nel mondiale Costruttori, come previsto dal regolamento FIA.
Horner ha spiegato che la riduzione delle ore ha avuto un impatto più sullo sviluppo della RB19 che sul progetto 2024, e di non essere sorpreso dalla riduzione del gap visto nelle ultime gare. “Dopo la pausa estiva abbiamo aggiunto pochissimi sviluppi sulla monoposto – ha spiegato – considerando le restrizioni sull’utilizzo della galleria del vento, abbiamo deciso di dare priorità al progetto RB20 piuttosto che continuare lo sviluppo della monoposto attuale. Siamo comunque riusciti a migliorare la comprensione della macchina e ad essere costanti su una serie di circuiti molto diversi tra loro”.
Le qualità di base del progetto RB19 sono state fondamentali per la Red Bull non solo per dominare la stagione in corso. Il margine di vantaggio sugli avversari ha consentito di attenuare notevolmente il gap in galleria del vento imposto dalle sanzioni 2022, ed anche di limitare le spese. “È stato cruciale aver avuto subito una monoposto molto competitiva – ha ribadito Horner – questo ci ha permesso di limitare il programma di sviluppo nella prima parte di stagione e di poter passare in anticipo al progetto 2024. È stato importante anche per la gestione delle risorse in materia di budget cap”.
Photo by: Motorsport Images
Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing, in the Team Principals Press Conference
Tra le sanzioni in cui era incappata la Red Bull c’era anche un regime di sorveglianza speciale da parte del personale FIA che si occupa delle verifiche finanziarie. “Il livello di controllo portato avanti dalla FIA è stato fenomenale – ha ribadito Horner – credo che il regolamento budget cap sia un processo in evoluzione, ed il rigore dei controlli della Federazione è cresciuto, come è naturale che sia. Posso dire che durante l’estate abbiamo fatto una vera e propria…colonscopia! Ogni squadra è strutturata in modo diverso, quindi è una cosa molto complessa per il personale FIA, ma è stato svolto un buon lavoro”.
Lo scenario sarebbe stato probabilmente diverso se la Red Bull nella prima parte di stagione avesse sentito sul collo il fiato degli avversari. In quel caso tra maggio e giugno a Milton Keynes avrebbero dovuto decidere se sacrificare la seconda parte di stagione o togliere risorse alla vettura 2024. Ma è un dilemma che la bontà della RB19 ha risparmiato, rendendo l’estate di Christian Horner ed Adrian Newey molto più serena del previsto.
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