F1 | Red Bull senza freni asimmetrici: ecco perché la FIA ha cambiato norma
Secondo alcune fonti autorevoli la RB20 disponeva fino al GP della Cina di un sistema frenante che simulava le quattro ruote sterzanti. La Federazione Internazionale, invece, ha fatto sapere che nessuna squadra ha utilizzato i freni asimmetrici, ma il cambio di regolamento, condiviso dai team, è nato riordinando le norme 2026.
Dettaglio tecnico della Red Bull Racing RB20
Foto di: Giorgio Piola
Con i motori spenti per la pausa estiva si sono moltiplicate le voci che hanno scatenato una serie di illazioni secondo le quali la Red Bull avrebbe utilizzato un sistema frenante asimmetrico che avrebbe permesso alla RB20 di disporre fino al GP della Cina di una monoposto con le ruote posteriori sterzanti, tali da facilitare l’inserimento in curva, togliendo l’endemico sottosterzo che caratterizza le attuali vetture a effetto suolo, bloccando di più la ruota interna per facilitare la sterzata con un minore angolo del volante.
Firme e testate autorevoli si sono spese in spiegazioni di come l’impianto frenante avrebbe reso la Red Bull imbattibile nella prima parte della stagione, fino a quando un intervento della FIA non avrebbe bloccato questa soluzione. Tutte balle colossali.
I commissari tecnici della Federazione Internazionale non hanno mai riscontrato congegni che permettevano di ripartire in modo diverso la frenata nell’ambito dello stesso asse, semplicemente perché si sarebbe trattato di qualcosa di vietato dal regolamento.
Le speculazioni sulla RB20 si sono moltiplicate quando la FIA ha pubblicato il 31 luglio una variazione regolamentare che è stata varata dall’ultimo Consiglio Mondiale. Nel Regolamento Tecnico 2024 all’articolo 11.2.1 in materia di freni si legge: “L’impianto frenante deve essere progettato in modo che, all’interno di ciascun circuito, le forze applicate alle pastiglie dei freni siano della stessa entità e agiscano come coppie opposte su un determinato disco del freno. È vietato qualsiasi sistema o meccanismo che possa produrre sistematicamente o intenzionalmente coppie frenanti asimmetriche su un dato asse”.
La variazione normativa è stata possibile grazie all’approvazione unanime delle dieci squadre, segno che non c’era alcun team che avesse già sperimentato qualcosa che potesse permettere una frenata asimmetrica, riprendendo un concetto che la McLaren aveva abilmente utilizzato nel 1997 e 1998 prima che venisse vietato.
McLaren MP4-13: ecco il terzo pedale del freno usato a inizio 1998 e poi vietato
Foto di: Giorgio Piola
Un portavoce della FIA ha dichiarato a Motorsport.com: "Non è vero che un team possa aver utilizzato un sistema del genere". Insomma, la Red Bull non ha utilizzato la frenata asimmetrica, i suoi problemi recenti, quindi, non derivano dall’impossibilità improvvisa di sfruttare un concetto illegale.
È corretto spiegare, allora, perché la FIA abbia deciso di cambiare l'articolo 11.1.2 del regolamento tecnico 2024 integrando il testo originale che si limitava a spiegare che le forze applicate alle pastiglie dei freni dovessero essere uguali su entrambi i lati della pinza.
Già questa formulazione evitava strane interpretazioni sulla frenata asimmetrica, ma la volontà di specificare meglio la norma è nata mentre i tecnici di Nikolas Tombazis stavano riordinando le norme 2026. Il chiarimento era stato pensato per le nuove monoposto agili, ma è stato anticipato a questo campionato con il consenso di tutti. Si spegne così una polemica tipicamente estiva…
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