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Red Bull e Mercedes Gp usciranno dalla FOTA?

In Corea ci sarà una riunione sui costi contestati e ci sarà lo scisma: ciascuno tornerà libero di agire

La strategia è chiara: hanno lasciato che Sebastian Vettel vincesse (meritatamente) il secondo titolo mondiale piloti e adesso passeranno all'azione. McLaren e Ferrari stanno da tempo tenendo d'occhio la Red Bull Racing sia per il mancato rispetto dei costi del Resource Restriction Agreement, sia per alcune soluzioni tecniche adottate sulla RB7 che sono state giudicate quanto meno spregiudicate. La FOTA aveva programmato un meeting a Suzuka: l'incontro, invece, è saltato ed è stato posticipato a questa settimana, quando in Corea i team principal avranno modo di riprendere i tempi più scottanti che sono sul tavolo. E, stando alle anticipazioni, ci potrebbero essere delle clamorose ripercussioni: due squadre potrebbero annunciare l'uscita dall'associazione delle squadre, sancendone di fatto la sua fine. La Red Bull Racing, infatti, sarebbe pronta a fare il grande passo, uscendo dal sindacato dei team "offesa" per le voci messe in giro sul non rispetto degli accordi FOTA. In realtà sarebbe una mossa che anticiperebbe la probabile espulsione della squadra di Dietrich Mateschitz. I dati raccolti da Capgemini nell'audit chiesto dalla FOTA parlano chiaro: a Milton Keynes l'anno scorso avrebbero speso molto più del consentito dal Resource Restriction Agreement e non avrebbero cambiato strategia nemmeno nella stagione in corso. L'agreement FOTA non ha alcun valore regolamentare per la FIA, per cui non avrà alcuna ripercussione sui risultati conseguiti (ripetiamo meritatamente da Vettel), ma getta un'ombra sui modi di agire dei "bibitari" che ha scatenato anche altre reazioni. Tanto per essere chiari: il consiglio di amministrazione Mercedes non accetta di fare grandi investimenti senza trarre alcun risultato dall'esperienza in Formula 1. I tedeschi hanno manifestato al team diretto da Ross Brawn e Norbert Haug la possibilità di uscire dal Circus se non saranno capaci di diventare vincenti in fretta. E allora Ross Brawn è partito nel potenziamento della struttura di Brackley: sono stati assunti Aldo Costa e Jeoff Willis e sono stati decisi importanti investimenti per portare la factory della freccia d'argento al pari della migliore concorrenza. Nel frattempo Ross ha cominciato a lanciare degli strali sull'inefficacia dei controlli sui costi, ritenendo le maglie troppo larghe. Una stretegia ben precisa che porterà anche la Mercedes Gp a lasciare la FOTA proprio nella consapevolezza che l'incapacità dell'associazione di verificare e, soprattutto, sanzionare chi sgarra. Insomma verrà sancita la morte della FOTA: le squadre avranno le mani libere per spendere quanto gli pare in funzione dei budget disponibili, facendo la gioia di Bernie Ecclestone che aveva sempre visto di traverso l'aggregazione dei Costruttori e ne aveva predetto la fine in una recente intervista apparsa sul sito ufficiale della F.1 Del resto l'alettone nuovo spedito dalla Gran Bretagna in tempo per le qualifiche nelle quali Vettel ha conquistato la pole per 9 millesimi su Button, ha riacceso le polemiche sui costi: "Continuano a portare novità tecniche importanti ad ogni Gp - ha ammesso Stefano Domenicali, grande capo Ferrari - mentre noi come altri ci siamo quasi fermati". Lo "schiaffo" di Singapore brucia ancora: le Red Bull erano nella condizione di doppiare tutti, infliggendo una umiliazione che avrebbe avuto effetti devastanti nel Circus. Christian Horner al momento opportuno ha chiesto ai suoi piloti di ridurre il passo, cosa che si è puntualmente ripetuta anche a Suzuka (complice anche un'imprevista usura delle gomme e un consumo di benzina maggiore delle simulazioni). Si dice che McLaren e Ferrari fossero pronte a presentare dei reclami contro la RB7, ma il fatto che Button e Alonso in Giappone si siano classificati davanti a Vettel ha spuntato i propositi più bellicosi, ma le perplessità restano. Non è piaciuto che sia stato autorizzato dalla FIA il diffusore posteriore con il "buco" maggiorato: Newey ha spiegato che serve ad evacuare dell'aria calda per assicurare l'affidabilità della meccanica. Non ha certo raccontato una bugia, ma come spesso succede sulla Red Bull Racing un difetto della macchina viene trasformato in un vantaggio prestazionale. Gli scarichi soffianti in fase di rilascio ne sono l'esempio più eclatante: la benzina incombusta veniva usata per refrigerare il motore Renault e il geniale Adrian ha pensato bene di non sprecare tutta quell'energia che era disponibile, orientandola in modo che potesse dare vantaggi di natura aerodinamica. Ma non si credano McLaren e Ferrari di imbrigliare il genio di Newey: il progettista inglese saprà escogitare un'altra diavoleria sulla RB8 per mettere in crisi gli avversari e costringerli di nuovo ad inseguire le sue idee. Insomma, la tregua sembra finita...

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