F1 | Red Bull: provati i dischi Brembo nel primo turno di libere
La squadra campione del mondo ha fatto un esperimento nella prima sessione di prova libere del GP del Messico provando i dischi in carbonio della Brembo: Max Verstappen ha valutato una soluzione che potrebbe essere adottata l'anno prossimo. Usati i dischi con 1.050 fori che la Ferrari aveva usato sulla stessa pista l'anno scorso.
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La scena è stata colta da Giorgio Piola che ha avuto l’intuito di capire che il team di Milton Keynes aveva provato qualcosa di nuovo nella prima sessione di prove libere del GP del Messico: sulla RB19 questa mattina era stato montato qualcosa di nuovo perché, mentre le altre squadre avevano già le saracinesche dei garage aperte, quelle del box di Max Verstappen erano stranamente chiuse e i commissari tecnici della FIA non avevano niente da obiettare.
Il nostro esperto di tecnica, quindi, ha marcato la squadra campione del mondo e, appena, la sessione di libere si è conclusa è andato a piantonare il garage di Max Verstappen e Sergio Perez, rispettivamente primo e terzo nella tabella dei tempi.
I meccanici, prima di procedere ai soliti controlli in vista del secondo turno, hanno proceduto allo smontaggio dei cestelli anteriori per togliere i dischi in carbonio che erano stati adottati sulla RB19 e rimontare quelli soliti utilizzati nel corso della stagione 2023. La grande novità è che il team di Milton Keynes ha deciso di sperimentare i dischi della Brembo, lasciando per una volta quelli della Carbon Industrie.
Photo by: Giorgio Piola
Dettaglio dei dischi freno Brembo provati dalla Red Bull RB19 di Verstappen in Messico
Sulla macchina disegnata da Adrian Newey sono stati utilizzati materiali uguali a quelli della Ferrari, che il team di Maranello ha già adottato l’anno scorso in Messico proprio per combattere la rarefazione dell’aria e la necessità di combattere il calore per non mettere a repentaglio l’affidabilità dell’impianto che già adotta le pinze della multinazionale bergamasca.
L’immagine di Giorgio Piola, infatti, mostra il disco con i 1.050 fori di raffreddamento che è la stessa soluzione che hanno deciso di adottare anche sulla SF-23. I tecnici diretti da Pierre Waché adesso avranno il tempo per fare le loro valutazioni e capire se, come sembra, il passaggio ai componenti italiani potrebbe rappresentare un ulteriore vantaggio su una macchina che non sembra avere gravi lacune…
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