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F1 | Red Bull non si ferma: ancora novità sul fondo della RB18

A Milton Keynes non sembrano curarsi delle feroci polemiche che sono scoppiate sul rispetto del budget cap, perché anche a Singapore il team di Horner ha portato un aggiornamento tecnico al fondo, proseguendo l'affinamento della RB18 verso la vettura del prossimo anno.

Dettaglio del fondo della Red Bull Racing RB18

Foto di: Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

La Ferrari e la Mercedes a Singapore non hanno portato aggiornamenti tecnici, mentre la Red Bull non ha rinunciato a portare un’evoluzione della RB18 sul fondo.

Si tratta di una modifica che certamente aiuta sui dossi naturali di Singapore (ce ne sono meno del previsto dopo la riasfaltatura di alcuni tratti della pista), ma che è stata pensata per stabilizzare il comportamento aerodinamico della vettura di Milton Keynes nelle diverse condizioni.

I tecnici diretti da Pierre Wache non avrebbero bisogno di insistere nell’evoluzione della RB18 vista la superiorità che Max Verstappen ha dimostrato in pista vincendo le ultime sei vittorie di fila, ma è sempre più evidente che l’impegno degli aerodinamici di Adrian Newey è finalizzato a definire le scelte della monoposto del prossimo anno.

Dettaglio del vecchio fondo della Red Bull RB18

Dettaglio del vecchio fondo della Red Bull RB18

Photo by: Giorgio Piola

La novità si può osservare nel bordo d’uscita a metà del fondo, dove la Red Bull mostra due Nolder non più tondeggianti ma dal disegno squadrato dopo che è stato cambiato anche lo slot fra le due bavette, a dimostrazione che l’andamento dei flussi è stato rivisto per avere meno perdite di carico al variare delle altezze.

La Red Bull è certamente la squadra che più ci ha rimesso nella variazione della TD39, visto che la FIA ha deciso di non misurare a Singapore le oscillazioni del telaio che vengono generate da una forza superiore ai 7G, nella consapevolezza che i dossi della pista avrebbero portato molte vetture alla soglia dell’illegalità, senza che a causare i saltellamenti fosse per forza il porpoising.

E così, con l’allargamento delle maglie dei controlli, le squadre hanno potuto abbassare un po’ le vetture cercando di recuperare del carico (non a caso abbiamo visto ieri moltissime variazioni di setup specie sulle altezze alla ricerca del proprio limite) e a beneficiarne sono state soprattutto Ferrari e Mercedes, anche se la RB18 non dovrebbe aver perso tutto il suo vantaggio, nonostante le difficoltà mostrare nelle libere di ieri.

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