F1 | Red Bull: musi lunghi e Max attacca il compagno di squadra
Nel team leader del mondiale non si capacitano come mai Verstappen sia dietro a Perez. Il pilota olandese ha sofferto un fastidioso sottosterzo, mentre il messicano si è lamentato di una gestione dei tempi non ottimale. Fatto sta che Sergio ha sbattuto la RB18 al Portier e l'olandese ha accusato Perez di averlo fatto apposta. Il clima nel team non è certo quello ideale...
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Musi lunghi alla Red Bull. La Ferrari ha monopolizzato la prima fila della griglia di partenza del Gran Premio di Monaco, e Max Verstappen si ritroverà domani a prendere il via dalla quarta posizione.
Anche Sergio Perez, terzo al termine di un weekend finora positivo, alla fine ha avuto da ridire sulla strategia della squadra per la gestione della Q3, puntando il dito contro il momento d’uscita dai box che ha impedito di scaldare al meglio l’ultimo set di gomme.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB18
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Insomma, un sabato che in Red Bull si aspettavano diverso, ma a preoccupare maggiormente è stato ovviamente il quarto posto di Verstappen. “Checo riesce a guidare una macchina sottosterzante – ha spiegato Max – gli piace, ma per quanto mi riguarda se l’anteriore non è molto forte, l'inserimento è un problema, voglio che la monoposto giri molto velocemente. Abbiamo migliorato la macchina, in qualifica c’è stato un passo avanti, e in Q3 mi è sembrata ancora migliore”.
L’obiettivo di Verstappen era la seconda posizione, e nell’ultimo ‘run’ della Q3 gli ingegneri lo hanno mandato in pista con due minuti d’anticipo rispetto agli avversari diretti per consentirgli di completare due giri lanciati.
“Ci siamo accorti che puntando su un solo giro veloce non arrivavo ad avere le gomme nella finestra perfetta – ha spiegato Max – così nell’ultimo ‘run’ abbiamo deciso di anticipare l’ingresso in pista e dare tutto nel secondo ed ultimo giro lanciato a disposizione. Poi mi sono trovato quelle due macchine tra i piedi, e che dire, è stato un peccato. Ma non è certo la prima volta che accade a Monaco”.
Sergio Perez, Red Bull Racing RB18, Max Verstappen, Red Bull Racing RB18
Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images
Poi Max è andato oltre, lanciando un messaggio neanche tanto cifrato: “È una cosa irritante, in questo caso è ovviamente un peccato che il pilota finito contro le barriere sia stato il mio compagno di squadra. Ma alla fine non ci sono penalità per questo genere di situazioni, quindi se sai di aver fatto bene con il primo set di gomme poi sempre dire…. ‘Sai una cosa? La parcheggio o la mando tatticamente contro il muro’”.
A differenza di Verstappen, Perez nell’ultimo ‘run’ di qualifica è sceso in pista per un solo giro lanciato, e come previsto da Max le gomme non erano nella corretta finestra per garantire il grip perfetto.
“Penso che avessimo più potenziale rispetto a quello che si è visto – ha confermato Perez – ma la strategia d’uscita dai box non ci ha permesso di avere le gomme nella temperatura corretta, specialmente con l’ultimo set, prima di finire alla curva 1 avevo già rischiato di perdere il controllo della monoposto alla Saint Devote. Con il senno di poi, oggi non abbiamo fatto tutto al meglio”.
Smaltita la delusione, Verstappen ha analizzato le sue chance in vista di domani. La pioggia potrebbe essere un elemento in grado di creare scenari imprevisti, ma Max valuta pro e contro: “Una gara bagnata può essere un’opzione per sperare in qualcosa di diverso, viceversa in caso di corsa asciutta non è possibile restare troppo in scia a chi ti precede, si surriscalda tutto”.
Le uniche reali chance di rimonta per Verstappen sembrano legate a strategie alternative che però necessitano di incastrarsi con virtual o safety car.
Max Verstappen, Red Bull Racing
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
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