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F1 | Red Bull: miracolo di Verstappen, umiliato l'incolpevole Perez

Horner, team principal Red Bull, riconosce a Max una superiorità incontrastata a Miami: "Il suo vantaggio nell’arco di tutto il weekend è stato esclusivamente nel primo settore, la sequenza di curve dalla ‘3’ alla ‘6’, per il resto il ritmo di Perez è stato lo stesso del compagno di squadra". Il manager inglese aggiunge che l'approccio di 'Checo' è stato fin troppo conservativo nei primi 10 giri, ma l'azione dell'olandese è stata quella di un fuoriclasse...

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, passa Sergio Perez, Red Bull Racing RB19

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, passa Sergio Perez, Red Bull Racing RB19

Andy Hone / Motorsport Images

Che Max Verstappen sarebbe stato in grado di dire la sua per la vittoria nel Gran Premio di Miami era previsto, anche dopo le qualifiche che lo avevano bloccato in nona posizione. Si era ipotizzata una rimonta, magari favorita dalla safety car, ed un arrivo sul filo con Sergio Perez. Verstappen ha vinto, ma a fare notizia è stato il modo in cui il campione del mondo è riuscito a riprendersi ciò che gli era sfuggito sabato, ovvero la prima posizione.

Ci sono stati due passaggi cruciali che hanno permesso a Max di ottenere la sua vittoria numero 38: la rimonta fino alla seconda posizione (completata nei primi quindici giri) e la fase di gara in cui si è trovato davanti a Perez con gomme usate.

Sergio Perez si congratula con Max Verstappen per la vittoria nel GP di Miami

Sergio Perez si congratula con Max Verstappen per la vittoria nel GP di Miami

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

La partenza è stata all’insegna della prudenza, Verstappen non ha corso rischi alla prima curva perdendo anche una posizione, un avvio cauto necessario anche per mandare in temperatura le gomme hard montate per il primo stint di gara. Poi è iniziata la scalata. In modo chirurgico ha passato Ocon, poi Bottas nel corso del terzo giro, passaggio che lo ha visto transitare a 6”411 di ritardo da Perez. Nessuno poteva immaginarlo, ma è stato il margine massimo che ha separato i due piloti della Red Bull.

Nel quarto passaggio ha superato due avversari (Magnussen e Leclerc) in un’unica manovra, nell’ottavo giro è stato il turno di Russell e Gasly, poi è iniziata la caccia a Sainz, portata a termine sei tornate dopo. Restava il solo Alonso per essere dietro Perez, e Max ha sfilato lo spagnolo al quindicesimo passaggio.

“L’aspetto impressionante della sua rimonta è stato soprattutto il ritmo che è riuscito a tenere – ha commentato Christian Horner – Max era nel traffico ma è riuscito comunque a ridurre il suo distacco da ‘Checo’”. Quando Perez si è fermato ai box per passare dalle medie alle hard (giro 22) Verstappen era a meno di due secondi dal compagno di squadra.

Sergio Perez, Max Verstappen e Fernando Alonso sul podio di Miami

Sergio Perez, Max Verstappen e Fernando Alonso sul podio di Miami

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Dopo il pit-stop di Perez è iniziata un’altra gara, con il messicano (in pista con gomme nuove) lanciato all’inseguimento di Verstappen con un set di mescola uguale ma con venti giri in più percorsi.

Il piano di ‘Checo’ era quello di ridurre il gap di diciotto secondi (rilevato al suo rientro in pista dopo il cambio gomme) a meno di dieci, sfruttando il nuovo set di pneumatici. Una finestra di ossigeno da gestire nel momento in cui sarebbe stato Max a fermarsi.
“I successivi 22 giri sono stati una sfida a suon di giri veloci – ha spiegato Horner – e devo dire che Max con gomme molto più usate è stato impressionante. In questa fase ha vinto la gara”.

Perez sapeva di non avere scampo se non fosse riuscito a ridurre il gap, ma Verstappen ha risposto colpo su colpo e, quando è entrato ai box per montare il set di medie (al giro 44), il gap su Perez era esattamente lo stesso di 22 giri prima: diciotto secondi.

A quel punto si è trattato di una formalità, ed una volta tornato in pista con il set di medie Max ha raggiunto a sfilato Perez senza problemi. “Se analizziamo la gara di ‘Checo’ non credo ci sia stato nulla che non sia andato bene – ha sottolineato Horner – semplicemente credo che nessuno oggi sarebbe stato in grado i battere Max”.

Max Verstappen, Red Bull Racing, vittorioso a Miami: è il 38esimo successo in F1

Max Verstappen, Red Bull Racing, vittorioso a Miami: è il 38esimo successo in F1

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

C’è solo un piccolo appunto da fare alla gara di Perez. Nei primi dieci giri di gara è stato abbastanza conservativo a causa del temuto graining previsto sulla gomma anteriore destra. “Credo che Perez stesse monitorando la situazione – ha spiegato Horner – e solo dopo i primi dieci giri ha iniziato a spingere. Con il senno di poi avrebbe potuto iniziare a spingere prima, la gomma media si è rivelata ottima e la conferma è arrivata da Fernando che è riuscito ad arrivare fino al giro 24 senza problemi”.

C’è anche una valutazione sulla strategia di gara che contribuisce a rendere ancora più importante la gara di Verstappen. “Perez è partito con le medie perché dalle nostre simulazioni è emersa come la strategia più veloce – ha spiegato Horner – mentre Max ha solo chiesto una scelta differente rispetto a quella di ‘Checo’, e sulla carta partire con le hard non era la migliore, a parte la possibilità di sfruttare un’eventuale safety car dopo la seconda metà di gara, ma come abbiamo visto non c’è stata”.

Di fatto non c’era alcuna possibilità per Perez di poter vincere il Gran Premio di Miami, ‘Checo’ ha disputato una buona gara contro un avversario che ha avuto una domenica straordinaria.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, effettua il pit stop passando dalle gomme hard alle medie

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, effettua il pit stop passando dalle gomme hard alle medie

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

“È incredibile anche l’analisi della performance di Max – ha concluso Horner – il suo vantaggio nell’arco di tutto il weekend è stato esclusivamente nel primo settore, la sequenza di curve dalla ‘3’ alla ‘6’, per il resto il ritmo di Perez è stato lo stesso del compagno di squadra. È difficile individuare un motivo tecnico, penso semplicemente che Max sia stato ‘on fire’ in quel tratto per tutto il fine settimana. Ogni tanto accade che su una certa pista si possa evidenziare una differenza, ma non accade spesso di vedere qualcosa di questa portata”.

Dopo la delusione di Baku, ed una qualifica poco fortunata nel sabato di Miami, Verstappen ha rimesso le cose a posto. Lo ha fatto partendo dalla nona posizione contro il suo primo avversario che scattava dalla pole position, una performance feroce conclusa con la ciliegina del giro più veloce. Chi si aspettava una risposta l’ha avuta sin troppo chiara, chi ha pensato di poterlo insidiare è stato rimesso a posto.

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