Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

Red Bull: la superiorità sulla Mercedes è nel warm up delle gomme

Verstappen è stato un "cecchino" a ogni ripartenza come al via: la RB16B riesce a mandare in temperatura le gomme in tempi strettissimi sul bagnato, sull’umido e sull’asciutto, facendo la differenza sulla W12 di Hamilton. A Brackley dovranno lavorare, perché non ci sono grandi differenze prestazionali fra i due progetti. La Red Bull dispone di un vantaggio che può essere determinante.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B, in pit lane

Andy Hone / Motorsport Images

Chilometro dopo chilometro prende forma un quadro più dettagliato nel quale emergono i punti di forza e le debolezze di Red Bull e Mercedes, ovvero le due squadre destinate a contendersi i titoli mondiali 2021.

Il weekend di Imola ha fornito molti dati per iniziare a capire dove Red Bull sta facendo la differenza in questo primo scorcio di stagione, e la gara di ieri ha evidenziato un aspetto che in Bahrain era emerso timidamente nei grafici di cui si cibano gli ingegneri.

Nella seconda gara stagionale è venuto fuori in modo molto evidente un vantaggio cruciale che può garantire oggi la RB16B, ovvero un warm up degli pneumatici molto più veloce rispetto a quello Mercedes, come ha confermato Max Verstappen nei primi due giri percorsi dopo ognuna delle tre partenze, una da fermo e due lanciate.

La capacità della RB16B nel mandare in temperatura le gomme in tempi strettissimi ha fatto la differenza, sul bagnato, sull’umido e sull’asciutto, consentendo a Verstappen di mettere in cassaforte un margine cruciale nella sua gestione di gara.

Nella prima partenza (da fermi) il maggior grip ha permesso a Verstappen di sopravanzare Hamilton in accelerazione, poi la gara è stata congelata in regime di safety car per le successive cinque tornate.

C’è chi ha ipotizzato una partenza non perfetta di Lewis, ma in Mercedes non la vedono così. Al nuovo via (lanciato) Verstappen ha percorso il primo giro in 1’36”303 mentre Hamilton non è andato oltre il crono di 1’39”225. Anche la seconda tornata è stata decisamente a favore di Max (1’32”925 contro 1’34”591) e solo al terzo giro lanciato i due hanno raggiunto lo stesso ritmo (1’30”130 contro 1’30”100), ma con Verstappen davanti di cinque secondi sull’avversario diretto.

Il gap è rimasto poi stabile fino al giro 23, quando è stato Verstappen ad accusare le prime difficoltà legate al degrado delle gomme, un problema che ha permesso a Hamilton di portarsi a meno di due secondi dal rivale prima della sosta ai box della Red Bull numero 33, imitato da Lewis la tornata successiva. Una volta passati alle gomme medie si è rivisto lo stesso copione.

Al primo giro con pneumatici ‘gialli’ Verstappen ha ottenuto il crono di 1’51”252 mentre Hamilton non è andato oltre 1’53”281 per poi (la tornata successiva) arrivare lungo alla staccata della Tosa ed azzerando di fatto le sue chance di poter dar fastidio a Verstappen nel finale di gara.

Sarebbe stato molto interessante valutare il confronto tra i due negli ultimi 15 giri, visto che Hamilton ha confermato un ottimo ritmo proprio nelle fasi finali, ma l’errore alla Tosa ha vanificato questa potenziale opportunità

Anche dopo l’errore di Lewis, che lo ha retrocesso in nona posizione, Verstappen non ha calato il ritmo più di tanto per assicurarsi il giro più veloce della gara, ma su questo fronte Lewis e la Mercedes si sono riscattati.

Mentre il campione del mondo era impegnato nella rimonta dalla nona alla seconda posizione non c’erano le condizioni per provare un giro pulito, la chance maggiore era quella di usare l’ultima scia a disposizione (quella di Norris) e poi completare la tornata del sorpasso spingendo al massimo nel secondo e terzo settore. Se Hamilton avesse mancato quell’opportunità, avrebbe dovuto provarci senza scia.

Ma Lewis ieri aveva da farsi perdonare non poco, e al giro 60 ha scavalcato Norris (guadagnando circa quattro decimi sul rettilineo grazie alla scia della McLaren) ottenendo anche i migliori tempi della corsa nel secondo e terzo settore, a conferma che in condizioni gara (quando le gomme sono nella corretta finestra di funzionamento) la W12 è una monoposto che non sembra essere in inferiorità tecnica rispetto a Red Bull.

Hamilton ha stampato il tempo di 1’16”702, ed una volta informato, Verstappen ha subito provato a replicare. Pur girando senza scia Max ha provato fino al penultimo giro a togliere il punto addizionale a Hamilton, ma l’olandese non è mai sceso sotto il crono (ripetuto più volte) di 1’17”5.

Per la Mercedes il cantiere W12 continua ad essere ancora aperto, ed Imola ha confermato che c’è ancora del lavoro da fare. Non si tratta certo di toccare le linee guida del progetto, ma di interventi per rimediare ad un aspetto che comporta un grande vantaggio oggi nelle mani di Verstappen e la Red Bull da poter usare nei momenti chiave di gara e qualifica.

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Wolff: "George non ha considerato di avere davanti una Mercedes"
Prossimo Articolo Report F1 Imola: la Ferrari cresce ma può recriminare

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia