F1 | Red Bull: la normalità di Verstappen è sempre straordinaria
Verstappen eguaglia le pole position di Fangio, 29 in carriera, e a Suzuka rifila quasi mezzo secondo alle McLaren inseguitrici: per ritrovare un distacco simile sul tracciato giapponese bisogna andare indietro di almeno 20 anni. Max ci mette del suo nel confermare la superiorità tecnica della Red Bull dopo i dubbi di Singapore. L'olandese era tanto sicuro di mettere la RB19 davanti a tutti che aveva scelto un treno di soft in meno rispetto agli avversari, risultando velocissimo anche con gomme usate,
Sono giornate come questa a riaccendere un dibattito iniziato ormai quattro anni fa. Quanto c’è di Red Bull e quanto di Max Verstappen dietro exploit come quello visto oggi a Suzuka? Oppure (quesito alternativo) Sergio Perez è all’altezza del compito che spetta a chi guida una Red Bull? L’abbinamento sulla monoposto numero 1 si è confermato assolutamente in linea con quanto visto fino a Monza, anzi, il margine che Verstappen ha messo tra sé ed il più vicino degli avversari (Oscar Piastri, staccato di 0”581) si è confermato anche superiore alle già rosee previsioni. Per trovare qualcosa di simile a Suzuka bisogna andare indietro di vent’anni.
La prima indicazione della fiducia di Verstappen e del box Red Bull è emersa dalla scelta dei treni di gomme portati in qualifica, solo tre set di soft (salvando così un treno di medie in più in vista della gara) contro i quattro di tutti gli avversari.
Max Verstappen, Red Bull Racing, festeggia a Suzuka la 29esima pole position
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
Max avrebbe dovuto essere il pilota con un solo ‘run’ a disposizione in Q3, invece è stato il solo (insieme alle McLaren) ad arrivare nell’ultimo turno con due set di soft a disposizione. Merito di una Q2 nella quale, con gomma usata, è risultato secondo assoluto (battuto solo da Leclerc) grazie ad un crono più veloce di quello ottenuto da Perez con pneumatici nuovi. Il tutto su una delle piste più severe con le gomme dell’intero mondiale.
Se la Red Bull fosse solo la vettura gemella (la numero 11 di Perez) commenteremmo una monoposto menomata dalla TD18 che rema a quattro decimi dalla sorprendente McLaren. Si è detto molto su una squadra che indirizza lo sviluppo tecnico nella direzione della sua prima guida, ma davanti a certi margini è doveroso considerare anche la possibilità di essere in presenza di un pilota formidabile, che non scopriamo certo oggi, capace di stupire e di esprimersi ad un livello che negli ultimi anni è stato tutto suo.
“Singapore? Abbiamo corso a Singapore? – ha scherzato Max dopo le qualifiche – oggi mi è piaciuto davvero guidare, la configurazione di questa pista si adatta perfettamente alla nostra monoposto. Siamo tornati alla normalità”.
Lo scenario che Verstappen definisce ‘normale’ prevede il suo dominio assoluto, ed è quanto ci si aspetta nei 53 giri in programma domani. Come in molte altre occasioni viste nel corso di questa stagione, domani il compito più arduo di Max sarà la partenza, ovvero la distanza che lo separa dalla staccata di curva 1. Se sfilerà al comando il copione è già scritto, in caso contrario ci sarà uno show da non perdere almeno nei primi giri, o al massimo nel primo dei tre stint di gara previsti.
Sergio Perez, Red Bull Racing RB19
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Perez, arrivato in qualifica con quattro set di soft, ha pagato una Q2 più difficile del previsto che lo ha obbligato ad utilizzare due treni di gomme nuove.
“Credo che oggi la seconda posizione fosse alla portata – ha ammesso ‘Checo’ - purtroppo la Q2 non è iniziata bene e mi è costato un set di gomme che mi ha messo in svantaggio rispetto alle due McLaren. Guardiamo avanti, cedo che nel ritmo gara siamo forti, abbiamo verificato un buon degrado delle gomme e speriamo di poter finire la corsa con una doppietta, sarebbe un ottimo modo per suggellare il campionato Costruttori. Ma dovrò superare le McLaren, sono molto forti nel primo settore, non sarà facile. Max? Credo che qui abbiamo visto la differenza che sta facendo, il suo giro è stato fantastico e bisogna solo complimentarsi con lui”.
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