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Red Bull in vetta, Mercedes si avvicina e Ferrari risale la china

Le libere in Bahrain confermano la supremazia Red Bull vista nei test colletivi: Verstappen è stato il più consistente tanto al mattino che al pomeriggio, ma Hamilton non è lontano con una Mercedes che viaggia ancora sotto al suo ritmo. Il potenziale della power unit di Brixworth l'ha mostrato Norris con la McLaren seconda. Bene la Ferrari nel giro secco, mentre la SF21 è rivedibile nel passo gara. Nella Scuderia sono fiduciosi di essere sulla strada giusta.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B, Lewis Hamilton, Mercedes W12

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Max Verstappen fa il Lewis Hamilton: leader nelle due sessioni di prove libere e nella simulazione di gara. Sono questi i verdetti emersi dalla prima giornata di attività in pista del Mondiale 2021 e non si può parlare di un exploit a sorpresa, perché di fatto sono stati confermati i riscontri emersi dalle prove pre-campionato svolte due settimane fa sempre a Sakhir.

Se i riscontri dei test sono sempre da prendere con le pinze, quelli delle prove libere del primo weekend di gara iniziano ad avvicinarsi di più ai valori in campo, che emergeranno definitivamente domani e domenica.

Verstappen e la Red Bull si candidano a fare bottino pieno nella prima tappa del calendario 2021, e dati alla mano, non potrebbe essere altrimenti.
“Ci sono ancora un po' di cose da esaminare – ha commentato Max al termine della giornata di Sakhir – ma tutto è andato bene. Ho un buon feeling con la monoposto, anche in condizioni diverse rispetto a quelle che abbiamo avuto nei test, nel complesso sono contento, ma aspettiamo domani. Temo un po' il vento, e poi la Mercedes resta la vettura con il motore più potente”.

Nel box Red Bull non si sbilanciano, e fanno bene. Perché se è inconfutabile che Verstappen sia in questo momento davanti a tutti, è altrettanto innegabile che rispetto a due settimane fa la Mercedes abbia fatto un passo avanti. Sia Bottas che Hamilton hanno pasticciato un po' nelle simulazioni di qualifica, ma nel suo long-run Lewis si è confermato sul passo di Verstappen, stessa gomme (media) e andatura molto simile: 1’37”548 per Hamilton sulla distanza di nove giri, 1’37”507 per l’olandese della Red Bull.

“Rispetto ai test è stato fatto un bel passo avanti”, ha commentato Bottas, protagonista di un piccolo giallo nelle fasi finali della sessione FP2 quando si è aperto via-radio con il suo ingegnere. “La macchina è inguidabile”, ha tuonato il finlandese, roba da Kevin Magnussen ai tempi della Haas, ma a fine sessione è stato lo stesso Toto Wolff a ridimensionare un po' l’accaduto. “L’abbiamo lasciato troppo tempo in pista per la simulazione di gara – ha poi chiarito Toto Wolff – e le sue gomme erano praticamente finite”.

“Se la monoposto è stabile, allora le gomme si gestiscono al meglio – ha spiegato Lewis – è tutto lì, ma non sappiamo ancora quali saranno i valori in campo. Poi c’è anche la questione ‘vento’, altra variabile con la quale potremmo dover fare i conti”.

Sakhir non è Monte Carlo, e Hamilton sa bene che scattare in seconda o terza posizione non è da considerare una tragedia in ottica gara, a patto però di avere a disposizione una monoposto equilibrata. Sia in FP1 che in FP2 in Mercedes hanno lavorato molto sul carico aerodinamico, partendo da una base maggiore rispetto ad altre squadre, come confermano le velocità massime non eccezionali.
“Stanno dando tutti il massimo – ha confermato Lewis – questo gruppo di lavoro è straordinario”.

Tra Verstappen e Hamilton nella classifica di giornata c’è però un ‘intruso’, ovvero Lando Norris. Sorpresa? Si, ma non casuale, perché la McLaren (soprattutto sul giro veloce) si è confermata in ottima forma in tutte le simulazioni completate, candidandosi ad un sabato da protagonista.

Con la zampata perfetta potrebbe arrivare una seconda fila, ma non è poi così certo che il team (visto il potenziale) firmerebbe per quarto posto.

Diversa la situazione in Aston Martin (“Molto lavoro da fare”, ha riassunto Vettel) e Alpine (giornata ‘no’), mentre l’Alpha Tauri inizia a non essere più un exploit, ma una realtà che si candida alla festa delle squadre alle spalle di Mercedes e Red Bull.

In questo quadro c’è ovviamente anche la Ferrari, che ha completato il primo giorno di Sakhir con indicazioni positive. È mancato l’acuto di Charles Leclerc nella simulazione di qualifica di FP2 (il monegasco ha commesso un errore) ma Carlos Sainz ha difeso l’onore della SF21 ottenendo un quarto posto a meno di tre decimi da Verstappen.

Meno brillate si è confermata la simulazione di gara, contesto in cui la SF21 ha mostrato un degrado non indifferente degli pneumatici. “Siamo sorpresi in positivo”, ha commentato Leclerc, sottolineando che la tavola sembra apparecchiata nel modo corretto. La prima risposta arriverà domani, nella serata di Sakhir, ma a naso, a pelle, sembra una Ferrari da risalita. Quanto ripida? Per questa risposta bisognerà attendere ancora un po'.

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