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Analisi

Red Bull: il motore Honda è stato miniaturizzato!

La squadra di Miltn Keynes è riuscita a disegnare una RB16B molto più compatta grazie alla collaborazione della Honda che ha messo a disposizione una power unit ridisegnata completamente: è stato ridotto l'interasse dei cilindri accorciando il 6 cilindri, mentre la testata più bassa consente di avere una nuova camera di combustione con condotti più lunghi e capace di una potenza maggiore di una ventina di cavalli. Basterà per battere le Mercedes?

Red Bull Racing RB16B, dettaglio del diffusore

Red Bull Racing RB16B, dettaglio del diffusore

Giorgio Piola

È vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza. Non c’è bisogno di scomodare Alessandro Manzoni, per farsi un’idea del potenziale Red Bull. Max Verstappen è stato il più veloce nei test collettivi in Bahrain con la RB16B, una monoposto evoluta di quella dello scorso anno e che sembra cresciuta molto nell’inverno, tanto che, forse, avrebbe meritato una nuova denominazione, anziché accontentarsi della semplice accezione B che gli è stata data.

Stando alle indiscrezioni, il pilota olandese avrebbe svettato nella tabella dei tempi con un 1’28”960 ottenuto con le gomme C4 (le morbide del prossimo GP) e una configurazione della macchina che non era affatto da qualifica: Max la prestazione l’avrebbe ottenuta con oltre 30 kg di benzina (quando sappiamo che ogni 10 kg di peso a Sakhir costano 0”13).

A Milton Keynes hanno lavorato sodo per offrire a Verstappen e Sergio Perez una vettura che ha l’aspettativa di sfidare le Mercedes che, a nostro giudizio, restano le grande favorire della stagione 2021.

Adrian Newey sembra aver già recuperato il carico aerodinamico perso con l’introduzione delle nuove regole FIA, ottimizzando una RB16 che già alla fine dello scorso anno vinse ad Abu Dhabi, nella gara di chiusura del 2020.

Il retrotreno della Red Bull Racing RB16B

Il retrotreno della Red Bull Racing RB16B

Photo by: Giorgio Piola

La nuova sospensione posteriore è stata pensata per estremizzare dei concetti aerodinamici piuttosto spinti: i bracci che costituiscono il triangolo inferiore (se di triangolo ancora si può parlare) sono stati spostati indietro rispetto al semi asse diventando una sorta di corpo alare che lavora in sinergia con l’estrattore.

Il giunto è stato molto inclinato (e da un punto di vista meramente meccanico non è certo un vantaggio perché sottoposto a forze torsionali aggiuntive) grazie al sollevamento del differenziale che ha permesso di creare un grande canale che alimenta il diffusore con un importante passaggio di aria.

In tutto questo affinamento del progetto, c’è anche la volontà della Honda di abbandonare la F1 a fine anno dopo aver espresso il meglio di sé a livello di motore. I giapponesi hanno anticipato al 2021 i concetti della power unit che avrebbe dovuto debuttare sulla macchina a effetto suolo nel 2022.

I nipponici con una punta di orgoglio hanno dichiarato di aver superato la potenza del motore Mercedes dello scorso anno, portando una ventina di cavalli in più su Red Bull e AlphaTauri, non sapendo che a Brixworth hanno alzato l’asticella di quasi trenta cavalli! Comunque sia, è evidente che in Honda hanno ridotto il gap dall’unità pensata da Hywel Thomas.

Lo scoperchiamento del cofano motore esploso a Sergio Perez nei test ha mostrato in mondovisione che la power unit RA621H ha un nuovo packaging molto più compatto frutto di un motore endotermico rivisto nella parte superiore.

Toyoharu Tanabe, Direttore tecnico F1 Honda

Toyoharu Tanabe, Direttore tecnico F1 Honda

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

Toyoharu Tanabe , direttore tecnico F1 di Honda, ha spiegato con chiarezza gli interventi che sono stati fatti…
“Abbiamo una power unit più compatta con la modifica alle testate per cui il motore è ora più piccolo e più basso”.

Sono nuovi gli alberi a cammes, l’angolo delle valvole e i condotti dei cilindri, consentendo un abbassando del centro di gravità della power unit.

“Siamo intervenuti anche sull’interasse dei cilindri riuscendo a compattare il 6 cilindri. Siamo convinti di disporre di una power unit che va ben oltre il concetto size zero”, vale a dire il grande fallimento della collaborazione con la McLaren nel 2015!

Tanabe ha aggiunto: “Con una power unit più compatta abbiamo permesso a Red Bull di realizzare una vettura più compatta in grado di offrire dei vantaggio di natura aerodinamica. Per quanto riguarda il sistema ibrido abbiamo lavorato su turbo e compressore”. 

Nei test in Bahrain le due squadre motorizzate Honda, Red Bull e AlphaTauri hanno bene impressionato collezionando i due migliori tempi e, soprattutto, collezionando 4.281 km senza seri problemi di affidabilità. Insomma la sfida alla Mercedes sembra lanciata…

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

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