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Red Bull ha perso la supremazia tecnica, Max farà la differenza?

A Silverstone tutta l'attenzione si è concentrata sull'incidente alla curva Copse, ma il grande cambiamento introdotto dalla Mercedes è stato il pacchetto aerodinamico che ha equilibrato la W12. La differenza non si è vista tanto in Gran Bretagna, quanto in Ungheria, su una pista che doveva essere favorevole alla RB16B. In Red Bull hanno scaricato le ali e hanno scelto le gomme soft per mandare all'attacco Verstappen e giocarsi tutto in partenza. Con quale target?

Telemetria Q3 GP Ungheria: Hamilton vs Verstappen

Foto di: Matteo Bobbi

La Red Bull è consapevole di aver perso la supremazia tecnica che ha mantenuta fino al GP di Gran Bretagna. La squadra di Milton Keynes è stata presa in contropiede dalla Mercedes: quel “Pinocchio” di Toto Wolff aveva assicurato che il pacchetto di novità che si sarebbe visto a Silverstone era poca roba, certamente non determinante per chiudere il gap sulla RB16B che aveva maramaldeggiato negli ultimi cinque GP.

Non era vero, perché le modifiche introdotte in GB hanno reso la W12 equilibrata, come se con l’eliminazione del fondo con le onde, la freccia nera abbia trovato il giusto carico aerodinamico dal corpo vettura che gli ha permesso di ridurre la resistenza all’avanzamento data da alettoni troppo carichi.

Poteva sembrare una mossa per sparigliare le carte a Silverstone, ma le novità hanno funzionato soprattutto in Ungheria, su una pista lenta che, sulla carta, avrebbe dovuto favorire la Red Bull. Vedere due frecce nere in prima fila all’Hungaroring ha spazzato via tutte le certezze di Christian Horner e dei suoi uomini.

Il team di Milton Keynes ha accusato il contraccolpo della mancata revisione del risultato inglese e nel weekend magiaro non ha fatto altro che avvalorare la tesi che si è solo all’inizio di una guerra, mentre Toto Wolff andava profetizzando un abbassamento dei toni.

La strategia della… tensione non ha giocato a favore di Max Verstappen che ieri in conferenza stampa ha apostrofato i giornalisti perché continuavano a porgli domande sul crash con Lewis, mostrando un fianco scoperto.

Il leader del mondiale dovrebbe essere consapevole della sua forza e, invece, è sembrato essere diventato la vittima inconsapevole della sua squadra. Max, il ragazzo che non ha paura di niente e nessuno, è sbottato mentre sull’altra sedia Hamilton sogghignava sornione.

L’epta campione non deve fare niente: gli basta stare a guardare gli eventi, perché a tutto il resto ci pensano in Red Bull. Il ragazzo andrebbe rassicurato e, invece, le certezze che aveva in mano fino all’Austria stanno venendo meno una alla volta. Verstappen sotto alla sua aria da duro mostra un nervosismo malcelato che può diventare debolezza. Tanto da spingerlo a un fallo di reazione che potrebbe ritorcersi contro?

La squadra ha scaricato le ali su una pista dove serve molto carico, ma il risultato che ne è emerso dall’analisi delle telemetrie è che la grande differenza fra la RB16B e la W12 si è concretizzata nel tratto centrale della pista: se nel T1 Max ha pagato 75 millesimi e nel T3 altri 33, è nel pezzo dove la macchina doveva danzare fra una curva e l’altra che ha totalizzato un distacco di 123 millesimi.

Proprio laddove avrebbe dovuto fare la differenza le ha buscate. Ma ala scarica e gomme soft esprimono la volontà di giocarsi il tutto e per tutto in partenza, contando sul maggiore grip delle gomme rosse allo spegnersi dei semafori. Ma è fondata la speranza di andare a superare le due Mercedes che possono attuare un gioco di squadra o il tentativo è di arrivare vicino alle ruote della W1 numero 44.

È come se in Red Bull stessero mettendo in mano a Vestappen una pistola già con il grilletto tirato, perché la comparazione dei dati telemetrici lascia ben poche speranze a Max: la vettura è inferiore alla Mercedes. Nei picchi di velocità la power unit Mercedes ha fatto di nuovo la differenza, senza che i motoristi di Brixworth abbiano dovuto tirare il collo al 6 cilindri turbo per il gran caldo che ha toccato i 60 gradi sull’asfalto.

E anche nelle percorrenze più lente sono poche le curve nelle quali la RB16B è parsa sfruttare quel carico sensazionale che il corpo vettura è sempre stato in grado di produrre. Cosa sta succedendo? Forse l’enfasi che è stata data all’incidente alla curva Copse ha tolto l’attenzione dal sorpasso tecnico che Silverstone ha sancito. In F1 i valori possono cambiare molto in fretta, più rapidamente di quanto si pensi. Nel momento in cui la Red Bull pensava di dare il colpo del ko alla Mercedes, sta subendo la reazione della squadra campione del mondo che si è raccolta intorno a Lewis.

E Max sembra di nuovo costretto a lottare da solo con il suo talento contro un avversario che sembra inscalfibile dalle avversità e impermeabile a qualsiasi accusa o polemica. Toccherà proprio all’olandese mantenere il sangue freddo e non cadere nella grande tentazione…

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