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Red Bull: fra un anno un altro tormentone dei motori?

La squadra di Milton Keynes ha guadagnato tempo con Renault, ma non ha una soluzione per il futuro

(Da sinistra a destra): Christian Horner, Red Bull Racing Team Principal con Dr Helmut Marko, Red Bu

(Da sinistra a destra): Christian Horner, Red Bull Racing Team Principal con Dr Helmut Marko, Red Bu

XPB Images

Daniel Ricciardo, Red Bull-Renault RB7
Daniel Ricciardo, Red Bull-Renault RB7
Daniil Kvyat, Red Bull Racing
Daniel Ricciardo, Red Bull-Renault RB7
Daniel Ricciardo, Red Bull-Renault RB7
Daniil Kvyat, Red Bull Racing RB11 e Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR10 alla partenza della
Daniel Ricciardo, Red Bull-Renault RB7
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing e Daniil Kvyat, Red Bull Racing
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB11

Le monoposto che saranno in pista nel Mondiale 2016 devono ancora percorrere il loro primo giro di pista, ma sulle scrivanie di alcuni team principal all’ordine del giorno ci sono già da prendere importanti decisioni che riguardano un futuro ancora più anteriore. In questi giorni le squadre, la FIA e la FOM stanno cercando di trovare un accordo per definire le linee guida sul fronte motoristico, un problema che ha un peso specifico differente per alcune squadre. Parliamo soprattutto della Red Bull Racing, che sembra essere sempre in difficoltà quando di parla di power unit.

Quale futuro per la Red Bull Racing?

Dopo la lunga telenovela che ha tenuto banco nell’estate ed autunno 2015, la squadra anglo-austriaca e la Renault hanno trovato una soluzione di compromesso, arrivando al rispetto del contratto originale che lega la Red Bull al Costruttore francese fino al termine del prossimo campionato. Cosa accadrà nel 2017 è, però, un grande punto interrogativo. La Red Bull in questi giorni spingerà per anticipare al prossimo anno le novità motoristiche, e i motivi sono concreti. Se ci sarà un cambiamento corposo, si creeranno condizioni migliori per poter coinvolgere un nuovo fornitore di power unit, che resta l’obiettivo finale della triade Mateschitz-Marko-Horner.

Quello dell’Audi resta solo un sogno

Il sogno resta quello di un coinvolgimento dell’Audi, ma per ora sono poco più che speranze, e le ultime vicende commerciali legate al gruppo Volkswagen di certo non hanno creato le condizioni migliori per il varo di costosi programmi sportivi. I tempi sono molto serrati, e lo scenario più probabile è che la Red Bull dodici mesi dopo la tumultuosa estate 2015 rischierà di trovarsi nella medesima situazione. Quando il presidente della FIA Jean Todt parlò ai media lo scorso mese di novembre in una lunga conferenza stampa a città del Messico, non nascose di ritenere urgente il problema della disponibilità di un motore “clienti” di un fornitore esterno, in linea con quanto Ecclestone sosteneva già da molte settimane. A qualcuno sembrò una linea salva-Red Bull, ma l’accordo finale con la Renault ha distolto l’attenzione da un problema che comunque continua ad esistere.

Resta il muro di Mercedes, Ferrari e Honda?

Difficilmente Mercedes, Ferrari e Honda (nell’ultimo caso a causa del veto McLaren) torneranno sui loro passi decidendo di garantire una fornitura con ultimi sviluppi a Red Bull. Resta la possibilità Renault, ma molto dipenderà da come si svilupperanno i rapporti nel corso del prossimo campionato. Se la Red Bull proseguirà gli sfottò (con tanto di santini appesi nel box come è accaduto lo scorso anno) prepariamoci ad assistere alla seconda puntata del tormentone, una partita dagli esiti del tutto imprevedibili…

 

di Roberto Chinchero

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