F1 | Red Bull e Ferrari: gli sviluppi pagano anche a Miami
Verstappen, dopo un weekend agitato a Baku, ha ripreso il controllo delle operazioni a Miami e con la Red Bull ha inflitto quattro decimi a tutti. L'olandese ha potuto lavorare sulle novità introdotte in Azerbaijan e ne ha tratto un grande beneficio, proprio come la Ferrari che con il fondo e il diffusore nuovi si è messa a posto per il giro secco, mentre deve ancora trovare il giusto setup per un passo gara che si è rivelato deludente su un manto che è stato rifatto e che assicura grip solo in traiettoria.
Inizia a crearsi un solco tra le squadre che hanno portato in pista i primi aggiornamenti tecnici della stagione e i team ancora in attesa delle novità. Red Bull (a Baku) e Ferrari, questo weekend a Miami, hanno validato la bontà degli ‘upgrade’, e da quanto visto nella prima giornata di attività sulla pista ricavata attorno all’Hard Rock stadium, il salto in avanti inizia a fare la differenza.
Per la Red Bull non ci sono posizioni da scalare, di fatto Verstappen e Perez restano saldamente in una zona della classifica alla quale solo loro hanno accesso, ma il cronometro è comunque un buon giudice nel certificare che la RB19, anche nella sua fase di sviluppo, è sulla buona strada.
Verstappen è arrivato a Miami con il chiaro obiettivo di dimenticare Baku e di rimettere Perez a distanza di sicurezza. Max ha cercato lo ‘strappo’ sin dal primo giro della sessione FP1 chiudendo la giornata con il miglior tempo assoluto e ben quattro decimi di margine sulla Ferrari di Sainz, primo degli inseguitori.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB19
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
C’è anche di più, ovvero i riscontri emersi dai long-run programmati negli ultimi venti minuti della sessione FP2, poi bruscamente interrotta a causa dell’uscita di pista di Leclerc. I pochi giri percorsi hanno confermato una Red Bull con un passo stellare, almeno nella fase di avvio di stint, con i rivali più lenti di almeno un secondo. Uno scenario che mette una scontata ipoteca sulla gara di domenica.
La Ferrari, aggiornata con il nuovo fondo, ha vissuto una giornata a due facce. La performance nelle simulazioni di qualifica è stata buona, con il tandem Sainz-Leclerc che si è confermato subito alle spalle di Verstappen, ma i long-run non hanno impressionato.
“Le sensazioni in macchina sono buone sul giro secco – ha commentato Charles - per quanto riguarda il passo gara, invece, ci manca ancora qualcosa rispetto ai nostri avversari e stiamo lavorando proprio su questo aspetto. La Red Bull alla domenica è di nuovo in un campionato a sé stante, molto, molto avanti. Ma in qualifica più o meno ci siamo”.
“In merito all’incidente – ha proseguito Charles - ho spinto troppo perdendo il posteriore. Ho provato a riprendere il controllo della monoposto ma non avevo grip per far girare la macchina. Per fortuna i danni sono minori, ovviamente l'anteriore dovrà essere messo a posto, ma sul posteriore non ci sono problemi. Nel complesso è molto complicato perché in pista c'è solo una linea gommata dove hai un po' di trazione, ma se esci fuori traiettoria non c’è praticamente grip”.
Il punto interrogativo che resterà in sospeso fino alla sessione FP3 è legato soprattutto al confronto (sul ritmo gara) con Aston Martin, ovvero la minaccia più concreta per Sainz e Leclerc.
È molto probabile che nelle qualifiche di oggi Carlos, e soprattutto Charles, avranno la possibilità di confermarsi davanti ad Alonso, ma i 57 giri in programma domenica sono un’altra partita densa di incognite.
I tempi sul giro si sono confermati molto veloci (il crono di Verstappen in FP2 ha battuto di circa un secondo la pole 2022 di Leclerc) ma i piloti hanno confermato una chiara mancanza di grip.
“Sembra di essere in pista con gomme intermedie – ha commentato Perez – non c’è trazione e questo credo che sia stato il primo motivo che ha condizionato negativamente il mio venerdì”.
“Più slittiamo e più si surriscaldano le gomme posteriori – ha confermato Hamilton al termine di una giornata difficile per la Mercedes – per noi è fondamentale riuscire a trovare quell’equilibrio che ci possa garantire una finestra decente in cui far lavorare gli pneumatici, ma non sarà semplice”.
Il grattacapo legato al nuovo asfalto potrebbe essere un elemento chiave della qualifica. L’evoluzione della pista nelle prove libere è stata molto accentuata, e se le condizioni oggi saranno le stesse, diventerà cruciale essere tra gli ultimissimi a transitare sotto la bandiera a scacchi.
Nella sessione FP1 è stato stimato un miglioramento di mezzo secondo negli ultimi cinque minuti prima della bandiera a scacchi, un gap enorme che dovrebbe ridursi dopo la terza sessione di prove libere ed i primi due turni di qualifica. Ma se sarà una pole contesa con un margine di un paio di decimi, anche questo aspetto potrà essere determinante.
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