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Red Bull detta legge, Mercedes cerca l'attacco a due punte

I quattro decimi di distacco che Max Verstappen con la Red Bull ha inflitto alla Mercedes di Lewis Hamilton testimoniano la superiorità della RB16B nel giro secco, ma domani l'olandese sarà inseguito dalle due frecce nere che cercheranno di ribaltare l'esito delle qualifiche del GP del Bahrain. Si è interrotto il ciclo della Stella a Sakhir? A Milton Keynes hanno interpretato meglio le nuove regole, ma a Brackley sapranno reagire già domani?

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Carta canta. Dopo tante supposizioni, analisi e scale dei valori in campo costruite sui pareri del paddock, a parlare è stata la pista, ed il linguaggio si è confermato molto chiaro. Oggi la Red Bull è la macchina da battere, e lo è nel suo insieme: monoposto, pilota e la power unit Honda, forse la componente meno analizzata dopo i test pre-campionato, ma che in realtà ha un ruolo fondamentale nel pacchetto che oggi a Sakhir ha fatto la differenza.

La pole position di Max Verstappen era attesa, ma non con il margine che l’olandese ha confermato nell’ultimo giro della Q3.

Rifilare quattro decimi a Lewis Hamilton (secondo) non è poca cosa, soprattutto considerando che la Mercedes, dopo i deludenti test pre-campionato, ha lavorato molto, ed anche nella giusta direzione.
“Max e la Red Bull erano semplicemente troppo veloci”, ha commentato Hamilton al termine delle qualifiche, ovvero: abbiamo dato quello che oggi è il nostro massimo, e non è bastato. La Mercedes sarà chiamata ad una rincorsa assolutamente alla sua portata ma non semplice, ed è la prima importante notizia della stagione 2021.

Che la Red Bull abbia interpretato al meglio le nuove norme tecniche è un dato di fatto, ma le bontà telaistiche non sarebbero bastate a fare la differenza sul circuito di Sakhir. Vedere le due AlphaTauri infilarsi a turno tra i ‘big’ ha confermato che quest’anno i team motorizzati Honda non pagheranno nulla nei confronti della Mercedes.
“Sembra che le monoposto con un effetto rake accentuato abbiamo perso meno performance – ha sottolineato Toto Wolff – ma stiamo pagando un po' anche sul fronte motore, non siamo ancora al massimo con il nostro sistema di recupero di energia. Non è un grande divario, ma serve tutto per chiudere il gap”.

La Red Bull ha perso 1”3 rispetto al suo tempo 2020, mentre la Mercedes ha lasciato sul campo 2”1. In una giornata decisamente gratificante per la Red Bull (l’esultanza nel box quando Verstappen è transitato sul traguardo è stata molto indicativa) c’è stata però l’amarezza per la clamorosa esclusione di Sergio Perez dalla Q3, obiettivo ampiamente alla sua portata.

Per Checo i problemi sono iniziati con un errore alla curva ‘4’ nel primo run (Perez ha oltrepassato i limiti della pista e il suo tempo è stato cancellato), vanificando così il primo set di gomme medie.

Tornato ai box Perez ha chiesto di montare un secondo treno di gomme della stessa mescola: “Credo che domani sarà un grande vantaggio scattare con le medie rispetto alle soft, e non volevo rinunciare a questa opportunità”.

Il problema per Perez (e non solo) è stato il vantaggio offerto dalle soft sul giro veloce, e sia lui che Yuki Tsunoda si sono ritrovati fuori dalla top-10: una beffa.

Quanto visto oggi sarà un leitmotiv della stagione, ovvero pochi decimi faranno una differenza enorme nel gruppo subito dietro a Red Bull e Mercedes, e oggi lo hanno capito bene nei box di AlphaTauri e soprattutto Red Bull, che domani si troverà a dover gestire una gara in cui la Mercedes avrà a disposizione due punte contro una, situazione che potrebbe essere molto favorevole se le condizioni apriranno la porta a più strategie.

“E questo per noi sarebbe un bel vantaggio”, ha commentato Bottas.

Oggi il primo degli ‘altri’ è stato (un po' a sorpresa) Charles Leclerc. A sorpresa perché una seconda fila non era facile da ipotizzare alla viglia del weekend di Sakhir, e soprattutto per i soli 82 millesimi di secondo che hanno diviso Leclerc dalla Mercedes di Valtteri Bottas.

Invece è tutto vero, nero su bianco, ed è una buona notizia per il box del Cavallino, a caccia di risultati ed anche morale, ingrediente indispensabile per rendere al massimo.

La SF21 si è espressa così bene da lasciare un po' di amaro in bocca per l’ottava posizione di Carlos Sainz. Lo spagnolo al termine delle qualifiche ha davanti a sé un bicchiere mezzo vuoto (considerando che prima della Q3 si era sempre espresso sui livelli di Leclerc) ma decisamente mezzo pieno se ripensa ai 72 millesimi che lo hanno salvato dall’esclusione al termine della Q1, a causa di un momentaneo stop della sua power unit.

Ora l’attenzione degli ingegneri in rosso si sposterà sulla gara, probabilmente un terreno più ostico per la SF21 attuale rispetto al giro veloce, ma c’è una velocità di punta adeguata su cui contare, e soprattutto c’è la consapevolezza di essere sulla strada giusta. Rispetto a poco più di tre mesi fa, è un’altra Ferrari.

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