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F1 | Red Bull batte Mercedes prima del via: Stella poco coraggiosa

Verstappen , con una condotta da fuoriclasse, ha colto il 14esimo successo stagionale in Messico, assecondando una strategia con la quale la squadra di Milton Keynes ha messo fuori gioco la Mercedes prima dello spegnimento dei semafori. La RB18 è partita con gomme soft per passare alle medie, mentre gli strateghi di Brackley avevano puntato su una scelta più conservativa che non ha pagato. Così Hamilton perde forse l'occasione migliore per conseguire quella vittoria che cerca ossessivamente.

Max Verstappen, Red Bull Racing, primo posto, festeggia all'arrivo al Parc Ferme

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Riavvolgendo il nastro del Gran Premio del Messico è fin troppo facile trovare il momento clou della gara. In realtà quell’istante è arrivato ancor prima che il semaforo si spegnesse, perché si tratta del momento in cui gli ultimi meccanici rimasti sullo schieramento di partenza hanno rimosso le termocoperte.

Nelle prime due file sono apparse due monoposto con pneumatici soft (le Red Bull) e due con gomme medie, ovvero le vetture di Lewis Hamilton e George Russell. Nel box Mercedes non se l’aspettavano, perché tutte le simulazioni completate sul simulatore nella sede di Brackley avevano scartato senza margini di dubbio la possibilità di prendere il via della gara con gomme soft.

Verstappen va al comando del GP di Città del Messico scattando con le gomme soft

Verstappen va al comando del GP di Città del Messico scattando con le gomme soft

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

Il primo ‘bonus’ che la Red Bull si è garantita con questa è stata in avvio di gara, sui temutissimi ottocento metri che sul circuito intitolato ai fratelli Rodriguez separano la linea di partenza dalla staccata di curva ‘1’.

Russell, partito al fianco del poleman Verstappen con gomme medie, non ha avuto a disposizione lo stesso grip dell’avversario che ha potuto contare sulle soft, ma al via è riuscito comunque a prendere la scia di Max e arrivare al punto di staccata allineato alla Red Bull. Qui Max ha avuto la meglio, aiutato anche da un grip migliore. La Mercedes non poteva saperlo, ma le sue chance di vittoria nel Gran Premio del Messico sono terminate in quel momento.

Una volta in testa Verstappen ha avuto a disposizione aria pulita, una buona trazione per uscire subito dalla zona DRS, e soprattutto ha potuto fare il ritmo, cercando di gestire nel modo più delicato possibile il suo set di gomme.

Lewis Hamilton, Mercedes W13, lascia la pitlane dopo il pit stop per passare dalle medie alle hard

Lewis Hamilton, Mercedes W13, lascia la pitlane dopo il pit stop per passare dalle medie alle hard

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Per quanto Hamilton nel suo primo stint abbia spinto molto, non è mai a tornare sotto quel fatidico secondo che gli avrebbe consentito l’utilizzo dell’ala mobile. La Mercedes si è trovata in gabbia, e giro dopo giro ha capito che il degrado degli pneumatici non era in linea con i loro calcoli. Se Russell fosse riuscito a sopravanzare Max al via, molto probabilmente il degrado del set di soft dell’olandese sarebbe stato maggiore, come in effetti accaduto a Perez nella scia di Russell. ‘Checo’ è stato il primo tra i big a dover effettuare il pit stop al giro 23, proprio a causa di un progressivo calo di performance dovuto all’usura del suo set di gomme ormai provate dopo un terzo di gara passato nella turbolenza della Mercedes che lo precedeva.

Hamilton secondo, Verstappen primo e Perez terzo sul podio del GP di Città del Messico

Hamilton secondo, Verstappen primo e Perez terzo sul podio del GP di Città del Messico

Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images

Il numero di giri coperto da Perez è comunque bastato a far capire ai tecnici della Mercedes di aver sbagliato i calcoli, visto che le loro simulazioni avevano previsto la durata massima delle soft in 16 giri. Basandosi su questo dato in casa Mercedes non hanno mai considerato le gomme ‘rosse’ come un’opzione valida per prendere il via della corsa, e hanno dato per scontato che la partenza sarebbe state con un set di medie.

I calcoli fatti nella sede di Brackley si sono confermati errati anche nel secondo stint di gara. La Mercedes non ha esitato a montare un set di hard ad entrambi i suoi piloti, valutando la durata massima delle medie in 36 giri. Secondo i loro calcoli senza l’utilizzo delle hard non sarebbe stato possibile completare i 71 giri in programma con una sola sosta.

“Forse ha influito la temperatura della pista”, hanno spiegato in Mercedes, che si è confermata più bassa rispetto alla sessione FP1 di venerdì, l’unica utile per poter raccogliere i dati necessari alla simulazione visto che la FP2 è stata utilizzata per i test gomme Pirelli 2023. Dopo il primo stint le residue possibilità di successo della Mercedes erano legate al crollo del set di medie di Verstappen nelle fasi finali della corsa, ma non è stato così. Max ha completato 46 giri con le ‘gialle’ senza particolari problemi. Il primo uomo Mercedes a capire che la Red Bull numero 1 non avrebbe avuto problemi ad arrivare sotto la bandiera a scacchi è stato Hamilton, e lo scenario raccontato dal suo ingegnere Poter Bonnington via-radio (“Resta concentrato, Lewis, prevediamo un calo di performance nei giri finali”) è sembrato più un atto psicologico che tecnico.

Tutte le altre scelte fatte dalla Mercedes sono arrivate in conseguenza all’errore originale. Hamilton avrebbe voluto prolungare il suo primo stint con gomme medie, ma avrebbe comportato esporsi all’undercut di Perez, mentre Russell (che ha esteso la sua prima parte di gara fino al giro 34) ha iniziato ad accusare un calo di performance che lo ha costretto a entrare in pit-lane. Con 37 giri ancora da percorrere, anche nel caso di George gli strateghi non hanno considerato la scelta delle soft come praticabile.

George Russell, Mercedes W13

George Russell, Mercedes W13

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

La hard (mai provata nei giorni precedenti) non ha confermato ciò che speravano in Mercedes, confermando una durata pari a quella della mescola media senza avere lo stesso grip. “Con le medie ho tenuto il passo di Max – ha spiegato Lewis – ma una volta passato alle hard non ho più avuto alcuna chance”.

La Red Bull ha così festeggiato la quattordicesima vittoria stagionale di Verstappen e la sedicesima per la squadra, numeri impressionanti. Christian Horner dopo la corsa ha sbeffeggiato gli avversari diretti neanche troppo velatamente, sottolineando che per il secondo weekend consecutivo la Mercedes ha perso la gara puntando sulla gomma hard.

“Ma alla fine credo che avremmo vinto anche a parità di gomma – ha commentato Horner riferendosi alla strategia della Mercedes – però sicuramente sarebbero stati molto più vicini”. L’unico rammarico in casa Red Bull è stato il problema verificatosi durante il pit-stop di Perez, costato al messicano cinque secondi. “Senza questo imprevisto – ha concluso Horner – credo che avremmo concluso la corsa con una doppietta”.

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