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Analisi
Formula 1 GP d'Australia

F1 | Red Bull a passo ridotto, Mercedes: favorita dalla gara lenta

Hamilton regala alla Stella il primo podio alla Stella con un secondo posto che è stato favorito da un passo di gara ridotto per limitare il consumo delle gomme hard ed evitare un altro pit stop. Verstappen coglie la 37esima vittoria con una Red Bull che ha giocato in difesa, mentre Perez ha chiuso quinto dopo la rimonta dall'ultima posizione. Alonso si accontenta del terzo podio di fila: lo spagnolo non ne aveva per attaccare la freccia d'argento.

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Max Verstappen a Jeddah aveva lasciato sul campo sei punti nei confronti di Sergio Perez. Due settimane dopo ha chiuso a suo favore la trasferta di Melbourne con un “+14” nei confronti del compagno di squadra che dà forma alla prima fuga stagionale. La sostanza emersa nel weekend di Albert Park è stata la stessa delle due tappe precedenti, ad essere diversa è stata la forma. Verstappen ha concesso dodici giri di leadership al tandem Russell-Hamilton, poi con un sorpasso ai danni di Lewis che è il manifesto degli attuali valori in campo, ha preso la leadership e si è messo in modalità gestione.

Max Verstappen, Red Bull Racing

Max Verstappen, Red Bull Racing

Photo by: Red Bull Racing

Max ha controllato la gara a suo piacimento, spingendo qualche giro e navigando a passo ridotto nei giri restanti quando il margine su Hamilton è arrivato a dieci secondi. Verstappen è pienamente consapevole di poter contare su un vantaggio tecnico che non ha mai avuto da quando è in Formula 1, ed anche il suo approccio è cambiato di conseguenza.

Al via non ha voluto forzare alla “Verstappen” quando le due Mercedes lo hanno attaccato, conscio del potenziale della RB19 ha limitato i rischi ed atteso il momento giusto per mettere le cose a posto.

George Russell, Mercedes W14, ritirato dopo il ko di motore

George Russell, Mercedes W14, ritirato dopo il ko di motore

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Dopo la corsa George Russell ha sottolineato che la Red Bull ha nascosto il suo potenziale, cosa probabilmente vera, ma oggi non c’era neanche un motivo per mostrarlo. “Può sempre chiedere alla sua squadra cosa vuol dire avere questo vantaggio – ha commentato con sarcasmo Horner in risposta a Russell – lo sanno molto bene”.

Se Perez non è riuscito ad andare oltre la quinta posizione finale è solo per lo sforzo a cui ha sottoposto le sue gomme nella rimonta dalle retrovie e per la conformazione di una pista che non è facile come sembra sul fronte sorpassi.

L’unico motivo di apprensione per il box Red Bull è stato quello legato all’affidabilità, oltre ovviamente alle tre partenze. “Quella è sempre la fase più vulnerabile di ogni Gran Premio – ha commentato Horner – e quando nei fai tre in un pomeriggio c’è sempre un po' di preoccupazione. Basta un dettaglio o un piccolo errore e puoi pagare un prezzo pesante”.

La superiorità della Red Bull ha convinto Hamilton e la Mercedes di aver portato a casa il massimo risultato possibile. Prima del via sia la squadra non era certa di potersi confermare seconda forza, ma giro dopo giro la dinamica della corsa è andata incontro a Hamilton.

Il passaggio forzato alle gomme hard innescato dalla prima bandiera rossa ha obbligato tutti i piloti ad una gara a passo ridotto per evitare una seconda sosta, e questo è stato un toccasana per Hamilton, che ha potuto controllare Alonso sapendo che anche l’Aston Martin non avrebbe potuto spingere al massimo.

Nella domenica della Mercedes, che ha portato alla squadra il primo podio stagionale, c’è da mettere in conto anche il kappaò di Russell. I motivi del cedimento della power unit dell’inglese emergeranno solo dopo l’analisi che sarà fatta nei prossimi giorni nella sede di Brixworth, ma è chiaro che è un allarme da non sottovalutare.

Fernando Alonso, Aston Martin F1 Team, 3° posizione, festeggia con la sua squadra a Melbourne

Fernando Alonso, Aston Martin F1 Team, 3° posizione, festeggia con la sua squadra a Melbourne

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Complice il ritiro di Russell, la Mercedes non si è confermata seconda forza nel bottino di giornata. Ai diciotto punti conquistati da Hamilton l’Aston Martin ha risposto con i ventisette portati a casa dal tandem Alonso-Stroll.

Per Fernando il terzo podio consecutivo è un buon risultato ma non così gratificante come i due precedenti, e non solo perché è nella natura delle cose abituarsi anche alla coppa del terzo classificato. Con Perez fuori dai giochi per la top-3 Alonso sperava in qualcosa in più, ma quando ha provato ad infastidire Hamilton ha capito subito di non avere chance. Anche lui, come tutti, ha dovuto gestire lunga parte del Gran Premio d’Australia come una gara endurance.

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