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Formula 1 GP di Gran Bretagna

F1 | VCARB: il vecchio fondo ha ridato equilibrio, ma manca carico

Date le difficoltà con il nuovo pacchetto, Racing Bulls ha deciso di fare un passo indietro, tornando al vecchio fondo. Una soluzione che ha aiutato a trovare un miglior bilanciamento complessivo, ma ora rimane il problema della carenza di carico nelle curve veloci e la mancanza di efficienza. Tuttavia, vi sono sensazioni migliori per l'Ungheria.

Yuki Tsunoda, RB F1 Team VCARB 01

Yuki Tsunoda, RB F1 Team VCARB 01

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Se si tornasse indietro, prima dell’inizio del trittico che ha visto la Formula 1 correre in tre settimane in Spagna, Austria e Gran Bretagna, indubbiamente la sensazione era quella di una Racing Bulls in ascesa, grazie a risultati molto positivi in tracciati potenzialmente favorevoli alle caratteristiche della VCARB01.

Infatti, la monoposto di Faenza per la stagione 2024, così come quella dell’anno scorso, ha sempre fatto delle qualità nei tratti lenti uno dei punti di forza. Tuttavia, al di là di queste caratteristiche specifiche, in altri appuntamenti la Racing Bulls aveva già dato segnali di crescita grazie a delle novità tecniche che la avevano portata a sfidare con una certa costanza l’Aston Martin, ponendosi in diverse occasioni come il team di riferimento della zona di centro gruppo.

Il pacchetto portato a Barcellona, tuttavia, non ha dato gli effetti sperati e il trittico fatto di tracciati molto veloci ha mostrato i limiti principali del progetto 2024. Sia la monoposto di quest’anno che quella della passata stagione, infatti, condividono alcuni punti in comune, come ad esempio le carenze nei tratti più rapidi. Nel complesso, sì può dire come uno dei limiti della VCARB01 sia la scarsa efficienza sul piano aerodinamico, come aveva sottolineato in Austria Peter Bayer sottolineando come la vettura italiana al venerdì fosse tra le più lente sui rettilinei.

Yuki Tsunoda, AlphaTauri VCARB01

Yuki Tsunoda, AlphaTauri VCARB01

Foto di: Erik Junius

Un passo indietro per andare avanti

Così come in casa Ferrari, gli aggiornamenti portati in Spagna non hanno dato gli esiti sperati: mentre la Rossa di Maranello ha atteso la Gran Bretagna per fare un passo indietro sperando che al Red Bull Ring vi potesse essere una miglior ottimizzazione del pacchetto, in casa Racing Bulls sono subito state prese delle misure alternative. In Austria si è pensato di effettuare un programma parallelo a quello classico di preparazione al weekend, paragonando soluzioni differenti tra le due auto. Non c’è stato un vero e proprio confronto tra il nuovo e il vecchio pacchetto, bensì si è trattato di un mix tra soluzioni portate a Barcellona ed alcune che avevano già qualche Gran Premio, per poi vergere su un’opzione comune tra i due piloti.

Una scelta poi confermata anche a Silverstone, dove sono emersi, per l’appunto, gli aspetti critici della vettura. Guardando la classifica della qualifica, ad esempio, si nota come Yuki Tsunoda non sia andato oltre la tredicesima posizione, mettendosi alle spalle le due Sauber, le quali patiscono come le Racing Bulls le curve veloci, le due Alpine, tra cui quella di Pierre Gasly in penalità, Sergio Perez protagonista di un testacoda e Kevin Magnussen, vittima di un errore strategico da parte della Haas. Di fatto, i rivali più accreditati, come Nico Hulkenberg, le due Aston Martin e le due Williams, a loro agio su questo circuito, hanno denotato la loro superiorità sul giro secco.

Ciononostante, grazie a qualche colpo di fortuna e una gara ben eseguita, in gara Yuki Tsunoda è stato in grado di centrare un punto, mentre Daniel Ricciardo è rimasto perplesso dalla mancanza di passo durante la gara, tanta da suggerire nelle interviste come la sua speranza fosse quella di trovare qualche elemento danneggiato che potesse poi spiegare la carenza di ritmo. Il giapponese, infatti, è subito stato in grado di guadagnare due posizioni, scavalcando le Williams, tra cui quella di Alex Albon, coinvolto in un contatto nelle fasi iniziali.

Nonostante un passo sulla carta inferiore, specie nel momento in cui ha iniziato a piovere abbassando le temperature, aspetto molto gradito alla FW46, Tsunoda è riuscito a tenere alle spalle le due macchine di Grove per tutto il primo stint. Una situazione che si è ribaltata con la pista bagnata, perché nella parte centrale di gara, quella sulle intermedie, il giapponese è riuscito a incrementare il suo vantaggio, fino a poter contare su circa tre secondi a disposizione.

Yuki Tsunoda, VCARB 01, Alex Albon, Williams FW46

Yuki Tsunoda, VCARB 01, Alex Albon, Williams FW46

Foto di: Glenn Dunbar

La top 10 a Silverstone non illude, manca carico

Un gap che, però, non è stato sufficiente per salvare il nono posto da Albon: da una parte, come si era visto nella prima parte di gara, in condizioni di asciutto la Williams sembrava avere qualcosa in più ma, al di là di questo aspetto, a pesare è stata anche la scelta differente in termini di mescola. La decisione di montare la soft non ha pagato per Tsunoda, mentre l’anglo-tailandese con la media ha poi trovato un passo migliore.

“Non ci aspettavamo di fare dei punti questa settimana sulla base di quanto visto nelle libere. Le Williams erano molto veloci. Il principale aspetto positivo di questa gara è stato quello di riuscire a mantenere a mantenerci in una buona posizione per stare davanti a vetture più rapide, ciò ci ha permesso di conquistare punti nella seconda metà della gara in condizioni di asciutto. Normalmente non apprezzo le condizioni di asciutto, ma questa volta sì”, ha detto proprio il pilota giapponese riguardo al decimo posto finale, prima di aggiungere, tuttavia, come si sia notata una differenza di prestazioni significativa con le Williams in alcune zone della pista.

Sia in qualifica che in gara, la squadra di Faenza ha fatto dei tratti più lenti il suo elemento chiave, patendo però i tratti ad alta velocità e, più in generale, il fatto che debba essere fatto un passo in avanti sul piano dell’efficienza aerodinamica. Anche per questo in Spagna ha debuttato una nuova ala che, almeno sulla carta, dovrebbe rappresentare una soluzione migliore sul rapporto tra carico e drag. Il nuovo fondo avrebbe dovuto garantire più carico ma, dati i problemi riscontrati a Barcellona, si è scelto di tornare alla specifica precedente.

“L'efficienza aerodinamica è il tema principale, così come il fatto che perdiamo tempo in rettilineo. Sono rimasto sorpreso di quanta differenza ci fosse tra noi e la Williams in curva 15, per esempio, dove conta tanto il carico aerodinamico generato. Quindi, sì, è buono fare un punto, ma allo stesso tempo dimostra quanta differenza ci sia nelle curve”, ha aggiunto Tsunoda, prima di spiegare come per l’Ungheria ci sia maggior fiducia, dato che si tratta di un tracciato composto da curve a medio-bassa velocità.

RB F1 Team VCARB 01 dettaglio tecnico

RB F1 Team VCARB 01 dettaglio tecnico

Foto di: Giorgio Piola

Il ritorno a vecchi elementi, tra cui la precedente specifica del fondo, ha permesso di trovare un miglior bilanciamento, soprattutto nelle zone ad alta velocità, dove è fondamentale avere fiducia nella vettura.

“Penso che, per quanto riguarda il pacchetto, abbiamo concluso che quello che abbiamo attualmente è il miglior pacchetto. Semplicemente, la macchina non si adatta bene alle caratteristiche degli ultimi tre circuiti, soprattutto quelli ad alta velocità. Per questo sappiamo che si tratta di un grosso limite. Ed è abbastanza chiaro quando abbiamo visto il nostro onboard, siamo chiaramente carenti in termini di carico ed efficienza", ha detto il giapponese.

“Credo che ci siano molte cose su cui lavorare per il futuro, ma allo stesso tempo penso che questi tre circuiti fossero piuttosto veloci e che ora andremo su quelli a bassa velocità come quello in Ungheria, quindi speriamo di poter sfruttare i nostri punti di forza per tornare a lottare per la top 10".

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