F1 | Quattro Helmet-cam nei test in Bahrain
Liberty Media ha deciso di allargare l’uso delle riprese con la visuale del pilota. Il promotore della F1, dopo aver completato con successo lo sviluppo della tecnologia insieme alla Bell, è pronto ad offrire lo spettacolo nei tre giorni di Sakhir con quattro piloti scelti fra i dieci che usano i caschi dell'azienda di origine USA sempre più italiana.
Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images
C’è molta attesa per la seconda sessione di test di Formula 1 che si effettuerà in Bahrain per tre giorni da giovedì, un gustoso antipasto in vista del primo GP stagionale che si disputerà la settimana successiva.
Questo turno servirà a deliberare le monoposto a effetto suolo per l’inizio del campionato e allo staff di Liberty Media per verificare che la copertura televisiva sia pronta a offrire un grande spettacolo con le F1 che dovranno essere in grado di stare di più in scia con l’introduzione del nuovo regolamento che ha ripulito la scia.
Secondo quanto appreso da Motorsport.com nei test si rivedrà la Helmet-cam che è stata sperimentata l’anno scorso, regalando agli appassionati delle inquadrature molto simili a quanto vedono i piloti impegnati nell’abitacolo.
I riscontri dello scorso anno sono stati molto positivi per cui nei tre giorni di test in Bahrain saranno quattro i piloti che potranno girare contemporaneamente con la Helmet-cam, aggiungendo questa opportunità di spettacolo ai droni che faranno il loro debutto in un evento di F1 prima del loro impiego nella gara di Sakhir.
La regia televisiva per ora può supportare quattro Helmet-cam in contemporanea, ma l’obiettivo è di arrivare alla partecipazione di tutti e venti i piloti della griglia. Per il momento, invece, sono solo dieci su venti i conduttori che possono contribuire alle riprese esclusive, perché la Helmet-cam è stata studiata e sviluppata in collaborazione con la Racing Force Group,l'azienda che contolla fra le altre Bell Racing e OMP: la Driver's Eye è la microcamera omologata dalla FIA (8 millimetri di diametro e 2,5 grammi di peso) posizionata all'altezza degli occhi sull'imbottitura protettiva all'interno del casco del pilota.
L’azienda di origine americana, ma sempre più italiana, che produce in Bahrain,è stata la prima ad aver accettato di introdurre un micro-camera nell'imbottitura della calotta, affrontando (e risolvendo) tutti i problemi di sicurezza che hanno portato a sviluppare una tecnologia finalmente matura per regalare inquadrature esclusive.
Insomma, i test del Bahrain oltre a dover sciogliere i nodi sulla competitività delle singole monoposto, avranno il compito di farci scoprire alcune chicche della produzione televisiva di Biggin Hill: chissà se certe riprese ci permetteranno di vedere in primo piano le informazioni sui dash board digitali che fanno parte dei volanti computer?
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