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F1 | Porpoising, il problema rimane. Non tutti vogliono risolverlo

Il porpoising si è ripresentato in maniera importante a Baku. Piloti e team stanno parlando per trovare soluzioni a un effetto pericoloso, ma c'è chi spinge per non cambiare e continuare a trarne vantaggio.

Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing

Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing

Red Bull Content Pool

Una delle immagini che più ha colpito nella domenica di Baku è quella di Lewis Hamilton che al termine della gara ha impiegato un buon minuto per uscire dalla sua monoposto. Il sette volte campione del mondo ha dichiarato senza mezzi termini che il Gran Premio di Azerbaijan è stata la corsa più dura della sua carriera, a causa dei dolori alla schiena derivanti dagli evidenti saltellamenti della sua monoposto sul lungo rettilineo di Baku.

La Mercedes non è stata l’unica vettura ad essere colpita dal porpoising in Azerbaijan, ma la frequenza delle oscillazioni che hanno dovuto subire Hamilton e George Russell si è confermata decisamente più elevata rispetto al resto del gruppo. “Ci sono stati momenti in cui non sapevo se ce l'avrei fatta a terminare la corsa – ha spiegato Lewis – in più di un’occasione ho rischiato di perdere il controllo della macchina”

L’argomento è stato affrontato a Baku dai piloti riuniti nel consueto briefing. Il rappresentante della GPDA, George Russell, non ha usato giri di parole (“Penso che sia solo questione di tempo prima di assistere a un incidente importante”), mentre Toto Wolff ha parlato di uno stress sui piloti che arriva a picchi di 6G, andando oltre le sollecitazioni muscolari ed interessando anche la colonna vertebrale.

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG, in Parc Ferme

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG, in Parc Ferme

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

Non è la prima volta che una squadra solleva una problematica legata alla sicurezza, ma come insegna il passato, è impossibile che i team arrivino ad una visione comune per una delle leggi (non scritte) che in Formula 1 sono scolpite nella pietra: per una squadra che trae vantaggio da un problema che colpisce un avversario diretto, il problema è meglio che resti pure dov’è. Ed è questo il caso, perché se è vero che non solo la Mercedes soffre di porpoising, è anche vero che nessuno ne soffre nella forma accusata dalle due W13.

Le squadre hanno già affrontato in un incontro questo problema, ma è emerso un quadro molto disomogeneo per poter ipotizzare un correttivo in corsa. “Credo che sarebbe ingiusto penalizzare chi ha svolto un buon lavoro rispetto a chi ha mancato leggermente l'obiettivo - ha commentato Christian Horner – la FIA dovrebbe intervenire solo nel caso in cui dovesse esserci un vero problema di sicurezza su tutta la griglia di partenza. Ma se riguarda team isolati, allora è un problema che devono affrontare la squadra in questione”.

Il problema però c’è, ed è tangibile, così come le discussioni tra diversi addetti ai lavori. I fronti sono due: c’è chi sostiene che davanti ad una problematica di questa natura (che non colpisce tutte le squadre allo stesso modo) siano i singoli team a dover intervenire, e chi invece auspica un intervento della FIA, considerando che siamo pur sempre davanti ad una tematica che entra nell’area alla sicurezza. “Mettiamola così – ha spiegato a Baku un addetto ai lavori – se Hamilton avesse commesso un errore a causa dell’evidente saltellamento della sua monoposto, tamponando un avversario in frenata, a chi sarebbe stata attribuita la colpa? Avremmo parlato di una responsabilità al cento per cento della Mercedes o sarebbe stata tirata in ballo anche la FIA?”.

La Mercedes si conferma la squadra affetta dai maggiori problemi legati al porpoising, ma a Baku non è stato solo Hamilton ad accusare problemi fisici. Anche Pierre Gasly nel corso del weekend ha dovuto chiedere gli straordinari al suo fisioterapista, ricorrendo anche ai farmaci prima della corsa. “Dovrò farmi assistere anche stasera con un massaggio – ha spiegato il francese al termine della gara – tutte le mattine di questo fine settimana ho avuto a che fare con problemi alla cervicale. Dalla mia prima gara in Formula 1 posso dire che questo è stato il weekend più brutale sul fronte fisico”.

Anche altri piloti hanno accusato dolori al collo, indolenzimenti e mal di testa, richiedendo costantemente lavoro extra ai fisioterapisti prima e dopo le sessioni di prove. La conformazione di Baku ha ovviamente estremizzato molto il problema del porpoising, ma anche il prossimo weekend a Montreal vedremo saltellare diverse monoposto, e così sarà anche a Spa, Monza, Città del Messico e su tutti i tracciati che includono lunghi rettilinei.

Pierre Gasly, AlphaTauri AT03

Pierre Gasly, AlphaTauri AT03

Photo by: Red Bull Content Pool

La Formula 1 guarda però sempre gli interessi specifici, e c’è da scommettere che qualora la FIA intervenisse con una normativa tecnica per risolvere o attenuare il problema del porpoising, sarebbe visto come un ‘regalo’ per il team campione del mondo. A parte pochissime eccezioni, i piloti non si sono pronunciati in merito, e quando interpellati hanno sfoderato parole di circostanza.

Non è difficile ipotizzare che sia in corso una partita tecnica, e non sono pochi a credere che qualora la Federazione Internazionale dovesse imporre un’altezza da terra tale da annullare il porpoising, la perdita di carico aerodinamico non sarebbe uguale per tutte le monoposto. E nel dubbio, la maggior parte delle squadre non vuole correre rischi.

“Il problema lo ha la Mercedes? Bene, che alzi lei la sua monoposto”. Più di un tecnico di altre squadre ha liquidato così la questione, ma trattandosi di Formula 1 nessuna squadra (e nessun pilota) saprà rinunciare ad una parte di performance. È questo aspetto che più di ogni alto richiede un intervento della FIA, inizialmente anche solo per arrivare ad un parere al di sopra delle parti. Il regolamento tecnico che ha dato forma a questa generazione di vetture d’altronde è firmato dalla Federazione Internazionale, quindi non è una problematica totalmente estranea al suo operato.

George Russell, Mercedes W13

George Russell, Mercedes W13

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

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