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Pirelli Motorsport cerca la sostenibilità e punta alle prestazioni

La Casa milanese ha presentato la stagione 2022 in una conferenza stampa in streaming nella quale si è parlato di F1, WRC e GT, vale a dire i tre asset nei quali Pirelli investe molto nelle quattro ruote. Mario Isola ha sottolineato che "le nuove F1 andranno molto forte e alla fine del campionato potranno già avere le prestazioni delle monoposto 2021". Fornito alle squadre il modello matematico degli pneumatici da 18 per il lavoro di simulazione.

Pneumatico Pirelli sull'auto George Russell, Mercedes W10 Mule

Pneumatico Pirelli sull'auto George Russell, Mercedes W10 Mule

Mark Sutton / Motorsport Images

Il prossimo 28 febbraio la Pirelli festeggerà una ricorrenza molto speciale: il compleanno numero 150. Un traguardo prestigioso, a cui si affianca anche un altro anniversario molto speciale, ovvero i 115 anni dalla prima vittoria sportiva della Pirelli, la Parigi-Pechino del 1907.

Questa è la storia, ma a tenere banco è soprattutto un futuro ormai dietro l’angolo, visto che tra poco più di un mese i test di Barcellona daranno inizio all’avventura degli pneumatici Formula 1 da 18 pollici. Una pagina completamente nuova, che coincide con uno dei cambi regolamentari più corposi nell’intera storia della Formula 1.

In una videoconferenza tenuta oggi, il responsabile delle attività sportive Mario Isola ha introdotto la stagione 2022, illustrando aspettative e sfide.
“Il progetto 18 pollici è stato pensato in modo differente rispetto a quanto fatto in passato – ha spiegato Isola – come differenti sono gli obiettivi che ci siamo posti. I piloti hanno chiesto di poter guidare un pneumatico che garantisca un minor surriscaldamento ed un minor degrado, ed è comprensibile da parte loro il desiderio di potersi permettere una guida aggressiva. Abbiamo raccolto le richieste e abbiamo concordato con la FIA e con la FOM la direzione da seguire, accettando la sfida di realizzate un pneumatico completamente nuovo”.

La Pirelli ha potuto contare sul supporto delle squadre che hanno pianificato un programma di sviluppo in pista (con delle monoposto appositamente modificate per accogliere i primi prototipi della nuova generazione di pneumatici) ma la cooperazione con i team è andata anche oltre.
“Negli ultimi test di Abu Dhabi – ha confermato Isola – abbiamo potuto verificare anche il comportamento delle gomme nel traffico, visto che c’erano dieci monoposto in pista al posto della singola avuta a disposizione nelle prove precedenti, ed abbiamo constatato un miglioramento sul fronte del surriscaldamento, così come il corretto delta tra le varie mescole”.

A fine 2022 performance come nel 2021?

Secondo la Pirelli, le prestazioni delle vetture 2022 potrebbero arrivare ad eguagliare a fine stagione quelle delle monoposto 2021, uno scenario imprevisto solo qualche mese fa, ma che ora sembra tutt’altro che azzardato.
“Abbiamo le simulazioni che ci forniscono le squadre – ha rivelato Isola – e ci dicono che le nuove monoposto non sono molto più lente rispetto alle vetture dell'anno scorso. All'inizio si parlava di più di tre secondi al giro di differenza, mentre ora quel margine è tra il secondo ed il mezzo secondo. Credo che se ad inizio stagione il gap sarà di un solo secondo, nella parte finale di campionato sarà raggiunto lo stesso livello di prestazioni che avevamo nel 2021”.

Le previsioni di Isola sono ovviamente basate su dati oggettivi, anche se virtuali. La Pirelli ha sviluppato un modello digitale dei nuovi pneumatici che è stato fornito alle squadre per poter essere inserito nei loro simulatori insieme al modello delle monoposto.

“Le squadre ci restituiscono i loro feedback – ha confermato Isola – ed abbiamo così la possibilità di poter valutare i riscontri di 10 team differenti. È un processo che permette di farci un’idea, poi la conferma finale arriva sempre dalla pista”.

La sfida ‘sostenibilità’

Pirelli è stato il primo (e finora unico) produttore di pneumatici al mondo ad aver ottenuto tre stelle nel Programma di Accreditamento Ambientale della FIA: un prestigioso riconoscimento per l'azienda in materia di sostenibilità applicata agli sport motoristici.

Tra le misure che Pirelli ha intrapreso per arrivare ad ottenere questo riconoscimento in Formula 1 c'è il maggiore utilizzo di materiali rinnovabili, l'eliminazione della plastica monouso dalle attività in pista e una filiera interamente gestita secondo pratiche di sostenibilità ambientale e sociale.
“Già da due anni in Formula 1 non utilizziamo più plastica monouso – ha confermato Isola – e aggiungo una novità anche un po' divertente. Le divise che utilizzeremo quest’anno, dalle giacche alle giacche, sono realizzate con molte parti riciclate, a conferma che proviamo ad usare ogni dettaglio per portare avanti la nostra strategia in tema di sostenibilità”.

Per quanto riguarda la logistica, Pirelli per il trasporto di pneumatici utilizza una flotta dei più recenti camion Euro 6D e ha scelto di inviare quanto più merci possibile via mare (trasporto molto meno inquinante rispetto all’aereo) grazie ad un piano logistico articolato che in Formula 1 ha dovuto vincere anche la sfida di un calendario non sempre definitivo.

La strategia ambientale di Pirelli consentirà all'azienda, inclusa la divisione motorsport, di diventare completamente carbon neutral entro il 2030, grazie a piani aggressivi per sostituire i combustibili fossili con il 100% di energia rinnovabile.

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