F1 | Pirelli, Isola: "In Austria gli pneumatici non hanno tregua"
Nel corso del fine settimana la Formula 1 tornerà in pista in Austria sul tracciato del Red Bull Ring. Seppur breve, si tratta di una particolarmente impegnativa che, come spiegato da Pirelli, non lascia tregua agli pneumatici, senza possibilità di recuperare. Per questo sarà fondamentale una buona gestione, evitandone il surriscaldamento che potrebbe accentuare il degrado.
Dopo una breve pausa che Ferrari ha sfruttato per testare i nuovi aggiornamenti a Fiorano nel corso del filming day, durante il fine settimana la Formula 1 tornerà in pista al Red Bull Ring, dove si disputerà il Gran Premio d’Austria.
Tornato nel calendario della massima serie nel 2014, il layout del tracciato è estremamente particolare, perché il primo settore è composto sostanzialmente da tre allunghi a cui si aggiungono due violente frenate e una zona di trazione particolarmente cruciale per le coperture.
Il secondo e il terzo intertempo sono quelli più tecnici per i piloti, dove si presentano diverse curve a media alta velocità, in particolare la doppia curva a destra che precede il rettilineo finale, dove spesso in passato si è assistito a testacoda o passaggi al limite sui cordoli. Fino a qualche anno fa, era presente anche un dissuasore piuttosto alto ma, dati i numerosi problemi causati alle vetture, si è poi deciso di rimuoverlo, dando maggior flessibilità in percorrenza.
Pneumatici Pirelli: in Austria ci saranno le mescole C3, C4 e C5.
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
Un circuito dove, come spiegato da Mario Isola, gli pneumatici non hanno tregua, perché i rettilinei piuttosto brevi, così come i due settori conclusivi dove le coperture sono sempre sotto sforzo, non permettono alle gomme di recuperare.
“Il Red Bull Ring è un circuito dove gli pneumatici non hanno tregua. Le vetture percorrono le dieci curve del tracciato in un tempo leggermente superiore al minuto e i pochi rettilinei non permettono alle gomme di riposarsi”, ha raccontato il responsabile di Motorsport Pirelli.
“L’asfalto ha una micro e macro rugosità abbastanza alta, dovuta all’età del manto, e il grip è elevato in partenza. Trazione e frenata sono elementi chiave e particolare attenzione dovrà essere dedicata alla gestione del surriscaldamento degli pneumatici: i piloti che non dovessero riuscire a raffreddarli adeguatamente potrebbero infatti avere difficoltà nel difendersi dagli attacchi degli avversari, soprattutto nel primo e nell’ultimo settore”.
I tecnici Pirelli lavorano su alcuni pneumatici
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
I team avranno a diposizione la mescola C3 come hard, C4 come medium e C5 come soft, la più tenera dell'intera gamma messa a disposizione da Pirelli. Rispetto ad altri appuntamenti, in questo fine settimana ci sarà anche l'appuntamento della sprint race, con un format identico a quello provato a Baku nel mese di aprile.
La qualifica per decidere la griglia di partenza del Gran Premio è in programma venerdì pomeriggio, dopo l’unica sessione di prove libere al mattino. La giornata di sabato sarà invece dedicata alla Sprint Shootout, una versione ridotta delle qualifiche con un utilizzo prefissato di terminate tipologie di coperture, e alla Sprint Race.
Inoltre, un elemento da non sottovalutare sarà quello delle temperature, sia ambientali che dell'asfalto, che aumentano il rischio di innescare il blistering sugli pneumatici posteriori. “Un fattore importante sarà quindi anche la temperatura ambientale, con condizioni tradizionalmente piuttosto variabili. La gara dello scorso anno si è giocata sulle due soste con mescole Medium e Hard ma quest’anno, nel caso il degrado non sia eccessivamente elevato, la sosta unica potrebbe essere un’opzione valida”, ha aggiunto Isola.
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