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Formula 1 GP d'Australia

F1 | Piloti concordi: bandiera rossa non necessaria, solo per lo show

Il GP d'Australia passerà alla storia non per l'azione in pista, ma soprattutto per le tre bandiere rosse, le quattro partenze e un arrivo in parata dietro la vettura di sicurezza. Al termine della corsa i piloti non hanno mancato di esprimere i propri dubbi sull'operato della Federazione, sottolineando che la seconda interruzione non fosse necessaria se non per creare uno show artificiale.

Un commissario sventola la bandiera rossa

Tre bandiere rosse, tanta confusione e molti dubbi. Il Gran Premio d’Australia verrà ricordato a lungo non tanto per le emozioni in pista, ma piuttosto per le polemiche scaturite in seguito ad alcune decisioni della direzione gara che non hanno convinto.

Se già la prima bandiera rossa, esposta per la ghiaia lasciata in pista a seguito dell’incidente di Alex Albon, aveva infatti storcere il naso, quella mostrata negli ultimi giri ha creato ben più di qualche sentimento contrastante.

La costante ricerca dello spettacolo ha generato polemiche sia tra le squadre che tra i piloti, con quest’ultimi che non hanno esitato a criticare l’operato della Federazione per una bandiera rossa che, chiaramente, non era necessaria. A riguardo, si è espresso anche il vincitore della corsa, Max Verstappen, il quale dopo la corsa ha sottolineato come si potesse concludere dietro la vettura di sicurezza.

"È abbastanza chiaro. Non ho capito perché ci fosse bisogno di una bandiera rossa”, ha spiegato l’olandese al termine della corsa.

"Penso che se avessimo avuto una Safety Car e poi una normale rolling start, non avremmo avuto tutti questi incidenti e poi avremmo avuto un finale normale. Quindi, alla fine della giornata, i problemi se li sono creati da soli”.

“Con queste bandiere rosse, non so, la prima forse ci poteva stare, ma credo che la seconda non la comprendo, quindi è stato un po' un casino. Non era necessaria, poteva essere risolta con una Virtual Safety Car o una Safety Car al massimo”, ha poi aggiunto il due volte campione del mondo.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14, Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, Fernando Alonso, Aston Martin AMR23, Lance Stroll, Aston Martin AMR23, il resto del campo alla ripartenza

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14, Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, Fernando Alonso, Aston Martin AMR23, Lance Stroll, Aston Martin AMR23, il resto del campo alla ripartenza

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Ad esprimere diversi dubbi sull’operato della FIA è stato anche Fernando Alonso, il quale in occasione del prossimo appuntamento in Azerbaijan ha promesso di chiedere ulteriori spiegazioni ai direttori di gara. “Probabilmente chiederò a Baku quale fosse la ragione [per l’esposizione della seconda bandiera rossa dopo l’incidente di Kevin Magnussen]".

"So che c'era un pezzo di pneumatico nel primo rettilineo. Ma la macchina era all'interno della curva quattro, quindi si sentiva abbastanza sicura. E la Safety Car serve per questo tipo di motivi”.

"Quindi per noi forse l'opinione era diversa. Ma la FIA è l'unica ad avere tutte le carte in tavola. Quindi in questo tipo di situazioni ci fidiamo di loro", ha aggiunto l’alfiere dell’Aston Martin, che nella ripartenza dopo la seconda bandiera rossa è stato colpito da Carlos Sainz, finendo in testacoda. Fortunatamente il due volte campione del mondo è riuscito a ripartire senza danni, recuperando poi il terzo posto grazie alla decisione della Federazione di ristabilire l’ordine della griglia.  

La Safety Car Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14

La Safety Car Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Tra i piloti, la questione si divide su due elementi: da una parte il fatto che non fosse necessaria la bandiera rossa, dall'altra che, decisa l'interruzione, si potesse comunque evitare una ripartenza dalla griglia, più spettacolare ma anche più rischiosa, optando invece per la classica rolling start.

“Mi sembra che una rolling start sia migliore in queste situazioni, perché si ha la sensazione di potersi impegnare al massimo... Fai una buona gara, poi arriva qualcuno al bloccaggio alla curva 1 devi concludere la tua gara. Quindi non mi piacciono queste ripartenze”, ha spiegato Lando Norris, aggiungendo come un situazione caotica non necessaria possa portare a concludere la corsa con un ritiro.

Durante l’ultima ripartenza da fermo, infatti, oltre all’episodio che ha coinvolto Alonso anche le due Alpine hanno dovuto abbandonare la corsa, mentre nelle retrovie Logan Sargeant ha tamponato Nyck De Vries.

I commissari rimuovono l'auto di Esteban Ocon, Alpine A523, al termine della gara

I commissari rimuovono l'auto di Esteban Ocon, Alpine A523, al termine della gara

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

“Credo che nel primo quarto di gara si possa capire, ma nella seconda metà e soprattutto a quattro giri dalla fine mi sembra che si rovinino molte cose e non mi sembra giusto per molti che hanno fatto un buon lavoro e vengono eliminati. Quindi dubito che cambieranno qualcosa. Non credo che la penultima bandiera rossa fosse necessaria", ha poi aggiunto l’inglese.

“Non so cosa sia successo durante tutta la gara, ma mi è sembrato che ci fosse abbastanza azione, e da quello che ho visto, credo che stessi facendo una buona gara, ma lo scopo di dare la [seconda] bandiera rossa, mi sembra che fosse solo per creare uno show”.

 

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