F1 | Piastri: "Nessun rimpianto nell'aver scelto McLaren"
Nonostante il complesso inizio di stagione, tra problemi di performance e di affidabilità, Oscar Piastri è convinto di aver fatto la scelta giusta la scorsa estate, quando preferì la McLaren all'Alpine per l'impegno profuso dal team di Woking per averlo in squadra. Per Jeddah, l'australiano spera che la MCL60 si possa esprimere al meglio nelle curve ad alta velocità.
La prima gara della stagione si è rivelata una grande delusione per la McLaren, perché oltre ai problemi di performance si sono aggiunti quelli sul piano dell’affidabilità, differenti da quelli riscontrati nei test. Se durante le prove pre-campionato a rallentare il team di Woking erano stati degli inconvenienti nella zona anteriore della monoposto, a Sakhir a rallentare i due piloti sono stati dei problemi elettrici per Oscar Piastri e di pressione pneumatici per Lando Norris.
Prima dell’inizio del mondiale, i vertici McLaren si erano dimostrati molto franchi nel confermare che la MCL60 vista alla presentazione non aveva raggiunto i target di competitività prefissati, con gravi carenze in termini di carico aerodinamico che si sono poi palesate in Bahrain.
Per Piastri, il primo weekend si è concluso solamente dopo poche tornate, con pochi giri completati a un pilota che, al contrario, dovrebbe completare quanti più chilometri possibile essendo al suo primo anno in categoria.
Al netto del momento difficile che sta vivendo la squadra di Woking, l’australiano ha comunque cercato di trarre gli aspetti positivi dalla tappa di Sakhir, evidenziando un potenziale che potrebbe ulteriormente migliorare quando giungeranno i primi aggiornamenti a Baku: “Ovviamente il Bahrain non è stato il fine settimana che volevamo. Sulla carta non sembra un granché. Ma c'è sicuramente qualcosa di positivo da trarre dal weekend di gara nel suo complesso”.
“Per quanto mi riguarda, la corsa era andata ragionevolmente bene fino a quel momento [del ritiro]. In qualifica ho commesso pochi errori, ma con un gruppo di centro classifica così compatto, Lando ha dimostrato che possiamo essere ai margini dei punti o in lotta per i punti. In gara, purtroppo, abbiamo avuto entrambi qualche problema”.
“Sappiamo dove sono i problemi e li abbiamo risolti, speriamo. Anche senza questi problemi vorremmo essere più avanti. Ma abbiamo un buon piano di sviluppo”, ha raccontato il pilota McLaren.
Oscar Piastri, McLaren MCL60, Zhou Guanyu, Alfa Romeo C43
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Con un’Alpine che comunque sembra in lotta per la zona alta della midfield, la domanda è sorta spontanea, ovvero se Piastri potesse aver qualche rimpianto nell’aver preferito la squadra britannica a quella transalpina, in una vicenda che creò diversi malumori per come si era consumata.
Tuttavia, l’australiano ha voluto sottolineare come, fin dai primi momenti, non si sia trattato di una scelta, piuttosto di una conferma alle sensazioni avvertite attorno a sé. Al tempo, infatti, Alpine era ancora in trattativa per il rinnovo di Fernando Alonso, mentre McLaren aveva puntato con forza proprio sul giovane talento, convincendolo a intraprendere una nuova avventura.
“Per me non si è mai trattato di una decisione tra due squadre. Non si è mai arrivati a questo. Il resto dei dettagli è stato ovviamente molto chiaro ed è stato ripetuto più volte”.
“Ma per me era chiaro che volevo unirmi alla McLaren, con la passione che hanno dimostrato per avermi in squadra, e questo è stato un fattore molto, molto importante. Quindi non la vedo sotto la stessa luce. Ma ovviamente sono molto concentrato sulla mia posizione attuale e sul tentativo di aiutare la squadra a progredire e a tornare al punto in cui vogliamo essere”, ha aggiunto Piastri.
Oscar Piastri, McLaren
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
Per l’appuntamento dell'Arabia Saudita, il pilota di Melbourne è convinto che le caratteristiche del tracciato saudita possano meglio adattarsi a quelle della MCL60, specie per l'alto numero di curve veloci. Un tocco di fiducia e ottimismo, frenato dalla realtà di dover scendere ancora pista.
“Sappiamo quali sono i nostri problemi, il che credo sia metà della battaglia a volte. In Bahrain sembravamo essere ragionevolmente bravi nelle curve ad alta velocità. Quindi forse qui ci andrà bene, ma non ne sono sicuro al 100%. Vedremo. Abbiamo ben chiaro dove dobbiamo migliorare. Ora si tratta solo di mettere in atto i passi necessari e di lavorare per realizzarli”.
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