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Perez: "Se esco dalla F1, non rientro più"

Il messicano ha cercato di nascondere la sua delusione per essere stato scaricato dalla Racing Point: "L'ho saputo mercoledì da Lawrence Stroll. Potevano dirmi le loro intenzioni in anticipo così avrei potuto muovermi sul mercato, ma questo è il pazzo mondo della F1". "La mia priorità è restare nel Circus: vorrei un contratto biennale per costruire qualcosa di duraturo".

Sergio Perez, Racing Point cammina in pista con  gli ingegneri

Sergio Perez, Racing Point cammina in pista con gli ingegneri

Mark Sutton / Motorsport Images

Probabilmente oggi al Mugello Sergio Perez ha sofferto molto. Il messicano è un ragazzo molto orgoglioso, quindi nella tradizionale conferenza stampa del giovedì ha cercato in tutti i modi possibili di contenere reazioni emotive, riuscendoci tra l’altro brillantemente.

A tradirlo sono stati degli indizi: il tono di voce più basso del solito, qualche inusuale pausa di riflessione, ed anche alcune frasi scappate al suo personalissimo programma di ‘autocontrollo’.

C’è l’amarezza di una storia di sette anni finita male, e la consapevolezza che apprendere di essere a piedi a metà settembre vuol dire rischiare di restare senza un volante. Perez ha trent’anni, dieci dei quali trascorsi in Formula 1, e conosce molto bene le regole del gioco da non farsi illusioni.

Tutto può succedere, ovviamente, ma è la speranza a cui ci si aggrappa quando la logica inizia a scricchiolare un po'. Checo, comunque, ci proverà fino alla fine a rimanere in Formula 1, conscio che una volta fuori rientrare è maledettamente dura.

Quando hai capito che avresti perso il tuo volante a fine stagione?
“In sostanza, solo ieri ho avuto la conferma. Nessuno mi ha detto niente in precedenza, ma mi ero fatto un’idea e avevo colto un paio di cose. Comunque la conferma finale è arrivata ieri. È così, dopo sette anni con la squadra… tutto ha un inizio ed una fine, ed abbiamo ancora nove gare per renderci orgogliosi di quanto fatto”.

Come hai saputo che saresti stato fuori dalla squadra?
“Ho ricevuto ieri una chiamata da Lawrence (Stroll). Mi ha detto che stanno andando in una direzione diversa”.

Sei deluso dal non essere stato informato con maggiore anticipo della decisione? Avresti avuto più opportunità per trovare un piano alternativo...
“Non sono particolarmente deluso in merito a questo aspetto, perché capisco che la squadra ha portato avanti delle trattative e probabilmente ci è voluto più tempo di quanto pensassi. Probabilmente una maggiore chiarezza avrebbe giovato anche per quanto riguarda il mio futuro, perché avrei potuto iniziare a cercare un piano B. Ma sono da parecchio tempo in questo ambiente... fa tutto parte del pazzo mondo chiamato Formula 1”.

Quanto è successo è più difficile da accettare considerando che la squadra punta a diventare un team di vertice?
“Sì, certo. So che lascerò una grande macchina che farà molto bene anche il prossimo anno. Sicuramente la squadra nel 2021 sarà ancora più forte rispetto a questa stagione, quindi… sì, fa un po' più male sapere che stai lasciando una buona macchina. Ma non sai mai cosa può riservarti il futuro, le cose in Formula 1 cambiano molto rapidamente”.

L'opportunità Aston Martin deve esserti inizialmente sembrata una ricompensa dopo tante stagioni comunque non facili. Come ti senti ora che ti è stata portata via? Potresti considerare per il futuro un anno sabbatico nel 2021 per ottenere un volante adeguato nel 2022?
“La scelta che ha fatto la squadra non è stata legata alle prestazioni, quindi come pilota non c'è molto che io possa fare o che avrei potuto fare diversamente. In merito alla possibilità di prendermi un anno sabbatico, al momento la mia priorità è provare ad andare avanti e trovare un contratto di due anni, garantendomi la possibilità di essere qui per il 2022".

"L’ideale sarebbe poter impostare il 2021 come esperienza con la squadra, con l’obiettivo di poter avere un ottimo 2022. Penso che una volta che esci dal giro potresti non tornare mai più, quindi prendersi un anno sabbatico non mi sembra una grande idea. A quel punto preferisco andare in pensione… e pensare ad altri contesti”.

Dici di non avere un Piano B. Quindi al momento la priorità è rimanere in Formula 1, con Haas o Alfa Romeo o puntare su altre serie come IndyCar o Formula E?
“Al momento tutte sono opzioni possibili. Il mio obiettivo principale è rimanere in F1, sento di essere ancora molto giovane e motivato e vorrei andare avanti qui. Ma ha un senso se trovo il pacchetto giusto, che possa motivarmi a dare il cento per cento in ogni giro di pista, il che potrebbe essere anche un progetto a lungo termine, mirato al 2022, visto che mi aspetto grandi cambiamenti tra due anni con le nuove regole".

"Questa è la ragione principale per cui voglio continuare in Formula 1, credo che il 2022 possa diventare una grande opportunità, mentre il 2021 è molto più difficile in questo senso, anche se mai dire mai. Ci sono delle opzioni, ma non voglio prendere una decisione prima di essermi preso il tempo per valutare. Se poi non troverò nulla in Formula 1 allora inizierò a pensare ad altre serie”.

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