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Perez, quando i contratti in F1 sono carta straccia

Aveva un contratto valido con la Racing Point valido fino al 2022: Sergio Perez ha trovato una transazione con Lawrence Stroll dopo essere stato scaricato per fare posto a Sebastian Vettel in quello che sarà il rinominato team Aston Martin Racing. Il messicano è stato preso in contropiede, ma il team principal Otmar Szafnauer ha rimediato una pessima figura. 'Checo' può sperare in un posto alla Haas.

Sergio Perez, Racing Point

Glenn Dunbar / Motorsport Images

La Formula 1 ha attraversato periodi in cui i contratti sembravano carta riciclata. Avere in mano il celeberrimo “contratto firmato” non dava alcuna garanzia, se non quella di poter trattare una buona uscita qualora ci si ritrovasse messi alla porta.

Accadeva a piloti, team principal, direttori tecnici e un po' tutte le figure di spicco. Poi col tempo questo fenomeno si è attenuato e negli ultimi anni gli accordi tra team e piloti sono ritornati ad avere il loro significato originale.

A fare notizia sono stati rinnovi saltati, divorzi consensuali o trattative saltate, ma nessuna mancanza ad accordi presi “nero su bianco”.

La conferma arrivata ieri del divorzio tra Sergio Perez e la Racing Point riporta indietro negli anni, perché ripropone un caso in cui l’interesse di una squadra va oltre impegni presi in precedenza dal team stesso, al punto da dover tornare indietro sui suoi passi e rimangiarsi la parola data.

Parola, tra l’altro, continuata ad essere spese anche molto recentemente, visto che la stessa Racing Point ha messo a tacere ogni rumors di mercato in merito al possibile arrivo nel team di Sebastian Vettel come speculazione mediatica.

A volte anche a muso duro, specialmente da parte del team principal Otmar Szafnauer. Il gioco delle parti può anche essere compreso, ma Szafnauer da questa vicenda ne esce in modo poco elegante, cosa che probabilmente a lui interessa poco, ma di sicuro i media non dimenticheranno.

Ma sarà soprattutto Perez a non dimenticare questa vicenda. Il rapporto tra il messicano e la squadra di Silverstone è di lunga data, ed ebbe inizio dopo la fallimentare stagione di ‘Checo’ in McLaren.

Nell’arco di pochi mesi Perez passò dall’essere una giovane promessa contesa da Ferrari e McLaren a disoccupato di lusso, che per riciclarsi punto sulla Force India. Ci mise poco a conquistarsi la fiducia della squadra, conquistando un podio nel 2014, uno nel 2015, due nel 2016 ed uno nel 2018. Con Perez la squadra è passata dal sesto posto nel Mondiale Costruttori nel 2014, al quarto confermato nel 2016 e 2017.

Nel 2018 ‘Checo’ ha garantito fuori dalla pista un contributo essenziale al salvataggio della squadra, molto vicina al fallimento. È stato il messicano a presentare un’azione legale contro il team, la cui conseguenza è stato il passaggio al regime di amministrazione controllata che ha poi permesso l’acquisto del team da parte di Lawrence Stroll.

“Sono molto orgoglioso di aver contribuito a salvare tanti posti di lavoro”, disse Perez, e tanti componenti del team non nascosero la stima per ciò che aveva fatto il pilota in un contesto di base non di sua competenza.

Sembrava una storia, quella tra Perez e la squadra di Silverstone, avviata a vivere il suo periodo migliore. Erano arrivati capitali importanti, l’accordo con la Mercedes, e nell’estate di dodici mesi fa un accordo triennale.

“So che arriveranno grandi cose - confessò Perez – ci coglieremo tante soddisfazioni”.

Chissà cosa intendeva ‘Checo’, forse l’accordo con la Mercedes o forse la mutazione in Aston Martin. Ciò che Perez proprio non poteva immaginare è che nel momento migliore di una storia iniziata oltre sei anni fa potesse essere accompagnato all’uscita.

“Mi fa un po' male – ha commentato ieri Perez – ho scommesso su questa squadra in tempi molto difficili, siamo riusciti a superare tanti ostacoli e sono molto orgoglioso di aver salvato il lavoro di molti dei miei compagni che fanno parte di questa squadra. Conserverò i ricordi dei grandi momenti vissuti insieme, tanti bei rapporti di amicizia e la soddisfazione di aver sempre dato il massimo”.

Il contratto triennale (scadenza fine 2022) è stato chiuso con l’approvazione di entrambe le parti, un traguardo raggiunto con una transazione economica importante a favore del pilota messicano, ma oggi Perez, a trent’anni, è sul mercato.

Un atterraggio improvviso, quello di ‘Checo’, avvenuto in un momento in cui la sua unica speranza di poter rimanere in Formula 1 è la Haas, a cui potrebbe aggiungersi l’Alfa Romeo qualora Kimi Raikkonen decidesse per lo stop.

In realtà, non solo Szafnauer ha spernacchiato i media con dichiarazioni sconcertanti, ma anche lo stesso Perez, che da settimane (tramite il suo manager) sonda quei piani ‘B’ che sostiene di non avere.

Forse il pilota messicano non ha cercato alternative nel momento in cui il mercato le offriva, ed ora sa di rischiare grosso in una situazione che Perez non merita per quanto ha dimostrato e continua a dimostrare in pista.

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