F1 | Perché le lotte di Silverstone sono state dure ma legali
Nel GP di Silverstone si sono visti duelli durissimi che non hanno portato ad alcuna investigazione da parte dei commissari. Scopriamo perché questa interpretazione è stata corretta.

In occasione del GP di Gran Bretagna molti osservatori hanno sollevato dubbi e perplessità in merito alle manovre di attacco e difesa che hanno visto i piloti coinvolti andare oltre i limiti del tracciato.
Molti sono stati gli esempi. Mick Schumacher è stato costretto ad andare largo all’uscita di Brooklands perché portato all’esterno da Max Verstappen quando stava cercando di sopravanzare il campione del mondo per strappargli la settima posizione.
Le circostanze sono state quasi identiche nel primo giro alla seconda partenza, quando Charles Leclerc ha tentato un sorpasso simile su Verstappen, ma si è trovato senza spazio e ha dovuto alzare il piede.

Charles Leclerc, Ferrari F1-75, Carlos Sainz, Ferrari F1-75, Lewis Hamilton, Mercedes W13
Photo by: James Sutton / Motorsport Images
Pochi giri prima del duello tra l’olandese e Schumacher si era assistito ad una lotta intensa tra Sergio Perez e Lewis Hamilton, con il pilota della Mercedes costretto ad andare largo alla Village quando il messicano della Red Bull si era buttato all’interno.
Lo stesso Hamilton, in occasione della prima partenza, aveva compiuto una mossa simile su Leclerc ed era riuscito a salire in terza posizione costringendo il pilota della Ferrari ad andare largo per evitare una collisione.
Tutti questi episodi, ad eccezione di quello iniziale tra Hamilton e Leclerc (probabilmente a causa della bandiera rossa) sono stati notati dai commissari ma poi è stato deciso di non procedere oltre.
Questa indulgenza ha suscitato una certa perplessità, soprattutto perché da tempo si accetta che nelle battaglie si debba lasciare spazio ai rivali.
Il Codice Sportivo Internazionale della FIA dispone a riguardo che: "Le manovre che possono ostacolare gli altri piloti sono severamente vietate. Sono severamente vietate le spinte o altri contatti che comportino un vantaggio duraturo. Qualsiasi pilota che appaia colpevole di una delle suddette infrazioni sarà segnalato ai Commissari Sportivi".
Tuttavia il Codice Sportivo Internazionale da solo non è mai stato sufficiente per coprire tutte le circostanze che possono verificarsi in gara e all'inizio di quest'anno il direttore di corsa della F1, Niels Wittich, ha fatto un po' di chiarezza in materia per stabilire ciò che è o non è consentito.
Il fattore chiave è stato chiaramente definito nel documento "Driving Standards Guidelines" che è stato inviato alle squadre. Sebbene le definizioni non siano "vincolanti", queste sono quelle che i commissari tengono in considerazione quando devono decidere se un episodio sia degno di essere punito o meno.

Lewis Hamilton, Mercedes W13, Sergio Perez, Red Bull Racing RB18
Photo by: James Sutton / Motorsport Images
Il punto cruciale in ciascuna delle controverse battaglie viste nel GP di Gran Bretagna è stato capire il punto in cui l'auto che sorpassa si è guadagnata il diritto di avere la traiettoria. E se per molto tempo si è pensato che bastasse una "porzione significativa" di auto affiancata per avere questo diritto, in realtà le cose sono state definite in modo molto più specifico.
Gli episodi Schumacher/Verstappen, Leclerc/Hamilton e Leclerc/Verstappen, che hanno visto sorpassi all'esterno, richiedono essenzialmente ch chi attacca sia davanti al suo rivale dopo l'apice della curva.
Il documento specifica che: "Nel considerare cosa sia una 'porzione significativa' per un sorpasso all'esterno di una curva, tra i vari fattori che verranno esaminati dai commissari sportivi nell'esercizio della loro discrezionalità, questi prenderanno in considerazione se l'auto in fase di sorpasso è davanti all'altra dal vertice della curva. La vettura in fase di sorpasso deve essere in grado di affrontare la curva rimanendo nei limiti della pista".
In tutti e tre i casi, il pilota che ha attaccato all'esterno può aver affiancato una buona parte dell'auto, ma in nessun momento è stato in vantaggio se si fa riferimento all'apice della curva.
Quindi, finché il pilota in difesa si è mantenuto entro i limiti della pista in uscita di curva (cosa che è avvenuta in tutti i casi), le sue azioni sono state pienamente conformi al regolamento.
Per quanto riguarda il momento Perez/Hamilton, in cui la Red Bull ha infilato la Mercedes dopo essere passata all'interno, le situazione è stata leggermente diversa.
Per una vettura che passa all'interno, l'interpretazione della "porzione significativa" si basa sul seguente dettato: "se gli pneumatici anteriori della vettura in fase di sorpasso sono affiancati all'altra vettura non oltre il vertice della curva".
E questo è esattamente ciò che Perez ha fatto con la sua frenata tardiva per strappare la posizione a Hamilton nel momento in cui entrambi si trovavano all'apice della curva.
Quindi, finché la mossa è stata completata in "modo sicuro e controllato" e Perez è rimasto sempre entro i limiti della pista, il messicano non ha compiuto alcuna mossa degna di punizione.
Le regole di gara possono sembrare incoraggiare i piloti a essere un po' più spietati con gli avversari in uscita di curva rispetto al passato, ma per ora questa interpretazione è stata accettata volentieri sia dalla FIA che da piloti.
Come ha detto Verstappen a fine gara, quando l’olandese ha parlato della lotta con Schumacher: "È stata una bella battaglia, dura ma leale".

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