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Per la Ferrari vale il diritto di veto sulle regole?

La FIA l'avrebbe approvato nell'ultimo Consiglio Mondiale, ma non l'ha mai divulgato

Fulvio Solms sul Corriere dello Sport ha scritto un pezzo che include una notizia importante. Molto importante nello scacchiere della Formula 1 se verrà confermata. Alla Ferrari sarebbe stato riconosciuto il diritto di veto sulle regole tecnico-sportive. La FIA, con il consenso di Bernie Ecclestone, avrebbe concesso alla squadra di Maranello, l’unica che è nel Circus dalla nascita del campionato del mondo di Formula 1 nel 1950, quel potere politico che il team del Cavallino ha un po’ perso dopo che gli inglesi hanno fatto una sorta di “lega” per limitare la forza dirompente che la Ferrari ha sempre avuto nella definizione delle regole. POTERE AL CAVALLINO Il presidente Luca di Montezemolo sono anni che predica il ritorno dei test in pista (magari contingentati) o l’adozione della terza macchina in luogo delle squadre materasso che chiudono lo schieramento, ma le sue parole sono sempre rimaste lettera morta, perché le squadre inglesi hanno sempre fatto blocco contro il Cavallino. Il voto di Maranello contava per uno e rischiava di essere spesso in minoranza. Ora, se non altro, la Ferrari avrà la possibilità di far sentire la sua voce, mettendo i… bastoni fra le ruote all’azione di chi farà blocco comune. TEST PER I MOTORI V6 TURBO L’esempio più clamoroso è dato dal divieto di fare girare in pista i motori V6 Turbo da 1,6 litri che dovranno sostituire l’anno prossimo gli attuali V8. I costruttori dei propulsori (Ferrari, Mercedes e Renault) spingono perché si possano effettuare dei collaudi per verificare l’affidabilità di sistemi che vengono sviluppati per la prima volta: oltre al turbo, infatti, assisteremo all’adozione dell’ERS per il recupero dell’energia del sistema di sovralimentazione e all’iniezione diretta con pressione di 500 bar. È impensabile che i V6 debbano essere portati in pista solo ai test invernali del 2014 a Jerez, lasciando che tutto il lavoro di ricerca e messa a punto venga svolto solo ai banchi prova o nelle simulazioni virtuali. La Ferrari, quindi, potrebbe far valere il suo blasone per far ridiscutere una norma già bocciata?

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