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Intervista

F1: Ocon perplesso dalla differenza di prestazioni con Alonso

Il francese della Alpine non ha saputo spiegare cosa lo abbia frenato in Russia dato che l'assetto della sua monoposto era identico a quello adottato da Alonso.

Esteban Ocon, Alpine A521

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Lo scorso Gran Premio di Sochi è stato particolarmente complicato per Esteban Ocon. Il pilota della Alpine ha concluso in quattordicesima posizione, doppiato, mentre il suo compagno di squadra, Fernando Alonso, è stato autore di una solida performance che l’ha visto chiudere in ottava piazza.

Il campione 2015 della GP3 ha riflettuto su quanto accaduto in Russia ammettendo di essere confuso dato che il set up adottato sulle due monoposto era praticamente identico.

Ocon, che già prima dell’estate aveva accusato un periodo di appannamento poi superato con l’inattesa vittoria al GP di Ungheria, vuole vederci chiaro anche in questo caso.

“Nelle ultime tre o quattro gare le monoposto hanno adottato un set up praticamente identico, ma in Russia c’è stata una differenza enorme e non abbiamo avuto le stesse opinioni sulla vettura”.

Esteban Ocon, Alpine A521

Esteban Ocon, Alpine A521

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

“Abbiamo un paio di idee su cosa potrebbe aver provocato questo problema e stiamo cercando di risolverlo in tempo in vista della gara della Turchia o al massimo per quella successiva”.

In occasione del GP di Silverstone la Alpine ha cercato di risolvere la crisi che stava attraversando Ocon mettendo a disposizione un nuovo telaio e la soluzione si è rivelata subito efficace. In Russia, invece, Esteban ha affrontato la gare più difficile della stagione.

“Per i primi due giri sono riuscito a mantenere una buona posizione, ma poi tutto si è complicato. Mi mancava il ritmo e perdevo molto terreno dalle vetture che mi precedevano. Ad essere onesto non avevo la possibilità né di attaccare né di difendere”.

“Dobbiamo rivedere molte cose prima di arrivare in Tuchia, ma troveremo ciò che non ha funzionato”.

“Non c’è una ragione particolare per questo risultato. Mi sentivo bene al volante come era già accaduto a Zandvoort ed a Monza”.

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