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Intervista

F1 | Newey: "Aston Martin a tempo pieno: non ho mai parlato di tre giorni"

L'inglese spiega di aver maturato l'idea di lasciare la Red Bull a Suzuka e di aver deciso per il team di Silverstone in giugno: "Sarò completamente dentro al progetto dal 2 marzo. Prima mi prenderò un periodo di vacanza per essere riposato e pronto a ripartire". Adrian vuole contribuire a rendere l'Aston Martin vincente.

Adrian Newey,  Aston Martin Formula One Team

Adrian Newey, Aston Martin Formula One Team

Foto di: Aston Martin Racing

Non ha ancora scelto dove sarà posizionato il suo ufficio all’interno dell’avveniristica sede Aston Martin di Silverstone, ma per il resto Adrian Newey ha già tutto in testa.

Il primo punto che ha voluto sottolineare è relativo al suo impegno e alla sua presenza in squadra, nessun part-time e neanche a distanza, bensì lavoro in sede per tutto il tempo che sarà necessario. “Cambiare squadra è sempre un grande impegno, all’inizio devi cercare di capire come lavora ogni collaboratore, come interagire nel modo migliore, ed è una fase che richiede tempo ed impegno. Ci tengo a dire che sarò completamente dentro il progetto, devo esserlo. Finora la mia estate è stata un po' più impegnativa di quanto io e Mandy (moglie di Newey) avessimo previsto. Ma da giovedì, andremo via, ci prenderemo un po' di vacanza. Quando arriverà il 2 marzo (data in cui potrà essere operativo in Aston Martin) sarò completamente riposato e pronto a partire”.

Il tono di voce è sempre alla… Newey, ovvero estremamente basso, ma ‘Genius’ è stato molto chiaro nel voler chiarire alcuni aspetti relativi al suo rapporto di lavoro con la Red Bull, iniziando dalla sua ridotta presenza in sede.
“Non so da dove sia saltata fuori la storia dei tre giorni a settimana! È risaputo che che nel 2014 eravamo in una posizione molto difficile a causa della power unit non competitiva, non c’era luce alla fine del tunnel. In quel periodo ho sentito il bisogno di fare qualcos'altro, ed è nato il progetto Valkyrie. Quando tempo dopo abbiamo ottenuto la PU Honda sono tornato ad essere coinvolto nel programma Formula 1".

"Poi, più recentemente, una volta completata la monoposto 2022, una macchina impegnativa visto che nasceva su un nuovo regolamento, ho fato un passo indietro. Alla fine, sia la macchina 2023 che quella di quest'anno sono in gran parte evoluzioni della 2022. Oggi, però, sono davanti ad una sfida diversa, sento un grande stimolo e sono pronto a fare tutto ciò che serve per far ottenere il meglio alla squadra”.

Adrian Newey e Lawrence Stroll davanti all'Aston Martin AMR24

Adrian Newey e Lawrence Stroll davanti all'Aston Martin AMR24

Foto di: Aston Martin Racing

Lo scorso mese di giugno è trapelata la notizia della visita di Newey al quartier generale di Silverstone, un passaggio che ha definito molto importante nella maturazione della scelta di legarsi ad Aston Martin. “È una struttura molto impressionante, ma penso che l’aspetto più importante sia un altro. Credo che sia una vera dimostrazione dell'impegno di Lawrence, conferma la sua visione e dove vuole che arrivi la squadra".

"Non ho idea di quanto sia costata ma… non credo poco! Ovviamente mi hanno impressionato le strutture ma anche l’atmosfera all’interno, c’è molto di Lawrence in questo posto. Se dovessi descriverlo in una frase, direi che è una persona con una convinzione totale, non ha problemi a puntare tutte le sue fiches sul nero, ed è quello che sta facendo”. “Diciamo che le ho puntate sul verde”, ha subito aggiunto Stroll sr.

La scelta, maturata ad inizio estate, è arrivata dopo un periodo trascorso nel valutare le proposte arrivate da diverse team, ma ‘Genius’ ha tagliato corto. “Sono stato molto lusingato dal numero di squadre che mi hanno contattato, ho discusso con alcuni di quei team, ma non con tutti. Alla fine la mia scelta è stata molto chiara e naturale per tanti motivi”.

Adrian Newey, Managing Technical Partner  Aston Martin F1 Team e Lawrence Stroll, titolare Aston Martin durante la conferenza stampa

Adrian Newey, Managing Technical Partner Aston Martin F1 Team e Lawrence Stroll, titolare Aston Martin durante la conferenza stampa

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Newey ha rivelato che la decisione di lasciare la Red Bull è maturata durante il weekend del Gran Premio del Giappone. Una scelta fatta senza pensare troppo al futuro.
“Non avevo idea di cosa sarebbe successo, ricordo che eravamo a Suzuka, e volevo solo avere la mente libera, fare un po' il punto della situazione e godermi una piccola pausa. Dentro di me speravo che stando in piedi sotto la doccia sarebbe scoccata la scintilla. Mandy ha avuto un ruolo importante in questo periodo, credo anche che fosse preoccupata perché l'avrei fatta impazzire se fossi stato a casa troppo a lungo!".

"Quindi verso fine giugno mi sono detto che ho sempre voluto essere coinvolto come progettista nelle corse automobilistiche, è stata la mia ambizione fin dall'età di 10 anni, e sono stato abbastanza fortunato da riuscirci. Magari è esagerato dire che mi sono divertito ogni singolo giorno della mia carriera, ma diciamo ben oltre il 90%! Ma soprattutto amo ancora la sfida di provare ad aggiungere prestazioni ad un’auto, questa è la mia motivazione principale, questo è ciò che mi fa alzare la mattina”.

“Uno degli aspetti che trovo bellissimi del mio lavoro è il poter avere un feedback immediato su come stai andando, se sei sulla strada giusta o meno. A volte possono anche arrivare cattive notizie, ma hai sempre e comunque un feedback. Mi capita di confrontarmi con molti miei amici di università con cui sono ancora in contatto, alcuni di loro sono andati a lavorare presso la British Aerospace, al reparto motori Rolls-Royce e così via, e mi dicono che non hanno mai alcun feedback. Quindi, alla fine credo di aver scelto bene, non me ne rendevo conto all'epoca in cui l’ho fatto, ma lavorare in questo sport ti porta all’apice del rapporto tra uomo e macchina. Continuo a interessarmi all'America's Cup, continuo a interessarmi a molte altre cose, ma l'apice del rapporto tra uomo e macchina è sempre la Formula 1”.

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