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Motori 2017: parti comuni o solo tre unità per pilota?

Iniziati oggi gli incontri dei team per definire le regole del prossimo anno. Altrimenti decideranno Todt e Ecclestone

Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W06 dettaglio ala posteriore

Foto di: XPB Images

Mercedes W06 Hybrid, dettaglio dello slot verticale della paratia
McLaren MP4-30, dettaglio
Mercedes W06 Hybrid, dettaglio del  lungo slot verticale sulla paratia laterale
Mercedes W06 Hybrid, dettaglio flap mobile tagliato nell'ala posteriore
Ferrari, il cofano, dettaglio
Ferrari, l'ala posteriore, dettaglio
Ferrari, dettaglio sul sidepod
Red Bull RB11 dettaglio monkey seat
McLaren MP4-30 dettaglio diffusore posteriore
Jenson Button, McLaren MP4-30 dettaglio coperchio motore e sospensioni posteriori
2015 Renault Energy F1 motore

Mentre i tecnici delle squadre di Formula 1 sono impegnati a ritmi serrati per completare le monoposto 2016, i vertici dei team hanno iniziato oggi una settimana di confronti serrati per provare a definire le variazioni regolamentari che disegneranno le vetture del futuro. In queste ore è in corso il primo incontro tra i rappresentanti dei quattro costruttori di motori (Mercedes, Ferrari, Renault e Honda). L’obiettivo è quello di portare delle proposte già definite al meeting dello Strategy Group del prossimo 18 gennaio. Il giorno successivo sarà la volta della F1 Commission, che dovrà partorire delle proposte complete per l’ultimo atto formale, ovvero l’approvazione del Consiglio Mondiale della FIA.

Todt e ecclestone pronti a semplificare le regole

Un tour de force, con tanta carne al fuoco, che è bene riassumere. La volontà di Jean Todt e Bernie Ecclestone, emersa chiaramente lo scorso autunno, è quella di avere monoposto più performanti e meno costose, obiettivi che secondo l’inedito tandem Fia-Fom sarebbero raggiungibili grazie ad una maggiore semplicità sul fronte tecnologico. Inizialmente si era parlato di misure da introdurre nel 2018, ma Ecclestone sta spingendo affinché le nuove regole vengano anticipate di un anno. Ricorderete che lo scorso autunno Ecclestone-Todt sposarono a gran voce l’idea di coinvolgere un quinto costruttore che potesse realizzare una power unit economica, ma al momento tutto tace.

Si parla di parti comuni: turbo, MGU-K e MGU-H?

E non è solo sul fronte motore che si rilevano grandi marcie indietro. L’attesa rivoluzione tecnica che avrebbe dovuto cambiare il volto alla Formula 1 non sembra essere cosa così gradita ai team ed ai costruttori di motori. Sul fronte power unit potrebbero passare delle variazione mirati a contenere i costi, ma senza stravolgere il lavoro fatto finora. Si parla di parti comuni, che potrebbero essere turbo, MGU-H o MGU-K, ma anche di congelare alcune componenti, per fermare le spese di sviluppo.

Solo tre motori per stagione a pilota?

Un’altra linea è quella di una maggiore riduzione delle power unit utilizzabili nell’arco del campionato, arrivando a soli tre motori. Non si tratterebbe proprio di una passeggiata per i costruttori, visto che nello scorso campionato solo Mercedes è stata in grado di completare la stagione utilizzato le quattro power unit concesse dal regolamento. Come a fine stagione rivelò Maurizio Arrivabene, nel caso Ferrari erano già al corrente ad inizio 2015 che avrebbero utilizzato cinque unità al fine di ottenere dei vantaggi prestazionali. Non è quindi detto che la riduzioni a tre unità sia subito un passo economico, visto che richiederebbe comunque un notevole sforzo sul fronte dello sviluppo dell’unità termica.

Motori uguali per team ufficiali e clienti?

Si parla di tecnica ma in realtà nei prossimi giorni si giocherà molto sul fronte politico. Ferrari e Mercedes (ed incredibilmente anche Honda) non sembrano favorevoli a stravolgere quanto fatto, e finanziato, finora. Dall’altra parte della barricata Ecclestone, Todt, e… Red Bull, non sembrano avere carte importanti da mettere sul tavolo delle trattative. Si parla di una proposta mirata a garantire dal 2017 lo stesso trattamento di power unit tra team ufficiale e squadra cliente, e questa appare una proposta più realizzabile, ma aspettiamoci anche qualche sorpresa.

 

di Roberto Chinchero

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