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Motore di Leclerc: rilevati ad Austin 18 cv meno di Mercedes

Il ritorno al Ferrari EVO 2 di Leclerc nel GP degli Stati Uniti è costato al monegasco in termini prestazionali. La specifica meno spinta rispetto all'unità che ha debuttato a Monza e l'invecchiamento del 6 cilindri giunto quasi a fine chilometraggio hanno avuto un prezzo che è stato misurato con le rilevazioni fonometriche.

Charles Leclerc, Ferrari SF90, effettua un pit stop

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Diciotto cavalli in meno dei mille soliti. È questa la potenza del motore EVO 2 registrata con le rilevazioni fonometriche nel GP degli Stati Uniti sulla Ferrari di Charles Leclerc nel confronto diretto con la power unit Mercedes di Valtteri Bottas che ha vinto.

Le power unit di Honda, a dispetto di quanto va dicendo Helmut Marko a sostegno dei giapponesi, e di Renault sono risultate abbondantemente staccate dai due motoristi di riferimento del Circus, dimostrando quanto il “marketing tecnico” sia un aspetto in uso costante nel paddock.

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I dati che siamo riusciti a raccogliere dopo la contestatissima gara americana (Charles ha concluso quarto a 52 secondi da Bottas) confermano la tesi della Scuderia che avrebbe caricato l’aerodinamica della SF90 e ha dovuto fare ricorso al motore 2 quasi arrivato al limite del chilometraggio (aveva fatto il suo debutto in Canada e ha corso con Charles fino alla vittoria di Spa, prima di tornare a Singapore) dopo il cedimento dell’EVO3 nel primo giro delle libere del sabato mattina.

I numeri si riferiscono ovviamente solo alla Rossa del monegasco, visto che quella di Sebastian Vettel non è mai stata in grado di esprimere il suo pieno potenziale per il cedimento della sospensione posteriore destra sul pezzo di dosso che non è stato fresato dagli organizzatori USA già alla partenza del GP.

Il barbarico attacco di Max Verstappen nel quale il pilota Red Bull ha accusato la squadra di Maranello di aver barato sull’uso della benzina fino alla direttiva tecnica della FIA che ha chiarito i limiti di legalità nell’uso del flussometro, non trova giustificazione nel calo delle velocità massime delle Rosse, alle prese con problemi indiscutibili.

Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari SF90, ai box
Charles Leclerc, Ferrari SF90, sulla griglia
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10, precede Sebastian Vettel, Ferrari SF90, Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, Charles Leclerc, Ferrari SF90, Alexander Albon, Red Bull RB15, e il resto del gruppo, alla partenza
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF90, precede Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari SF90, precede Charles Leclerc, Ferrari SF90
Il casco di Charles Leclerc, Ferrari
Il casco di Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF90
La monoposto di Charles Leclerc, Ferrari SF90
La monoposto di Charles Leclerc, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari, and Sebastian Vettel, Ferrari, talk after Qualifying
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La Ferrari ha reagito con le dure parole di Mattia Binotto che ha avuto un faccia a faccia con Christian Horner chiedendo le scuse dell’olandese che, a quanto pare, non sono arrivate. Le rilevazioni fonometriche effettuate da un ente terzo hanno accreditato lo scenario del Cavallino. E allora chi sarebbe il furbo della compagnia?

Detto questo nel Reparto Corse dovranno valutare proprio in queste ore se Leclerc concluderà la stagione con l'EVO 2 oppure pagherà pegno in Brasile per sdoganare una quarta unità fresca che, magari, potrà godere di ulteriori aggiornamenti tecnici...

 

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