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La Mercedes Grand Prix presenta l'appello

Non contro i 20” di penalità dati a Schumi, ma sulla decisione dei commissari

La Mercedes Grand Prix ha annunciato appello al Tribunale Internazionale d'Appello della FIA. La squadra della Stella a tre punte non intende protestare la sanzione di 20” che è stata comminata a Michael Schumacher dai Commissari Sportivi dopo il Gp di Monaco, ma si appella alla decisione che ha portato alle penalizzazione del sette volte campione del mondo per il sorpasso che il tedesco ha effettuato all'ultima curva ai danni di Fernando Alonso. I 20 secondi che hanno fatto scivolare Schumi dal sesto al dodicesimo posto della classifica sono l'equivalente di un drive trough, vale a dire un provvedimento dei commissari sportivi che è insidacabile e quindi non è appellabile. Secondo Ross Brawn, team principal Mercedes: “Noi abbiamo ritenuto che la gara non sarebbe finita in safety car e per l'articolo 40.13 del regolamento sportivo la manovra di Schumacher era applicabile. Al 78. giro la FIA ci ha comunicato che la Safety Car sarebbe rientrata in questo giro per ridare il via alla gara. Ciò è stato ulteriormente avallato dai commissari di percorso che hanno sventolato le bandiere verdi dopo la linea di ingresso ai box della safety car. Nelle precedenti occasioni in cui si è terminata la gara in safety car, si sono mantenute le bandiere gialle esposte fino al completamento dell'ultimo giro, come è accaduto a Melbourne nel 2009. In funzione di queste ragioni abbiamo consigliato via radio i nostri piloti di andare all'attacco e bene ha fatto Michael a sorpassare Fernando per il sesto posto. È per questo che presentiamo appello alla decisione dei Commissari Sportivi". Siccome l'abolizione della sanzione di 20” non è più possibile, essendo la pena del drive trough non appellabile, potrebbe succedere che il Tribunale Internazionale d'Appello della FIA decida di annullare la gara. Un provvedimento che avrebbe effetti devastanti sulla credibilità della F.1. La Mercedes vuole difendere il suo pilota fino in fondo, per porre il caso e creare un precedente, ma sa di non aver scampo. Anche perché il collegio dei commissari ha ritenuto valido l'articolo 40.13 del regolamento del codice sportivo internazionale che recita: “Se la gara termina mentre c'è la safety car, questa rientrerà nella pit lane al termine dell'ultimo giro e le vetture transiteranno sotto la bandiera a scacchi senza sorpassare”. Basterebbe scrivere meglio le norme per non lasciare spazio alle contraddizioni e alle interpretazioni...

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