F1 | Mistero Aston Martin: calo dovuto al veto di ali flessibili?
Il clamoroso calo prestazionale che si è registrato sulla AMR23 forse non è il frutto di un pacchetto di aggiornamento tecnico sbagliato introdotto in Canada, ma potrebbe essere l'effetto di un intervento normativo della FIA che sarebbe intervenuta a Baku sulla flessibilità delle ali. La squadra di Silverstone sarebbe quella che ha pagato di più, ma la AMR23 dovrebbe disporre di una nuova ala anteriore da Singapore nella speranza di recuperare la competitività perduta...
Il mistero dell’Aston Martin ha una spiegazione? Come mai una squadra che ha portato sul podio Fernando Alonso per sei volte in otto GP non è più riuscita a essere competitiva, subendo il ritorno di Mercedes, Ferrari e McLaren. Gli osservatori avevano puntato il dito su un pacchetto di aggiornamento che la squadra di Silverstone aveva introdotto in Canada: si è pensato che le novità non abbiano funzionato, mandando in crisi un team che aveva fatto un salto di qualità strepitoso rispetto allo scorso campionato.
L’Aston Martin, infatti, era diventata seconda forza del mondiale, mentre nel 2022 aveva concluso al settimo posto nella classifica del mondiale Costruttori. Nella F1 più recente un salto di qualità così clamoroso non si era mai visto e aveva creato una grande sensazione, dando l’idea molto concreta che il marchio britannico entrasse di diritto nel novero dei top team, cosa che l’Alpine, altro rappresentante di un Costruttore, non è ancora riuscita a fare.
Da Montreal qualcosa sembra essersi inceppato sulle “verdone”, non più brillanti come all’avvio della stagione. Banalmente si è parlato di una perdita del… bilanciamento, molto probabilmente frutto delle modifiche canadesi.
Fernando Alonso a Silverstone, dove la Pirelli aveva fatto debuttare le nuove gomme più resistenti, aveva lasciato intendere che nel GP di Gran Bretagna la colpa poteva essere attribuita agli pneumatici che si adattavano più ad alcune squadre, ma non all’Aston Martin.
La sparata dell’asturiano non è stata supportata dalla squadra che ha preso le distanze dal suo pilota, perché nel calo prestazionale della AMR23 le gomme non c’entravano niente. Lo spagnolo aveva cercato di spostare l’attenzione da quello che, invece, potrebbe essere il problema vero della monoposto pensata da Dan Fallows e Luca Furbatto.
Aston Martin AMR23, dettaglio dell'ala anteriore
Photo by: Erik Junius
La FIA intorno a Baku avrebbe intensificato i controlli sulle ali anteriori, osservando soluzioni che rispettavano i controlli statici alle verifiche, ma che non erano nello spirito del regolamento, con flap flessibili capaci di cambiare incidenza al variare della velocità e del carico.
Alcune squadre avrebbero ricevuto da Nikolas Tombazis una lettera nella quale sarebbero stati invitato a mettersi a posto. E fra queste c’era l’Aston Martin che, evidentemente, ha perso uno dei suoi punti di forza della “verdona”.
Nell’ultimo GP del Belgio, prima della pausa estiva, abbiamo assistito a un risveglio della squadra di Lawrence Stroll che ha portato a casa un incoraggiante quinto posto, dopo che anche Alonso era sceso più in basso nella classifica dei top 10 negli ultimi GP.
Stando ad alcune indiscrezioni filtrate da Silverstone, l’Aston Martin avrebbe capito dove intervenire e da Singapore, pista molto favorevole alle caratteristiche della AMR23, dovrebbe arrivare una nuova configurazione di ala anteriore con la quale lo staff di Fallows conta di rilanciarsi per concludere il campionato in rimonta.
Del resto le immagini dal camera car delle Aston Martin, ma non solo, mostravano chiaramente che l’ultimo flap andava a piegarsi al crescere del carico aerodinamico, modificando l’incidenza ben oltre le tolleranze della flessibilità dei materiali.
La FIA non aveva strumenti per dichiarare illegali le ali mobili, perché rispettavano le norme nelle verifiche statiche. I commissari tecnici federali, allora, si sono aggrappati a una possibile violazione dell'articolo 3.2. 2 del Regolamento Tecnico di F1 che recita: “Tutti i componenti aerodinamici o di carrozzeria che influenzano le prestazioni aerodinamiche della vettura devono essere rigidamente fissati e immobili rispetto al loro quadro di riferimento definito nell'articolo 3.3. Inoltre, questi componenti devono avere una superfice uniforme, solida, dura, continua, impermeabile in ogni circostanza”.
Attraverso questo paragrafo del regolamento la FIA ha iniziato a muoversi e nello schieramento la squadra che più ha pagato l’intervento federale c’è stata l’Aston Martin che ha visto “buttare via” una parte del lavoro svolto in galleria del vento nei primi sei mesi quando poteva beneficiare di più ore nel wind tunnel avendo chiuso la stagione 2022 molto indietro nella graduatoria a squadre.
Non deve stupire, quindi, il rallentamento nello sviluppo della AMR23 dopo che è stato “consigliato” di cambiare il disegno dei sostegni del flap mobile. In particolare c’è chi ritiene che la staffa indicata dalla freccia blu in prossimità del muso fosse anche studiata per riprodurre un vortice simile a quello Y250 che era ben noto sulle monoposto fino al 2021. Può essere...
Gli aerodinamici Aston Martin stanno lavorando per proporre una soluzione che rispetti i nuovi vincoli, ma ridia alla "verdona" la competitività che è parsa perduta...
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