F1 | Mercedes W14: non abiura la sua filosofia, ma cambia tutto
La squadra di Brackley ha mantenuto i concetti aerodinamici che avevano fatto discutere sulla deludente W13: la nuova freccia nera ha corretto il tiro estremizzando certe soluzioni. L'ala centrale che contiene il cono anti-intrusione è rimasta e le bocche dei radiatori verticali, ora strette e rettangolari, sono state spostate più indietro di qualche centimetro per allontanarle dalla ruota anteriore. Il muso è più profilato e scavato sotto, mentre le pance mantengono una sorta di "zoccolo" ben visibile sul fondo.
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Mercedes non ha abiurato: la W14 è una monoposto che mantiene il concetto delle zero-pods anche se con bocche non più triangolari, ma rettangolari e con una pancia che è più uno zoccolo che una fiancata. La monoposto di Brackley ha corretto il tiro sugli errori che avevano reso la W13 poco competitiva, estremizzando con grande coraggio diversi concetti aerodinamici in attesa che nel corso della stagione arrivi un'evoluzione diversa da questa versione di lancio.
I tecnici diretti da Mike Elliott, ma su questa realizzazione si rivede anche la mano di James Allison, il più presente in sede di definizione del progetto rispetto al 2022, sono tornati al colore nero di base, risparmiando peso grazie alla rinuncia della verniciatura.
Mercedes W14
Photo by: Mercedes AMG
La freccia nera dispone di un nuovo telaio che è stato molto sagomato nella zona degli attacchi delle sospensioni anteriori per sviluppare un muso che ha ridotto sensibilmente la sezione frontale riducendo la resistenza all’avanzamento. Non ha più una forma triangolare quasi piatta ma è più profilato e nella parte inferiore è stato scavato e svasato. Il naso si adagia al profilo principale dell’ala anteriore che è piatto tranne che nella porzione centrale dove accenna alla forma dell’ala di gabbiano.
Mercedes W14, dettaglio del muso e dell'ala anteriore
Photo by: Mercedes AMG
Il bordo d’entrata dell’ala è leggermente sollevato e scende verso il primo flap: la corda di questo elemento è lunga come quello successivo, mentre gli ultimi due sono corti. La paratia laterale si allaccia al profilo principale, mentre gli altri tre elementi sono sostenuti solo da un piccolo supportino perché i flap sono più corti e si arricciano prima per formare un interessante canale che valorizza l’effetto out-wash, reinterpretando in modo geniale la soluzione dell’anno scorso che la FIA gli aveva bocciato a partire dal 2023. All’esterno della bandella laterale c’è il profilo curva a mezza altezza che tende a salire.
La sospensione anteriore è a schema push rod: il puntone non si infulcra al telaio nel punto più alto: è rimasto quella cover in carbonio che ha il compito di orientare i flussi verso il basso nella direzione dei canali Venturi. Il triangolo superiore è molto inclinato verso il posteriore per evidenti motivi aerodinamici, mentre il braccio dello sterzo è in basso allineato al triangolo inferiore.
Mercedes W14, dettaglio dell'attacco dei flap alla paratia laterale
Photo by: Mercedes AMG
Mercedes W13, dettaglio dell'end plate che è stato vietato a fine 2023
Photo by: Giorgio Piola
La W14 ha mantenuto la caratteristica ala centrale che contiene il cono anti-intrusione superiore e fa da supporto allo specchietto. Il retrovisore più grande per regolamento, sotto al quale hanno trovato spazio quattro deviatori di flusso, è ancorato al profilo alare con un supportino filiforme, perché in realtà è il sostegno orizzontale che si estenda orizzontalmente dall’abitacolo a reggere lo specchietto.
Mercedes W14, dettaglio dell'ala centrale e delle bocche dei radiatori verticali
Photo by: Mercedes AMG
L’ala centrale sembra meno appariscente di quella della W13: quello che si nota in modo chiaro è l’arretramento del punto di attacco delle bocche dei radiatori di qualche centimetro. L’intenzione è quella di allontanare la ruota anteriore e le sue turbolenze nocive, per avere una maggiore efficienza aerodinamica.
A differenza di tutte le altre F1 che hanno cercato di creare uno scasso sotto alle bocche dei radiatori, in Mercedes hanno scelto un disegno delle prese d’aria di raffreddamento strette e verticali, per contenere la larghezza delle fiancate. L’anno scorso la pancia si spegneva a metà fondo, mentre sulla W14 si estende verso il posteriore con un profilo molto basso, per evitare che il flusso destinato a essere spinto oltre la ruota posteriore possa invece riattaccarsi sporcando l’efficienza della vettura.
Mercedes W14, dettaglio della fiancata che è stata allontanata dala ruota anteriore
Photo by: Mercedes AMG
Sulla fiancata ci sono le prime feritoie per l’espulsione dell’aria calda dei radiatori: l’impianto di raffreddamento è stato ottimizzato tenendo conto che al banco i tecnici di Hywel Thomas hanno visto 18 cavalli in più!.
Mercedes W14
Photo by: Mercedes AMG
Le fence che dividono i canali Venturi sporgono dal fondo per fare in modo di indirizzare l’aria che lambisce la superficie verso il marciapiede per energizzare l’effetto out-wash dei flussi che devono essere convogliati oltre la ruota posteriore. La paratia più esterna è decisamente più grande e ha l’effetto di un bargeboard utile a tenere lontano dalle bocche dei Venturi le turbolenze della ruota anteriore.
Mercedes W14
Photo by: Mercedes AMG
Mercedes W13 di Lewis Hamilton, GP del Brasile
Photo by: Giorgio Piola
L’abitacolo con il pilota è ancora avanti rispetto alla concorrenza, ma è più arretrato rispetto alla W13 che, evidentemente, aveva pagato anche una inadeguata disposizione dell’hardware della vettura. L’airbox è ormai quello consolidato di Mercedes con il roll-hoop centrale a forma triangolare e con le due orecchie laterali. Il cofano motore, invece, è stato molto ridimensionato, tant’è che è apparsa una vistosa pinna stabilizzatrice in coda.
Mercedes W14, dettaglio tecnico del cofano motore e del retrotreno
Photo by: Mercedes AMG
La Mercedes poi ha definito due salsicciotti che dall’attacco dell’Halo arrivano fino alla coda e definiscono la larghezza della carrozzeria che veste la meccanica. Per altre macchine abbiamo parlato di un “bazooka”: questo termine non lo possiamo usare per la W14 perché i due canali si raccordano con le pareti verticali che chiudono la freccia d’argento con una sagoma a triangolo dettata da forme raccordate e senza spigoli.
Sui salsicciotti possono essere aperte delle altre feritoie per lo sfogo di aria calda, per cui è minore la portata del megafono in coda che tende a scendere verso il basso per investire la beam wing in due elementi, con quella superiore già svergolata.
Fra i canali laterali e l’engine cover non sfugge una parte incava che dovrebbe rendere più efficiente il lavoro dell’ala posteriore che non c’era nei rendering delle foto in studio. La sospensione posteriore è a schema pull rod, con la leva molto avanzata. Superiormente il triangolo è stato separato in due bracci multilink. Questi elementi si incernierano alla nuova trasmissione più avanti di quanto non facciano quelli inferiori: il semi asse è stato inglobato in una cover in carbonio che carena anche il braccio davanti.
Mercedes W14, dettaglio del retrotreno
Photo by: Mercedes AMG
L’alettone posteriore è sostenuto da un mono-pilone. Il profilo principale scelto è a cucchiaio con un flap mobile da medio carico adatto a girare su una pista veloce come Silverstone.
Il fondo mostrava un marciapiede diverso quasi in ogni inquadratura. Per descriverlo aspettiamo le immagini del filming day, senza farci condizionare dai “giochini” a cui anche gli uomini di Brackley non si sono sottratti…
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