
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Mercedes W11: il collo alto del cigno serve a... soffiare
La freccia d'argento resta la monoposto da battere: in attesa che la stagione 2020 possa partire in Austria, la squadra di Brackley varerà uno sviluppo della W11 una volta che sarà finito il lockdown. Ecco le diverse soluzioni per il supporto dell'alettone posteriore.

In attesa che il mondiale di F1 possa ripartire con il doppio GP al Red Bull Ring in Austria, i team sono costretti al prolungamento dello shutdown deciso dalla FIA.
Ma alla fine del lockdown, previsto il 20 maggio, inizierà una importante fase di sviluppo che dovrebbe portare le squadre a introdurre sulle macchine che faranno il loro debutto nel campionato 2020 una serie di soluzioni tecniche evolute rispetto alle monoposto che sono andate alle verifiche di Melbourne per il GP d’Australia che non si è disputato.
E, ovviamente, tutti gli occhi saranno puntati sulla Mercedes W11 che è e resta la monoposto di riferimento. La freccia d’argento si è rivelata un laboratorio di idee innovative sebbene il regolamento non abbia subito importanti cambiamenti, per cui avrebbe dovuto essere già “maturo”.

Mercedes W11: ecco la scatola dello sterzo per il DAS e il PAS
Photo by: Giorgio Piola
Sulla W11 abbiamo visto che la scatola dello sterzo nasconde ben due soluzioni particolari: ci riferiamo al DAS (Dual Axis Steering) scoperto durante i test di Barcellona e il PAS (Power Assisted Steering) variabile.
Il secondo era già stato introdotto l’anno scorso sulla W10 ma è stato tenuto ben nascosto, tant’è che è venuto alla luce solo dopo che il PAS variabile è stato introdotto anche sulla Ferrari e sulla Haas.
Si tratta di una soluzione utile a preservare le gomme anteriori dall'usura, ma che assicura anche un'importante funzione aerodinamica: potrebbe essere al limite dell’interpretazione grigia del regolamento, perché consente alla ruota interna di non iniziare a sterzare quando l’angolo di sterzo è limitato, favorendo il corretto passaggio dei flussi che arrivano dall’esterno dell’ala anteriore, mentre questi si trovano un “muro” quando la ruota è in imbardata e offre all’aria una sezione maggiore.

Mercedes W11: ecco i doppi piloni dell'ala posterione più alti per creare un soffiaggio con il comando DRS
Photo by: Giorgio Piola
I tecnici diretti da James Allison hanno lavorato a lungo in galleria del vento per ridurre la resistenza all’avanzamento della freccia d’argento e, a quanto pare, la W11 può adottare concetti diversi a seconda del circuito dove Lewis Hamilton e Valtteri Bottas si troveranno a correre.
Nei test di Barcellona, infatti, la W11 ha provato soluzioni molto diverse nei supporti dell’ala posteriore. A Brackley, come filosofia costruttiva, hanno sempre preferito il mono-pilone centrale: quest’anno la macchina disegnata da Owen è stata presentata con due supporti a forma del collo di cigno, in linea con i dettami lanciati in precedenza dalla Ferrari.
Nella seconda sessione invernale di test, la Mercedes ha portato in pista insieme all’alettone a cucchiaio, che poi era stato portato in Australia, anche due piloni che avevano un collo del cigno molto più pronunciato che potevano creare un soffiaggio del flusso con la cover che carena il comando del DRS.

Confronto tra i piloni nell'ala posteriore dell'Alfa Romeo C39
Photo by: Giorgio Piola
Questo tema tecnico era stato curato anche dall’Alfa Romeo che, proprio in Spagna, aveva introdotto due piloni di sostegno dell’ala insolitamente più alti del solito per generare una sorta di canale aerodinamico con il chiaro intento di sfruttare l'attuatore dell'ala mobile come un separatore di flusso.
Sulla Mercedes nella delicata zona centrale della macchina abbiamo visto comparire anche un piccolo flap fra i due supporti a V che fissano la T-wing per aumentare il carico in un’area che non costa molto in termini di drag.

Mercedes W11: ecco il mono-pilone dell'ala posteriore con il "cerchiello" che carena lo scarico
Photo by: Giorgio Piola
La Mercedes, però, non ha rinunciato a fare degli esperimenti con il mono-pilone che si ancora al tradizionale “cerchiello” e che fascia lo scarico centrale oltre a fare da sostegno ai due terminali più piccoli della wastegate. Insomma a Brackley sono pronti a usare due concetti molto diversi…
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