F1 | Mercedes: tre modifiche che hanno permesso la pole di Lewis
Il sette volte campione del mondo ha aggiornato le cifre dei suoi record con un giro quasi perfetto nelle qualifiche del GP d'Ungheria con una Mercedes che all'Hungaroring ha portato tre aggiornamenti di micro-aerodinamica che hanno dato i loro frutti. Scopriamo dove hanno lavorato gli ingegneri di Brackley...
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
Lewis Hamilton allunga la lista dei suoi record con la pole position conquistata in Ungheria: l’inglese è il primo pilota nella storia della F1 ad aver firmato nove partenze al palo sullo stesso circuito. Lewis in Ungheria è arrivato a nove, cancellando il precedente primato che divideva con un certo Ayrton Senna (8 pole a Imola) e Michael Schumacher (8 pole a Suzuka).
Il britannico ha alzato l’asticella a 104 via davanti a tutti, se si considera che Max Verstappen, il vincitore seriale di questa generazione è arrivato solo a 27. I numeri danno la dimensione della grandezza di un pilota che sembrava avesse inesorabilmente iniziato la curva discendente di una carriera fantastica e che, invece, ha mostrato alla prima occasione che la sua motivazione è rimasta integra, intatta come la voglia di restare in questa F1 ormai animata da ragazzini.
Lewis ha rimesso la Mercedes davanti a tutti ed era proprio dall’Hungaroring dello scorso anno che non accadeva di vedere una freccia nera in vetta alla griglia di partenza, ma nel 2022 era stato il suo compagno di squadra, George Russell a siglare una pole position, la prima della sua carriera.
La Stella, insomma, in terra magiara ha trovato un terreno fertile, anche per una W14 che non è nata sotto i migliori auspici, trascinandosi dietro una serie di errori di progetto figli della W13, la monoposto “zero pods”. Ma con il ritorno di James Allison alla guida tecnica della squadra di Brackley le cose sono decisamente migliorate, perché le fiancate da Monaco sono riapparse e la Mercedes ogni tanto offre degli sprazzi di competitività.
La squadra diretta da Toto Wolff sta ancora spendendo nello sviluppo di una macchina che era sembrata plafonata, ma che il team e i piloti riescono sempre a sfruttare al massimo del suo potenziale. La pole position di Hamilton ne è una chiara dimostrazione frutto di un lavoro certosino di micro aerodinamica, più che di concetto nell’evoluzione della W14.
Mercedes W14: ecco il flap curvo all'esterno dell'endplate che è stato sollevato
Photo by: Giorgio Piola
Per la lenta pista di Budapest, oltre alla configurazione da alto carico necessaria all’Hungaroring, si sono osservate tre novità che evidenziano la cura nei dettagli alla ricerca delle prestazioni: la nuova ala anteriore che aveva fatto il suo debutto a Silverstone è già stata rivista. All’esterno della paratia laterale, infatti, il flap curvo verso l’alto è stato leggermente sollevato per aumentare l’effetto out wash per gestire meglio la scia della ruota anteriore.
Ricordiamo che la principale novità del pacchetto di aggiornamento della W14 era stata l’adozione di una nuova sospensione anteriore insieme alla comparsa delle fiancate. Il braccio anteriore del triangolo superiore è stato ancorato sopra al telaio con una complicata operazione ingegneristica dal momento che il telaio è rimasto quello omologato a inizio stagione per i forti vincoli dettati dal Budget cap.
L’obiettivo degli ingegneri di Brackley era aumentare l’effetto anti dive in frenata, nella speranza di limitare l’affondamento del muso in staccata per avere una piattaforma il più stabile possibile e controllare il carico aerodinamico. La Mercedes è una delle vetture che gestisce meglio le gomme in gara, segno che l’intervento ha dato dei benefici importanti, mentre non ha mai eccelso in qualifica nel giro secco.
Mercedes W14: il braccio delle sospensioni superiori è meno curvo
Photo by: Giorgio Piola
In questo appuntamento abbiamo osservato che le cover che coprono i bracci della sospensione anteriore sono stati ridisegnati con una riduzione della curvatura: la modifica non incide sulla meccanica della vettura, ma sull’aerodinamica. Con la nuova inclinazione dei bracci è possibile aumentare la portata del flusso d’aria che viene indirizzato verso il fondo con la speranza di incrementare la downforce nei canali Venturi.
Certamente Hamilton ci ha messo del suo nel saper calibrare quanto spingere con l’ultimo treno di soft, perché l’inglese ha evitato di spingere troppo nel T1, per avere ancora un buon grip nel secondo e terzo settore, ma è indubbio che in Ungheria la W14 ha trovato un terreno adatto ad esaltare le sue doti di bilanciamento nei continui cambi di direzione.
Mercedes W14: c'è una supporto metallico a supporto del flap mobile nell'alettone posteriore
Photo by: Giorgio Piola
Nel retrotreno si è apprezzata anche la modifica al supporto del flap mobile dell’ala posteriore: l’idea lanciata dall’Alpine è già stata copiata da diverse squadre e la Mercedes è stata una delle prime fra queste. Gli aerodinamici di Brackley hanno adottato un sostegno metallico miniaturizzato che favorisce un risparmio di peso e una riduzione della resistenza all’avanzamento visto che è decisamente diminuita la superficie laterale in carbonio.
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