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Mercedes stupisce e Red Bull si arrocca in difesa

La squadra di Milton Keynes non si aspettava la netta supremazia delle frecce nere nelle qualifiche del GP d'Ungheria. Il team di Verstappen ha cambiato la sua strategia adottando scelte di chi si è messo in una tattica difensiva per giocare di rimessa. Scopriamo cosa ha spinto lo staff leader del mondiale a rivedere i piani con scelte che si sono rivelate perdenti.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B

Andy Hone / Motorsport Images

In quindici minuti lo scenario del Gran Premio d’Ungheria, in programma domani, è drasticamente cambiato. L’apparenza, sotto forma del passo confermato da Max Verstappen in Q1, ha portato fuori strada, facendo intendere che l’olandese sarebbe stato in grado di puntare alla pole position.

Verstappen ha chiuso il primo turno di qualifica da leader, con 0”210 di vantaggio su Lewis Hamilton e 0”396 su Valtteri Bottas. Poi ha preso forma uno scenario ben diverso all’inizio della sessione Q2, quando le due Mercedes e le due Red Bull sono tornate in pista con gomme medie.

Hamilton si è confermato più veloce di Max di due decimi, ed a quel punto nel box Red Bull è suonato l’allarme.

L’impressione è che il team capoclassifica del Mondiale 2021 abbiano avuto la conferma che a parità di condizioni non ce l’avrebbero fatta a concludere al comando i 70 giri di gara in programma domani.

La prima scelta difensiva è stata quella di tornare in pista con pneumatici soft e cambiare strategia di gara, con Verstappen capace di chiudere il turno Q2 al comando con il crono di 1’15”650.
“Quando abbiamo visto che con gomme medie non tenevamo il passo di Lewis abbiamo deciso di cambiare tattica – ha ammesso Horner - anche se ovviamente avrei preferito iniziare la gara con quella mescola”.

Nei piani della Red Bull c’era comunque la speranza concreta di poter comunque scattare dalla pole, ma in Q3 è arrivata un’altra doccia fredda, con Verstappen che ha subito lamentato mancanza di ‘grip’ senza essere in grado di replicare il tempo ottenuto pochi minuti prima nell’ultimo ‘run’ della Q2.
“È stata una situazione strana – ha commentato Max – in Q3 non c’era più lo stesso equilibrio che avevo nella Q2, dovremo analizzare molti parametri, come il vento, la temperatura della pista, le gomme, la preparazione, possono essere tanti i fattori”.

L’ultima brutta notizia per Verstappen e la Red Bull è che nel margine che lo ha separato da Hamilton (ben 0”421) si è infilato Valtteri Bottas. Uno scenario da incubo per l’olandese, che a fine sessione non è riuscito a nascondere il suo disappunto sfociato poi in conferenza stampa quando gli è stata posta una domanda in merito ai fatti di Silverstone.

Tirando le somme, sui sessanta gradi d’asfalto dell’Hungaroring la Mercedes ha confermato di avere qualcosa in più, soprattutto con le mescole più dure, ed è quelle che utilizzerà domani in gara.

La Red Bull è sembrata aver subito un contropiede che non era nei piani, e in quest’ottica si spiega anche l’ostinata volontà di voler lanciarsi alle spalle delle due Mercedes nell’ultimo ‘run’ della Q3, a dispetto del countdown che annunciava l’imminente bandiera a scacchi.

Un segnale di debolezza, in altri momenti dal box sarebbe arrivato il segnale di farsi strada e al diavolo la scia.
“Lewis aveva già messo a segno un tempo notevole con il primo set di gomme – ha commentato Horner – e ovviamente non voleva dare la scia alle nostre monoposto. Ma era suo diritto farlo, aveva la sua posizione e da parte nostra non ci sono problemi”.

Nel sabato di Budapest c’è però anche da sottolineare il giro magistrale che ha dato la pole position a Hamilton.
“Il giro è stato incredibile – ha confermato Lewis – ma è stato un lavoro di squadra straordinario da parte di tutti, Valtteri compreso. Il margine sulle Red Bull? Mi ha sorpreso, non me lo aspettavo, credo che siamo riusciti a mettere la monoposto in una finestra di funzionamento molto buono, e credo che dovrebbe essere anche meglio domani. Sarà però cruciale cercare di mantenere il comando dal via alla curva 1, perché (Max) avrà un vantaggio in quel frangente legato alle gomme soft”.

I settanta giri in programma domani non saranno una passeggiata, e Hamilton lo sa molto bene, ma la tavola è apparecchiata nel modo migliore possibile. Lewis e la Mercedes hanno tutto per lasciare Budapest ed andare in vacanza da leader di classifica, uno scenario che solo tre settimane fa sarebbe sembrato decisamente ottimista anche al fan più accanito del tandem campione del Mondo.

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