F1 | Mercedes, sorpresa negativa: la W15 si riscopre troppo sensibile
Dopo un venerdì positivo, il sabato e la domenica olandese della Mercedes si sono rivelate negative. Russell sperava di poter lottare per il podio, ma è stato fermato da un eccessivo scivolamento delle gomme con una W15 ancora una volta troppo sensibile. Wolff non vuole puntare il dito sulle novità, ma crede che i pochi dati non abbiano aiutato.
Dopo la vittoria di Spa, Mercedes arrivava a Spa con aspettative piuttosto alte e l’intenzione di ripetersi, soprattutto considerando che a Zandvoort sarebbero state rimontate sulla vettura le novità inizialmente scartate in Belgio. Eppure, il weekend olandese della Stella è cambiato radicalmente in meno di 72 ore, perché da un venerdì comunque molto competitivo, alla domenica la squadra di Brackley si è ritrovata a giocare il ruolo di quarta forza, anche dietro alla Ferrari.
Un risultato che ha sorpreso non solo i piloti, ma anche il team stesso, che si aspettava di essere almeno in lotta per il podio, ma già dal sabato si sono visti le prime crepe del fine settimana. Come scritto dopo le prove libere, la W15, per quanto apparentemente competitiva sul giro secco, era sembrata essere più al limite della McLaren, al contrario molto più docile e semplice da gestire.
L’uscita in Q2 di Hamilton e le difficoltà di Russell nel mantenere le gomme in vita per tutto il giro poi in qualifica, hanno evidenziato anche un altro tema, ovvero la sensibilità della macchina al variare delle temperature e delle condizioni, esattamente come si era visto già in altri appuntamenti del campionato. Paradossalmente, in gara è stato l’opposto, con un Hamilton in rimonta più convincente del compagno di squadra, anche se è importante prendere in considerazione le differenze a livello strategico.
George Russell, Mercedes F1 W15, Oscar Piastri, McLaren MCL38, Charles Leclerc, Ferrari SF-24
Foto di: Jordan McKean - Motorsport Images
Tuttavia, è chiaro che, nonostante qualche delusione al sabato, in Mercedes si aspettassero una corsa sensibilmente migliore dal punto di vista del passo e del degrado. “Non avevamo ritmo, siamo calati in modo netto e questo mi ha sorpreso, soprattutto nei confronti della Ferrari”, ha detto Russell al termine della gara.
“Ci aspettavamo di essere comodamente davanti a loro, ma Leclerc era più veloce e Sainz mi stava raggiungendo. Evidentemente abbiamo sbagliato qualcosa con le gomme. Dopo i primi due giri pensavo che fossimo sulla buona strada per il podio, sapevo che i sorpassi sarebbero stati difficili. Sono rimasto davvero scioccato dalla velocità delle McLaren”, ha aggiunto il britannico.
Di fatto, in realtà, già dai primi giri si è notato come Mercedes non avesse il ritmo per reggere il passo di Lando Norris e Max Verstappen, ma le velocità di punta relativamente buone hanno comunque aiutato a difendersi da Piastri nel primo stint, mantenendo alle spalle l’australiano. Tuttavia, la seconda parte di gara è stata molto più complessa, subendo subito l’undercut da parte di Leclerc, mentre Piastri ha avuto vita più semplice grazie a un delta di gomma di otto giri.
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W15
Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Hamilton è stato protagonista di una bella rimonta nella prima parte di gara usando la mescola soft, il compound che, anche secondo Pirelli, si sarebbe rivelato più efficace alla partenza grande a un delta di prestazione piuttosto marcato rispetto alla media. Indubbiamente avrebbero permesso ci coprire meno giri ma, come spiegato dal sette volte campione iridato, la sua strategia dal principio era basata sulle 2 soste: “Avevamo programmato di fare due soste, abbiamo iniziato con la morbida, che era molto buona, mi sono trovato più a mio agio che con le medie nelle libere”.
“La gomma dura era abbastanza buona, era difficile capire cosa dovevo fare. Ero sulle due soste, quindi stavo cercando di usare la gomma, ma non ero nemmeno sicuro se avremmo potuto fare un solo pit”, ha aggiunto Hamilton. In effetti, durante la corsa era stata vagliata la possibilità di passare a una sosta, ma è stata rapidamente scartata, in parte perché a tratti Hamilton ha usato troppo le gomme in curva 7-8, in parte perché ad un certo punto è stato autore di un bloccaggio e ciò lo ha spinto a rientrare.
Ciò spiega in parte perché Hamilton abbia avuto un passo comunque competitivo, grazie anche a una strategia a due soste più ottimizzata rispetto a quella di Russell che si è rivelata più esigenza che scelta. È infatti proprio con Russell che sono emersi in maniera più marcata i problemi incontrati a Zandvoort la domenica, soprattutto dal punto di vista della gestione gomma e dello scivolamento delle coperture. In parte si era già visto al sabato, ma in gara, soprattutto nella seconda parte, Russell ha dovuto lottare contro lo scivolamento della gomma in curva e quella sensazione del calo di grip, rendendo più complesso trovare la fiducia per spingere.
Oscar Piastri, McLaren MCL38, George Russell, Mercedes F1 W15
Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Se nelle curve a media-alta velocità al venerdì la Mercedes si era ben difesa, alla domenica quell’eccessivo scivolamento, soprattutto per Russell che doveva conservare le gomme per provare ad arrivare fino in fondo, lo ha portato spesso ad essere il pilota più lento di quelli di testa nel settore centrale, patendo la rimonta degli avversari. Data la rimonta di Sainz e Perez e un sorpasso quasi inevitabile, il muretto della Stella ha scelto di richiamare l'inglese nella convinzione che, con la soft, sarebbe stato comunque in grado di richiudere sul messicano prima della bandiera a scacchi, cosa che, in realtà, non si è verificata.
L’aspetto interessante è che nell’ultimo stint, quello con la soft, il britannico si è poi ritrovato di nuovo a lottare con la mancanza di grip, ma questa volta patendo più il sottosterzo che il sovrasterzo, a dimostrazione di quando sia sensibile la macchina.
Toto Wolff non ha voluto gettare ombre sugli aggiornamenti, ma crede che, probabilmente, qualcosa non abbia funzionato come previsto nella catena con cui è stato scelto il setup. “Credo che i fattori siano stati due. Eravamo in back-to-back. Il kit di aggiornamento usato al venerdì non ci ha lasciato molti dati, a Spa lo avevamo tolto. Ovviamente il fatto che abbiamo girato, come per tutti, forse non ci ha permesso di scegliere i giusti elementi per la vettura. Quindi ci potrebbero essere diversi elementi che hanno in qualche modo contribuito a questa performance negativa. Queste macchine alle volte sono una sorpresa.
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