Mercedes rompe il fronte anti-Ferrari: fine alla guerra!
Una telefonata fra Kallenius, presidente Daimler, e John Elkann, presidente Ferrari, mette una pietra tombale sulla guerra fredda fra Mercedes e Scuderia. La Stella abbandona i sette team minacciavano azioni legali contro la FIA per l'accordo segreto siglato con Maranello e vuole ripartire da un foglio bianco.
Logo classico Mercedes sull'halo della Mercedes AMG F1 W10
Mark Sutton / Motorsport Images
La mancata disputa del GP d’Australia sta producendo anche importanti cambiamenti politici all’interno del paddock di Formula 1.
La Mercedes avrebbe rotto il patto dei sette team anti-Ferrari che avevano scritto una dura lettera a FIA e FOM chiedendo trasparenza dopo il comunicato della Federazione Internazionale che annunciava l’accordo segreto con la Ferrari per chiudere l’inchiesta sulla contestata power uni del Cavallino.
Toto Wolff, da alcuni additato come il capo-popolo che aveva dato il via alla clamorosa campagna mediatica (i sette team erano usciti con un identico comunicato stampa contro la FIA nello stesso tempo), avrebbe dato un colpo di barra al timone per cambiare strategia.
Dopo una telefonata fra Ola Kallenius, presidente Daimler, e John Elkann, presidente Ferrari, la Stella avrebbe modificato il suo atteggiamento chiamandosi fuori dalla guerra che Toto ha messo in atto.
Si tratterebbe proprio di un’inversione di tendenza che è destinata fortemente a cambiare lo scenario, proprio mentre la Red Bull ha intensificato i suoi attacchi alla Mercedes con lettere di richiesta di chiarimento regolamentare che hanno fatto bocciare la presa contestata nel bracket posteriore della W11 e messo seriamente in dubbio il Dual Axis Steering.
La presa di posizione sarebbe derivata dalla volontà di non acuire il danno all’immagine della F1, in una fase difficile per il mondo dei GP alle prese con la cancellazione delle gare per il COVID-19.
In questo momento in cui Liberty vede crollare il valore del campionato è meglio evitare altre polemiche che potrebbero acuire una situazione che è già drammaticamente difficile con il primo GP riprogrammato in un calendario che ripartirà solo dal 7 giugno.
In questo momento chi vede ridimensionato il suo ruolo è Toto Wolff che è stato costretto ad un paio di retromarce importanti dal presidente Daimler, Ola Kallenius. Questi passi indietro (Wolff voleva correre in Australia, Kallenius ha imposto lo stop), però, dovrebbero garantire la permanenza della Stella in F1, mentre il manager svedese aveva lasciato intendere che avrebbe preferito uscire di scena da un ambiente così spaccato.
Inutile negare che la guerra tutt’altro che fredda avrebbe portato alla sfascio la nuova F1 che Liberty Media sta faticosamente cercando di costruire. Alla Mercedes non è piaciuto affatto che la Ferrari si sia presa il 38% della torta dei premi fissi, lasciando al team campione del mondo per sei volte di fila nell’era ibrida, una cifra enormemente inferiore e la questione power unit è stata un ottimo pretesto per coalizzare tutti contro il Cavallino.
Ora l’operazione si sta stemperando, anche perché ai sei team rimasti isolati non è piaciuto affatto che la Mercedes abbia emesso un comunicato stampa nel quale anticipava anche la FIA nell’ufficializzare il giusto annullamento del GP a Melbourne, mentre fino a pochi minuti prima faceva il diavolo a quattro per scendere in pista.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.
Top Comments