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Mercedes ricusa il fondo con le onde e cambia il bargeboard

La squadra campione del mondo rinuncia alla soluzione che per il dt, James Allison, doveva essere rivoluzionaria e che, invece, non ha funzionato secondo le aspettative. Sulla W12 è stato rivisto l'andamento dei flussi per migliorarne l'efficienza aerodinamica. Per Wolff e Hamilton, non si tratta di interventi utili a raggiungere il potenziale della Red Bull, ma a Silverstone è attesa una freccia nera più competitiva che in Austria.

Mercedes F1 W12, dettaglio

Foto di: Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

Toto Wolff aveva parlato di piccole modifiche, mentre la Mercedes a Silverstone ha portato un pacchetto di novità tecnicamente consistente nel tentativo di ricucire il gap dalla Red Bull di Max Verstappen che rischia di prendere il largo non solo nel mondiale piloti.

La squadra di Brackley ha lavorato alacremente in galleria del vento per reagire a una monoposto poco sensibile alle modifiche di set up: l’andamento dei vortici è stato modificato nel tentativo di ritrovare in Gran Bretagna quella efficienza che non ha permesso in Austria l’ottimale sfruttamento delle gomme Pirelli, mettendo in seria difficoltà Lewis Hamilton e Valtteri Bottas.

Anche il pilota inglese che non ha più vinto dal GP di Spagna è dell’idea che le novità non basteranno a raggiungere la RB16B, ma gli interventi riguardano una zona nevralgica della vettura per migliorare l’efficienza del fondo.

Completamente nuovo è il bargeboard: subito a monte dell’elemento che si ancora in alto al telaio (riconoscibile per la scritta F1 W12), c’è la struttura verticale principale che è più lineare senza la prima bombatura e l’indispensabile soffiatura. Più in alto è cambiato anche il boomerang superiore che non si arcua verso il basso andando verso il posteriore, ma resta orizzontale.

Nuovo è anche il supporto che si collega al deviatore di flusso verticale ai lati delle pance:questo particolare non si allaccia più all'ala centrale.

Gli aerodinamici di Brackley, infatti, hanno praticamente dimezzato l’altezza del profilo verticale che si alza sul prolungamento del fondo: è rimasto il supporto con tanto di soffiaggio, ma più in alto c’è stata l’estensione della “tapparella” di flap: i cinque elementi sono più lunghi e arrivano ben oltre il sostegno a due gambe in carbonio.

Il candelabro ai lati delle pance è cambiato nel punto di attacco al fondo: fino all’Austria c’era un elemento che si rastremava molto verso il dietro, mentre ora è tornato a essere di forma rettangolare con l’aggiunta al piede di un flap orizzontale che pettina il flusso.

Ma la modifica più importante riguarda il fondo: il pavimento rivoluzionario di inizio stagione era caratterizzato dalle famose onde a forma di conchiglia che, evidentemente non hanno dato i risultati che gli ingegneri diretti da James Allison si aspettavano.

In Gran Bretagna farà il suo debutto un marciapiede dall’andamento perfettamente rettilineo, sormontato da una “maniglia” molto lunga che arriva fino al taglio a Z e con due soffiaggi.

Come si può ben comprendere dall'immagine di Giorgio Piola, l’andamento dell’aria è stato rivisto nella speranza di ridurre la resistenza all’avanzamento e migliorare le velocità massime, visto che la power unit Honda, tutt’al più può pareggiare il conto dei cavalli con la motorizzazione ibrida della Stella.

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