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Analisi

Mercedes: quel pit di Bottas con la pistola... automatica

James Allison, dt Mercedes, ha spiegato in dettaglio come mai Valtteri ha lasciato più di 10 secondi nel secondo pit stop del GP del Bahrain: ecco cosa non ha funzionato nella sostituzione dell'anteriore destra.

Valtteri Bottas, Mercedes W12, effettua un pit stop

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

La vittoria è un medicinale utile per guarire ogni patologia sportiva, e l’esito del Gran Premio del Bahrain ha reso impeccabile il lavoro svolto da squadra e piloti della Mercedes nell’arco del weekend di Sakhir.

C’è stato però un imprevisto che avrebbe potuto compromettere il successo, ma per fortuna del team campione del Mondo è accaduto a Valtteri Bottas, ovvero il problema al secondo pit-stop del finlandese. Un inconveniente che se si fosse verificato sulla monoposto di Lewis Hamilton avrebbe comportato l’azzeramento di ogni chance di successo.

Il tempo della sosta necessaria per montare quattro pneumatici è ormai nell’ordine di due secondi (alcune squadre nelle strategie considerano 2"5) ma nel caso di Bottas è stato di 10 secondi a causa di un problema verificatosi sulla ruota anteriore destra.

“Valtteri ha centrato perfettamente la posizione di stop della monoposto – ha spiegato il direttore tecnico James Allison – e questo facilita molto l’operazione, ma sfortunatamente uno dei meccanici nella fase di svitamento della ruota ha estratto la pistola in anticipo, quando lo svitamento non era stato ancora completato”.

Il meccanico addetto a rimuovere la gomma da sostituire non è riuscito nel suo compito trovando la gomma ancora bloccata, così l’addetto allo svitamento/avvitamento ha inserito nuovamente la pistola per completare l’operazione non riuscita al primo tentativo. Ma anche in questo caso il dado è rimasto avvitato al suo posto.
“Il modello di pistola che utilizziamo è stato progettato in modo da riconoscere autonomamente quando è stata completata l’operazione di svitamento – ha spiegato Allison – ed inverte automaticamente il senso di rotazione per la successiva operazione di avvitamento della gomma nuova”.

Quando il meccanico ha commesso l’errore di valutazione estraendo in anticipo la pistola, quest’ultima ha considerato lo svitamento concluso e, come programmato, ha invertito il senso di rotazione.

Così nel secondo tentativo ha ulteriormente fissato il dado, danneggiandone anche i bordi esterni.

“Pensavamo di aver finalmente svitato quel dado – ha ammesso Allison – ed invece era stato avvitato ancora di più!”.

A quel punto il meccanico, resosi conto dell’errore, ha invertito il senso di rotazione manualmente, e al terzo tentativo finalmente è stato possibile estrarre la gomma da sostituire.

Nell’economia della gara di Bottas l’inconveniente non ha avuto ripercussioni, poiché il finlandese poteva contare su un ampio margine su Lando Norris e la sua terza posizione non è mai stata a rischio nonostante i dieci secondi persi ai box.

Sulla carta l’imprevisto avrebbe potuto impattare di più sulla gara di Lewis Hamilton, poiché la sosta di Bottas (giro 30) era stata chiamata per provare a mettere pressione su Max Verstappen costringendolo ad anticipare il suo ultimo pit-stop, avvenuto poi al giro 39.

In Mercedes però hanno rivissuto l’incubo del Gran Premio di Sakhir dello scorso mese di dicembre, quando nella stessa corsia box ci fu il clamoroso errore al pit-stop causato dall’aver confuso le gomme da montare sulla monoposto di Bottas con quelle di George Russell.

In quel caso la svista costò carissima alla Mercedes, poiché di fatto spalancò le porte della vittoria a Sergio Perez, e un ulteriore errore nella prima gara del 2021 ha riportato l’attenzione sui cambi gomme.

L’aver estremizzato ogni aspetto dei pit-stop (i record si combattono ormai sui centesimi dopo essere scesi alla soglia incredibile di 1”9) comporta sempre il rischio che qualcosa non vada come programmato, e da questo aspetto deriva anche la ritrosia delle squadre a valutare un secondo pit-stop in gara.

Quando c’è anche solo una timida possibilità di poter completare la corsa con una sola sosta, gli strateghi non hanno dubbi nell’evitare un’ulteriore sosta ai box proprio per limitare il più possibile un momento che può essere causa di imprevisti cruciali nell’economia della corsa.

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