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Analisi

Mercedes: quale sarà l'eredità lasciata da Cowell?

Il direttore di Mercedes AMG HPP lascia il ruolo di Brixworth prima che la stagione 2020 di F1 prenda l'avvio con il GP d'Austria: andiamo a scoprire cosa c'è dietro alla mutazione nel team della Stella. Ma non è un fulmine a ciel sereno.

Mercedes AMG F1 W11 posteriore

Foto di: Giorgio Piola

Un fulmine a ciel sereno? No, è un cambio di consegne, ma la Mercedes cambia pelle: per sostituire uno dei pilastri della conquista di sei titoli mondiali di fila, piloti e Costruttori, la Stella deve fare ricorso a ben quattro manager diversi.

Andy Cowell esce di scena dopo 16 anni per lo più contrassegnati da successi: dal 1 luglio non sarà più managing director di Mercedes AMG HPP (High Performance Powertrain), la sede motori di Brixworth, il cuore pulsante dove la tecnologia ibrida ha trovato la sua massima espressione dal 2014, anno in cui la F1 si è votata alle power unit.

Cowell, inglese di 51 anni, fa un passo di lato: resterà con un ruolo diverso nel Gruppo Daimler, ma esce dal mondo della Formula 1 al quale ha dato veramente molto. Un modo che la Stella usa per evitare che una mente di spicco per qualche anno possa portare la sua conoscenza a un altro Costruttore.

Andy, probabilmente, era consapevole di essere arrivato alla fine di un ciclo ricco di vittorie che può aver prosciugato idee e motivazioni: già in gennaio aveva manifestato la sua intenzione di lasciare, informando Toto Wolff e Markus Schafer, il membro del Consiglio di amministrazione Daimler che ha ereditato il ruolo di presidente non operativo dopo la scomparsa di Niki Lauda.

Una scelta che può essere stata corroborata dai cinque motori rotti dalla Mercedes nei test invernali di Barcellona (fra frecce d’argento e team clienti). Quelle ripetute fumate dovute ai problemi di lubrificazione dei cuscinetti al banco del 6 cilindri turbo non sono piaciute a James Allison che aveva provveduto a dotare la W11 di un impianto di raffreddamento potenziato.

Il motore Mercedes è quello che più di ogni altro patisce il limite del consumo di lubrificante dimezzato dalla FIA a 0,3 kg per 100 km, mentre fino a due due stagioni fa si era oltre 1,2 kg per 100 km di olio “bruciati” attraverso il trafilaggio dai segmenti in camera di combustione.

L’olio usato come “additivo” della benzina non è più tollerato e unità che sono state pensate per questa funzione possono soffrirne nell’affidabilità. È possibile, quindi, che a Brixworth debbano prendere un’altra strada per avere una camera di scoppio che possa restare ad alta pressione (si raggiungono temperature di 2.750 gradi nella fase di scoppio!).

Si dice che sia in arrivo un nuovo carburante che verrà omologato dall’Austria, capace di limitare i problemi emersi nell’inverno a temperature basse e che potrebbero ripresentarsi in Stiria dove ci sarà il caldo di luglio e l’aria un po’ rarefatta dei 700 metri di quota di Spielberg.

Ora le scelte toccheranno a Hywel Thomas, power unit director di Mercedes AMG HPP, un giovane tecnico molto apprezzato che ha la possibilità di crescere nella struttura del team di F1, proprio come ha fatto John Owen quando Aldo Costa aveva deciso di lasciare la responsabilità dei telai di Brackley.

Nel team campione del mondo è in corso una vera e propria mutazione che un po’ alla volta tocca le figure apicali della struttura non solo di F1.

Ola Kallenius, presidente Daimler, sta ridisegnando lo scenario per assecondare un ricambio che, probabilmente, è necessario per ridare gli stimoli a crescere di chi magari ha meno motivazioni dopo aver dominato la scena per anni. Segno che lo svedese è tutto meno che appagato…

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