F1 | Mercedes: micro aerodinamica pensando al 2023
La Stella porta l'attacco alla Ferrari nel tentativo di conquistare il secondo posto nel mondiale Costruttori dopo aver recuperato 27 lunghezze sulla Scuderia nelle ultime due gare. Il team di Brackley sta sfruttando il nuovo pacchetto aerodinamico introdtto negli USA e rivisto in Messico. Anche a Interlagos c'è un ulteriore piccolo aggiornamento che guarda già alla stagione 2023.
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Mercedes sta portando avanti il suo rush finale nel tentativo di insidiare alla Ferrari il secondo posto nel mondiale Costruttori. La squadra di Brackley è indiscutibilmente in crescita con la deludente W13, la monoposto dotate delle mini pance che a sentire i vertici del team di Brackley avrebbe dovuto ammazzare il campionato rifilando a tutti un secondo al giro.
I fatti hanno dimostrato che non è stato così perché gli ingegneri di Mike Elliott non hanno tenuto in minima considerazione l’effetto del porpoising, il saltellamento in rettilineo, avendo deliberato una monoposto che era in grado di produrre un grande carico aerodinamico solo con il fondo radente all’asfalto.
La W13 si è rivelata una vettura fra le più pitch sensivity e ha pagato in modo molto pesante la necessità di alzare la macchina per mitigare gli effetti del bottoming non solo in rettilineo. Gli aerodinamici hanno perso i primi mesi della stagione nel tentativo di trovare una soluzione e poi hanno indiscutibilmente beneficiato della TD39 che la FIA ha introdotto nel GP del Belgio: la Federazione Internazionale ha modificato le verifiche sul fondo e ha introdotto un algoritmo per misurare i saltellamenti, costringendo tutte le squadre ad alzare, chi più chi meno, le proprie monoposto, riavvicinando la freccia d’argento a Red Bull e Ferrari.
Mercedes W13, dettaglio dell'ala anteriore portata in Brasile dopo le modifiche introdotte in Messico per diventare legale
Photo by: Uncredited
Il cambiamento regolamentare “dettato” da Mercedes alla FIA in corso d’opera ha scatenato polemiche molto violente durante l’estate, anche se da Spa Francorchamps a oggi la W13, tanto per fare un esempio, ha sommato 10 punti in meno rispetto alla Ferrari (143 contro 153). La sensazione che la Stella possa provare il riaggancio è data dagli ultimi due GP (Usa e Messico) nei quali Lewis Hamilton e George Russell sono riusciti a rosicchiare 27 lunghezze alle rosse che, comunque, mantengono un margine di 40 punti da gestire.
Mercedes W13, dettaglio del fondo rivisto da Austin
Photo by: Giorgio Piola
La dinamica delle ultime gare gioca a favore della Mercedes che ha introdotto un ultimo pacchetto di aggiornamenti ad Austin poi perfezionato a Città del Messico, mentre la Scuderia aveva già sparato tutte le cartucce dello sviluppo e resterà con la F1-75 uguale a sé stessa fino alla fine.
In Brasile si è osservato un piccolo ulteriore aggiornamento di micro-aerodinamica: sulla brake duct posteriore è comparso un piccolo flap piuttosto svergolato che è caratterizzato da una quindicina di piccole aperture trasversali che si distanziano leggermente di più dal davanti verso il posteriore.
Si tratta di un particolare in prototipazione rapida realizzato con una stampante 3D che lascia intendere che si tratti di un piccolo elemento che potrebbe essere finalizzato alle vettura del 2023, monoposto che dovrebbe avere un lay-out molto diverso dalla W13, scegliendo di abbandonare le zero pod per indirizzarsi verso le pance spioventi della Red Bull.
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